Il delirio dei voti ai videogiochi
La fine dell'embargo sulle recensioni di Thief ha portato alla luce un problema sotterraneo, ma fino a un certo punto. Come si fa a determinare la qualità di un videogioco?
di Rosario Grasso pubblicato il 28 Febbraio 2014 nel canale Videogames
135 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPiccola riflessione: sarà un caso, ma anche per questo gioco trovo che la stampa specializzata italiana abbia perso un'occasione per dimostrare di non soffrire di "sudditanza psicologica" (per non dire altro) nei confronti di publisher o di certi produttori di consoles...
Se non fosse che probabilmente Thief è il miglior stealth da Chaos Theory, potrei anche essere d'accordo....
Al di là che quasi qualsiasi videogioco uscito fa schifo sotto questo profilo se paragonato a Torment, e che Human Revolution, sempre sotto questo profilo, è banale allo spasmo se paragonato al primo Deus Ex, ma un gioco andrebbe valutato e soprattutto giocato per il gameplay, non per la trama.
Basta un misero soggetto per andare avanti: Tu sei Garret, sei un ladro, ricevi furt su commissione per campare. Fine. Ogni missione poi è un furto. Una cosa carina semmai è creare micro-storie all'interno dell'ambiente sandbox della singola missione, che possono essere sfruttate da Garret. Ma non c'è assolutamente bisogno di una trama che faccia da legame tra le missioni e di avere un'obiettivo "finale", men che meno averlo più complesso di "vai a salvare la principessa"
Uno dovrebbe giocare perché si diverte, non per leggere dialoghi o guardarsi cutscenes. Poi certi generi ludici si appoggiano molto su questo, ok... ma non di certo l stealth, lo stealth è solo gameplay.
Questa è una tua considerazione del tutto personale e che non può essere estesa a tutti giocatori. Stai generalizzando quella che è solamente una tua opinione.
Personalmente, al contrario, gioco ai videogames soprattutto per la trama e l'immersività degli stessi. Non a caso, salvo rare eccezioni non amo i giochi la cui componente principale è la competizione online, preferendo le esperienze single player.
Seguendo tale principio, peraltro, lo stesso Torment sarebbe da buttare nel cesso, visto che ha un battle system abbastanza mediocre ed è praticamente ingiocabile senza min-maxarlo giocando con l'unica classe con cui è realisticamente finibile il gioco, ovvero il Mage. Senza contare le avventure punta e clicca, che farebbero tutte schifo.
Lo stealth game può essere molto story driven, invece. Lo stesso Deus Ex (e mi riferisco al primo) lo è.
No, non mi trovi per nulla d'accordo, mi spiace.
Non un grande esempio, visto che lo stesso Deadly Shadows all'uscita venne criticato perchè palesemente inferiore ai primi due capitoli.
Ad oggi è considerato il peggiore della serie (per il momento).
Personalmente, al contrario, gioco ai videogames soprattutto per la trama e l'immersività degli stessi. Non a caso, salvo rare eccezioni non amo i giochi la cui componente principale è la competizione online, preferendo le esperienze single player.
Seguendo tale principio, peraltro, lo stesso Torment sarebbe da buttare nel cesso, visto che ha un battle system abbastanza mediocre ed è praticamente ingiocabile senza min-maxarlo giocando con l'unica classe con cui è realisticamente finibile il gioco, ovvero il Mage. Senza contare le avventure punta e clicca, che farebbero tutte schifo.
Lo stealth game può essere molto story driven, invece. Lo stesso Deus Ex (e mi riferisco al primo) lo è.
No, non mi trovi per nulla d'accordo, mi spiace.
Torment ha più gameplay di tutti i Bioshock messi assieme, e non è il combat system... pure io non gioco online, ma in single player sono rarissimi i casi in cui non salto le cutscenes (io voglio giocare, non guardare), anche perché in 20 anni, si contano sulle dita delle mani le volte che in un videogioco la trama mi ha interessato, letti un paio di libri, visti qualche film, seguita qualche serie, sai già come finiranno pure i dialoghi dei videogiochi moderni.
Anzi, Torment è Torment proprio perché non ha cutscenes e i dialoghi non sono doppiati, se no sarebbe costato 10 volte tanto e non l'avremmo mai avuto.
Ad oggi è considerato il peggiore della serie (per il momento).
Cose di quel tipo mi capitano dagli anni 80....
Ti dico spassionatamente che ti stai solo rovinando l'esperienza. Seguendo questo concetto puoi rismarmarti dell tutto anche film e libri, poi potresti smettere di socializzare con gli esseri umani, più scontati dei videogiochi che fanno
Veramente io leggo diversi libri all'anno, seguo una dozzina di serie tv, e ogni tanto guardo pure dei film, restando nell'ambito narrativo... semplicemente, non mi va di giocare a qualcosa solo per seguire una trama, che è come martellarsi i coglioni e provare piacere, perché su 10 ore di gioco, la trama è raccontata in 2 ore ad essere ampi (a parte i MGS che è il contrario)...
Detto questo, io non ho scritto che non seguo le trame nei giochi, ho scritto che andrebbero (e io lo faccio) giocati per altro e che nn ricordo giochi memorabili dal punto di vista della trama, anche l'osannato Bishock Infinite, al di là per me faccia cagare come gameplay (aspetto la modalità 1998), l'ho trovato talmente banale da mollarlo che manco ero a metà... mentre libri e serie tv che vale la pena seguire, ce n'è a bizzeffe. Meno i film, ma quelli durano 90 minuti... non 15 ore.
Anzi, Torment è Torment proprio perché non ha cutscenes e i dialoghi non sono doppiati, se no sarebbe costato 10 volte tanto e non l'avremmo mai avuto.
Cose di quel tipo mi capitano dagli anni 80....
"Ha più gameplay" non significa nulla. Il gameplay è una caratteristica, non un elemento misurabile quantitativamente. Peraltro Bioshock sotto il profilo del gameplay sarebbe la brutta copia di System Shock, se è per questo.
Io invece ho sempre guardato anche i prologhi e le ending scenes dei giochi di combattimento. Come ti scrivevo, per l'appunto, è una tua opinione personale e soggettiva, non tutti i giocatori la vedono allo stesso modo. Per me l'immersività e lo storytelling contano più del gameplay, in molti casi.
Se è per questo io ho trovato stupendo lo storytelling di Bioshock Infinite e totalemente demenziale e risibile quello del film Sucker Punch (ritengo Snyder totalmente incapace di dirigere qualcosa che non siano scene d'azione o materiale pedissequamente copiato da qualcosa scritto da altri), che fa capolino dal tuo avatar. Insisto, è questione di gusti personali, non puoi elevare un tuo gusto personale a verità assoluta. De gustibus non disputandum est...
Ovvero, viene criticato esattamente per il contrario di ciò che pensa l'autore dell'articolo.
In un media interattivo come i videogiochi, l'inseguimento di meccaniche e forme narrative proprie di media unidirezionali come cinema e letteratura è dannoso per il media stesso, lo castra e ne impedisce la massima espressione. Questo è un dato di fatto oggettivo.
Se poi uno preferisce film interattivi, in cui si "giocano" le scene d'azione, come appunto i Bioshock (o gli Uncharted, che personalmente preferisco), problemi suoi... i videogiochi non sono nati per quello e, grazie al cielo, solo i tripla a per la massa continuano a seguire questa strada.
Aggiungo che il voice acting è un danno perché in un gioco in cui ogni dialogo deve essere doppiato da un attore, non vedremo mai la quantità e qualità di dialoghi di un Torment, tant'è che si va nella direzione di scegliere solo risposta buona o risposta cattiva, come nei Mass Effect, altri film interattivi che vanno per la maggiore oggi. Così come usare le cutscenes ogni pié spinto (una volta le avevi a inizio e fine gioco, al massimo come incipit per un livello) non fa altro che spezzare l'azione di gioco, un po' come la pubblicità nei film... dovrebbe essere il giocatore stesso che, giocando (appunto), decide se e quando proseguire e soprattutto il gioco dovrebbe mostrare la storia in maniera interattiva, senza obbligare il giocatore a "fermarsi". La fa bene Half Life questa cosa, trama spanne sopra ai giochi odierni, senza cutscenes... ci prova Bioshock, ma lo fa peggio... soprattutto Infinite che trovo odioso (mentre mi erano piaciuti i primi due).
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