Siete pronti a impersonare Dracula? Ecco Castlevania Lords of Shadow 2
Incastrato tra passato e presente, un Dracula allo stremo delle sue forze rappresenta l'unica possibilità per la Confraternita di contrastare il prossimo ritorno di Satana. Dopo aver cambiato veste con Lords of Shadows, la serie di Castlevania torna sui nostri schermi con tante promesse sulle spalle: riuscirà a mantenerle?
di Simone Petracchiola pubblicato il 28 Febbraio 2014 nel canale VideogamesConclusioni
Lords of Shadow 2, nonostante il suo tentativo maldestro di trascinare il giocatore in un sentiero tortuoso, non è esente da meriti. Come già accennato le animazioni sono più che buone, il gioco è leggero e graficamente appagante, e la telecamera libera consente finalmente di apprezzare gli ambienti e l'azione in maniera più viscerale e completa rispetto al capitolo precedente. Il combattimento, nonostante i problemi di encounter design accennati in precedenza ed una finestra temporale per la parata attiva un po' troppo ampia che rischia di renderla triviale, risulta comunque divertente, rapido e piacevole nel complesso.
Gli ambienti, in particolar modo quelli nel passato - dove saremo spesso trasportati, tramite un medaglione - riescono ad essere visivamente splendidi e l'ambientazione complessiva, con una forte e costante enfasi sul potere del sangue e su forme disumane, distorte e violente, mantiene un fascino particolare in grado di evocare ricordi legati a titoli passati con una certa frequenza - con l'assenza di caricamenti nelle transizioni di zona a giocare un ruolo importante nell'immersività.
Dal punto di vista narrativo, il doppiaggio eccellente (con Sir Patrick Stewart e Robert Carlyle ad interpretare rispettivamente Zobak e Dracula) mantenuto dal primo capitolo è certamente un valore aggiunto nonostante la scrittura sembri aver risentito qualitativamente della confusione strutturale del gioco e oscilli tra alti e bassi in maniera piuttosto incostante, con le musiche che non tradiscono l'eccellente tradizione della serie.
Inoltre, è ampio. Forse anche troppo. Tra sezioni stealth, combattimenti contro boss mastodontici, enigmi da risolvere, oggetti da collezionare, demoni da prendere a frustate e una storia comunque molto lunga da seguire a suon di cutscene, è in grado di tenervi impegnati senza farvi rimpiangere il tempo ad esso dedicato, pure al netto dei suoi evidenti difetti. A voler ben guardare, forse è proprio l'ambizione eccessiva - magari coadiuvata da tempi di sviluppo troppo stretti per gli obiettivi iniziali - ad aver fatto la differenza in negativo rispetto al titolo precedente. Due ambientazioni completamente distinte, tanti aspetti diversi da far coesistere in un unico quadro di gioco, un protagonista comunque ingombrante ed un nome, Castlevania, cui rendere omaggio.
Col senno di poi - ma è facile, col senno di poi - forse sarebbe stato opportuno raffinare il primo capitolo di questo reboot in maniera più sottile e più semplice, senza proporsi di innovare ancora, così presto, un titolo che già era passato per un profondo (e date le premesse e la posta in palio, incredibilmente riuscito) sconvolgimento. Quello che abbiamo tra le mani è un seguito che - pur decente e tecnicamente ben realizzato - rappresenta senza alcun dubbio un robusto passo indietro rispetto al suo predecessore, lasciando un forte amaro in bocca per quella che più di ogni altra cosa, ai miei occhi, è un'occasione persa per restituire definitivamente lustro e mercato al brand storico che rappresenta.
La speranza, invece, è che Konami sia in grado di capire cosa ha fatto la differenza tra i due capitoli di questo reboot, per tutti i futuri, affascinanti Castelli di Dracula che, mi auguro, ci troveremo ancora a visitare.
Per concludere, una nota riguardo i controlli: l'utilizzo di un GamePad è fortemente consigliato, considerato che il supporto a mouse e tastiera, pur presente, ha qualche problema che risalta in particolar modo nella navigazione dei menu, oltre ad essere decisamente anti intuitivo per quanto riguarda i Quick Time Event che di tanto in tanto fanno la loro comparsa a schermo - ovviamente - con i pulsanti del pad e non quelli della tastiera, cosa che inizialmente mi ha creato non poca confusione. Tolti questi problemi, per contro, si riesce a giocare benissimo anche con le periferiche standard del vostro amato PC.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE' anche vero che dopo che metti mano a un action dei platinum games sali su un livello che altri titoli action non raggiungeranno mai
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