Thief: torna un classico della storia dei videogiochi

Thief: torna un classico della storia dei videogiochi

Abbiamo avuto modo di giocare per circa due ore alla nuova build di Thief. Il nuovo titolo di Eidos Montreal, la software house già artefice di Deus Ex Human Revolution, è un rigoroso ritorno alle origini, con un livello di sfida a cui ormai non siamo più abituati e tanta libertà concessa al giocatore, il quale non viene mai indirizzato verso la strada giusta. Sarà tutto oro quello che luccica?

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Rubare

Basso ci consegna quattro missioni: rubare un quadro di un certo Montonessi, un prezioso specchietto di una nobile signora, un orologio d'oro e recuperare la penna dello stesso Basso. In questa demo il livello di difficoltà era alto soprattutto perché non era immediato raggiungere le location che danno il via alle missioni vere e proprie. Insomma, la sfida era concentrata soprattutto nel penetrare negli appartamenti piuttosto che nell'aggirare i residenti e recuperare gli oggetti da rubare.

Garrett è molto agile e riesce a scalare con disinvoltura le mura della città. Inoltre, con il suo immancabile manganello può fare perno su alcune grate per raggiungere delle piattaforme altrimenti fuori portata. Gli ambienti di gioco sono piccoli, ma anche molto densi di passaggi e di oggetti con cui è possibile interagire, e la presenza di continui ostacoli spinge il giocatore a ragionare su come sia possibile raggiungere la sua destinazione.

Ad esempio, per penetrare nel locale dove si trova la penna di Basso bisogna individuare un filo che sta alla base di un meccanismo che tiene chiusa una porta. Questo filo è quasi impercettibile nell'ambiente di gioco, e va tagliato con l'arnese di cui parlavamo prima. Ma non bassa, visto che il salto successivo verso l'appartamento è troppo ampio, per cui abbiamo bisogno di una corda sulla quale aggrapparci per colmare il vuoto. Fortunatamente con la "rope arrow" è possibile far scendere la corda che ci serve (anche questo è un meccanismo che i fan del gioco originale conoscono bene) proprio in prossimità del salto da compiere.

Navigare City quindi non è proprio la cosa più semplice del mondo. Garrett deve trovare gli appigli giusti per arrampicarsi e all'occorrenza fare ricorso a corde che possono portarlo più in alto. Con le "broadhead arrow", inoltre, è possibile sbloccare dei meccanismi che fanno scendere dei ponti che permettono di raggiungere i tetti di altre case.

In un'altra delle missioni bisogna intrufolarsi nell'abitazione target della missione ed esaminare un dipinto. Nelle abitazioni, come dicevamo, si trovano tanti oggetti oltre a quello che una volta recuperato completa la missione. Il giocatore attento quindi esamina ogni elemento delle location, aprendo cassetti e armadi, o frugrando negli angoli più remoti. Tutto questo immerge ancor più il giocatore nel personaggio che interpreta, che è un vero e proprio cleptomane di prima categoria.

Una volta esaminato il quadro, Garrett fa scivolare le sue dita lungo la cornice fino a quando non individua un interruttore. Una volta premuto l'interruttore, ecco che all'interno della piccola abitazione si apre un'alcova segreta, nella quale cade subito un cadavere che fino a quel momento si trovava incastrato in posizione sopraelevata. Esaminare questo cadavere dà il via a una side quest, che prevede di rinvenire gli abiti di un certo Alfonso. Nell'alcova si trova anche una scala che porta in un altro ambiente, all'interno del quale troviamo un baule che nasconde l'orologio dorato che stavamo cercando.

La missione più gratificante, però, è quella in cui bisogna recuperare lo specchietto di Miss Scarlet. Una volta entrati nella grossa abitazione ci accorgiamo che la signora sta dormendo sul suo prezioso letto. Bisogna muoversi molto lentamente e mantenersi al buio per non svegliarla. Nella stanza accanto ecco, invece, il marito. Possiamo velocemente nasconderci nell'armadietto a fianco oppure attaccarlo direttamente. Una volta stordito l'uomo, cominciamo a esaminare la stanza. Lo specchietto si trova in una cassaforte rigorosamente chiusa: abbiamo bisogno di una combinazione per aprirla.

Ci rendiamo conto che tale combinazione si trova nell'armadietto in cui eravamo nascosti prima. Componiamo il codice di tre cifre ed ecco che lo specchietto è nostro.

 
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