Dynasty Warriors 8: luci soffuse, tintinnio di monete, 200 lire in tasca e grida di divertimento
Ritorna Dinasty Warriors, una delle serie di picchiaduro più affascinanti, ideale per gli appassionati dello scenario cinese. Il nostro Alessandro Oteri ha sviscerato tutti gli elementi di gioco.
di Alessandro Oteri pubblicato il 02 Agosto 2013 nel canale VideogamesModalità di gioco e Multiplayer
Come accennato nell’introduzione le modalità di gioco disponibili in questo titolo sono tre: Story Mode, Free Mode ed Ambition Mode. Le prime due sono praticamente identiche mentre la terza rappresenta probabilmente la più sostanziale innovazione fatta da KOEI nell’ultimo decennio a questo titolo. Iniziamo dalla modalità di base, la Story Mode. Una volta scelto il personaggio che preferiamo, tenendo conto delle armi che usa e del regno, potremo iniziare la nostra lunga battaglia. In questo momento la scelta dei personaggi sarà limitata, poiché la maggior parte di essi sarà sbloccabile durante la continuazione della storia.
Se invece volessimo avere tutti i quasi ottanta personaggi e le armi sbloccate potremo giocare al Free Mode, infatti questa sarà l’unica vera differenza sostanziale tra queste due modalità.
Nella scelta delle armi dovremo tenere conto della loro caratterizzazione strettamente collegata ai tre elementi: Heaven, Man e Earth. A seconda dell’elemento collegato all’arma infatti alcune prevarranno sulle altre. Questa dinamica viene gestita con un sistema di bonus e malus tra gli elementi. Come da tradizione di DW, tra le armi non troviamo armi da fuoco, sebbene la Cina sia la scopritrice della polvere da sparo KOEI ha deciso di equipaggiare i nostri condottieri soltanto con armi bianche, garantendo però una grandissima varietà.
Va detto che il nostro eroe ha la possibilità di portare con se due armi differenti e di passare da una all’altra in qualsiasi momento, in più a disposizione del nostro eroe c’è un fido ronzino da chiamare al bisogno.
Dopo un video introduttivo, che si fa apprezzare, nonostante una grafica discutibile e personaggi che sembrano disegnati da Picasso nel periodo del cubismo, iniziamo a giocare. Per la nostra recensione abbiamo deciso di usare come livello di difficoltà quello medio (la scelta è tra cinque livelli di difficoltà, da beginner a chaos).
Come anticipato. non appena entrati in gioco ci troviamo davanti ad un’orda di avversari da combattere ed annientare. Appare subito chiaro però che l’IA dei nostri contendenti non è di certo delle più elaborate. Questi simpatici fantocci, infatti, si limitano ad attorniarci e sfiorarci raramente in attesa di essere affettati, congelati, legnati etc etc.
Scherzi a parte, KOEI di certo dimostra un’eccessiva pigrizia nel non modificare questa parte del suo titolo: è imbarazzante vedere che quasi indisturbatamente riusciamo ad eseguire le nostre combo e mosse speciali riuscendo in alcuni casi ad inanellare combo lunghe centinaia di colpi.
La parte emozionante e sostanziale è il combattimento con un generale che è invece un po’ più complicato da affrontare. Infatti questo riesce meglio a difendersi dai nostri colpi e in più preferisce attaccarci da dietro, posizione dalla quale non possiamo difenderci. Va da se però che, se correttamente armati (avendo almeno due elementi con noi), sarà un combattimento facile da vincere.
Una volta battuto il generale avremo delle ricompense sia dal punto di vista di pezzi di armamento che come EXP e abilità accumulate dal personaggio. Sebbene la modalità storia sia molto lunga e che quindi il gioco sia ongevo in termini meramente temporali, ci si rende conto si tratta comunque di un titolo molto ripetitivo, sebbene emozionante per i ritmi frenetici.
I comandi sono semplici e facili da ricordare, nel caso di lunghi tragitti e se fossimo stanchi di saltare (A) in giro per la mappa, possiamo chiamare con un fischio (LT) il nostro fedele equino, e studiare la mappa usando il tasto RT. Una volta iniziato il combattimento potremo inziare tenendo la guardia alta o effettuando Strafe (LB) e al momento giusto scegliere tra le nostre due armi (RB). Una volta pronti all’attacco potremo decidere di usare un attacco normale (X), un attacco Potente (Y) oppure se abbiamo abbastanza energia un attacco Mosou (B).
Ovviamente, vista la frenesia del gioco, ci si troverà spesso a premere tasti a caso per creare le combo più disparate. La cosa più simpatica è che nello smash dei tasti spesso ci è capitato di chiamare per sbaglio il nostro cavallo, e questo probabilmente non lo renderà felice.
Passando invece alla nuova modalità di gioco, come anticipato, ci troviamo davanti ad una “grande” novità se comparata agli standard di Dinasty Warriors. In questo caso infatti il nostro condottiero è privo di regno e dovrà iniziare da zero la sua avventura, selezionando ed arruolando ogni singolo compagno di battaglia, un vero e proprio “Selfmade Man” insomma.
La storia ovviamente è molto simile, così come la modalità di gioco. Di interessante c’è però che per una volta non ci sentiremo letteralmente infilati in una storia con binari segnati. Non si può certamente parlare di random mode, ma certamente la libertà di gestire da zero il regno rende più sfizioso il gioco. Per quanto riguarda invece il multiplayer c’è davvero poco da raccontare, è esattamente la stessa solfa trasposta nella rete. Il generale nemico è un avversario reale ed è possibile cercare avversari a tutti i livelli di difficoltà.
Questo è quello che è possibile fare ma il problema è che in un’ora di attesa in lobby siamo riusciti ad organizzare un solo scontro multiplayer in modalità Chaos (la più complessa) con risultati che potrete immaginare da soli.