Dynasty Warriors 8: luci soffuse, tintinnio di monete, 200 lire in tasca e grida di divertimento
Ritorna Dinasty Warriors, una delle serie di picchiaduro più affascinanti, ideale per gli appassionati dello scenario cinese. Il nostro Alessandro Oteri ha sviscerato tutti gli elementi di gioco.
di Alessandro Oteri pubblicato il 02 Agosto 2013 nel canale VideogamesConclusioni
In conclusione Dinasty Warriors 8 non ha tradito le attese, questo perché le attese non erano delle più grandi però. Ci dispiace che un gioco con grandi potenzialità e con così tanti appassionati sia rimasto al palo ancora dopo 8 edizioni e quasi altrettante espansioni.
La modalità di gioco è decisamente interessante ma ormai sorpassata, mentre la Ambition mode forse vuole essere una prima pietra lanciata nello stagno ma è di certo troppo poco per parlare di innovazione. Crediamo che a distanza di vent’anni KOEI debba impegnarsi a sviluppare un nuovo motore grafico e un motore fisico all’altezza della varietà di armi presenti nel gioco.
Dal punto di vista dell’intelligenza artificiale sarebbe importante iniziare a rendere gli avversari più tenaci e realistici. Siamo disposti ad accettare la loro poca forza per non snaturare la tipologia di gioco, ma almeno dal punto di vista grafico e delle animazioni si potrebbe fare molto di più.
Non sappiamo quali siano i piani in casa KOEI ma speriamo che per il nuovo capitolo si faccia venire voglia di sfruttare al massimo le potenti unità di calcolo che avrà a disposizione.
Certamente, però, questo gioco sa dare emozioni forti ed è divertente da giocare se non lo si prende troppo sul serio. È un gioco fatto per sedersi in poltrona senza troppi pensieri e lasciarsi andare un po’, proprio come facevamo noi da ragazzi nelle sale giochi.
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