Aiuto, non riesco più a giocare in single player!
Molte persone si stanno disaffezionando dalla componente single player dei giochi, preferendo dedicarsi a oltranza al multiplayer. Quali sono i motivi alla base di questo fenomeno? Assisteremo ad un ulteriore ridimensionamento del gaming in single player?
di Rosario Grasso pubblicato il 05 Aprile 2013 nel canale Videogames
96 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInsomma a me sembra che la scusante "non gioco online perchè lavoro/ho una vita sociale" non regga; la quantità di ore impiegata non c'entra quasi niente.
Non sarà che in realtà siete dei nabbi o semplicemente impediti agli FPS o altre generi online? Ergo non reggete a lungo un continuo asfaltamento generale da parte di altri giocatori più bravi?
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Sincerità...questa sconosciuta.
500 ore di gioco solo a Counter Strike Source, per me il MULTIPLAYER con la M maiuscola è solo FPS, e non quelle robette di oggi.
Fata questa piccola precisazione, sul "la quantità di ore impiegata non c'entra quasi niente" trova sempre più spesso meno riscontri con la realtà visto e considerato che negli FPS moderni si punta a sviluppare il "soldatino" dandogli bonus, boost, caxxettini sbloccati il tutto correlato a sistemi di mira ridicoli e meccaniche "facilone".
Argomento diverso è su FPS come CSS dove, le uniche 2 skill che esistono, si chiamano TATTICA e MIRA (ed HARDWARE và ) e non son del "pupazzetto che muovi" ma son tue caratteristiche quindi "o vali o non vali".
Tu, tanto per sapere, a cosa giochi?
P.S.
Mentre apparentemente chi gioca a CoD et simile può anche essere un pluri-medagliato olimpico: [B]Michael Phelps gioca più di 30 ore a settimana a Call of Duty[/B]
O un attore di un certo spessore: [B]Robin Williams[/B]
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Bella forza, un CoD è l'FPS per bimbiminkia per eccellenza
CIAWA
Da un lato i sistemi antipirateria ci "forzano" a stare connessi, dandoci magari occasione di socializzare e giocare in gruppo, dall'altro ci sono giochi di per sé diventati noiosi (D3?) nei quali è quasi d'obbligo cercare una via di fuga dal farming selvaggio. Condiamo anche con la storia praticamente inesistente che lascia l'esperienza in solo con un "" per arrivare al fatto che sia più divertente runnare insieme a qualcun altro o fare qualche sfida.
Personalmente aspetto con trepidazione il nuovo divinity, progettato per essere giocato almeno in due e con un fantasioso sistema di comunicazione e interazione dei giocatori.
Rimango del parere che ad ogni genere si addica un metodo di gioco, uno sparatutto/H&S può dare molta soddisfazione quando giocato con gli amici (ah i multi di UT3 :3) e in fin dei conti la si può vedere come l'estensione di un lan party.
anche io ai tempi di red alert quando avevo tanto tempo da dedicare ero bravissimo online, poi si cresce.... inizia il lavoro e un altro tipo di vita.... e sui giochi online se non ci vivi non diventi bravo.... è normale che più giochi più diventi veloce e abile altro che inattitudine.... avrei voluto incontrarti ai tempi di Age of Empires 2 appena uscito e fartela vedere l'inattitudine....
Ad oggi probabilmente se incontro online chiunque mi devasta, ma proprio perchè ora sono finiti i tempi delle "lezioni".... ora si lavora e si fa sul serio e tempo per diventare competitivi non c'è più...
Per questo gradisco di più il single player ad oggi.
Ma scusa, sarà ben più sensato il contrario...anche io sono sempre stato, da più piccolo e con il tempo da dedicarci, un grande appassionato delle storie e del single player, ma attualmente per me è preferibile il multiplayer proprio perchè posso giocare poco e in maniera molto incostante.
Chi me lo fa fare, se ho due ore di tempo una domenica pomeriggio, di iniziare Skyrim, quando so che non potrò riprenderlo almeno per una settimana, probabilmente per due? Se gioco in multi inizio e finisco quando mi pare, senza lasciare cose a metà, ed è proprio questo a renderlo per me più appetibile.
Te non hai voglia di sbatterti col gaming competitivo perchè hai la testa ad altro, non perchè non hai tempo. L'attitudine che puoi aver avuto da giovane l'hai persa, è normale...l'età, la vita seria, l'impigrimento, blabla.
di solito chi gioca multi ad un dato genere (nel mio caso quasi sempre fps) sviluppa nel corso degli anni un incremento della propria skill "base" che gli permette di partire già ad un dato livello di esperienza e di bravura senza per forza doversi fare centinaia di ore di gioco per non essere devastati.
questo non vuol dire essere "pro" perchè i pro sono perl'appunto quelli che i soldi li portano a casa facendo quello..vuol dire potersi permettere di competere divertendosi, anche senza essere fra i migliori nel bacino d'utenza di players di quel dato gioco.
il giocatore abituato alle dinamiche di giochi multi secondo me è quello che poi quando torna ai single trova semplice anche il livello di difficoltà 'infame', perchè sviluppi un modo di giocare tutto mirato alla massima efficacia nel minor tempo possibile.
il computo delle ore di gioco non per forza deve essere pensato in intervalli di tempo brevi e intesi: per esempio è stato citato uno dei miei titoli preferiti (CS), dove le ziilioni di ore di gioco spesso sono dilazionate in ANNI.
il problema di quando si cresce non è tanto l'avere il tempo (o non solo) ma di trovarsi davanti una cosa che ha ancora un mordente preciso che non scema nel tempo è che di fatto è affrontabile a piccole dosi (il multi) a fronte di un single che passando gli anni inizia a mostrare la corda, perchè se monkey island a 12-14 anni era una cosa, adesso magari si preferisce un film o un libro.. cose che non avranno interattività ma spesso, a livello di profondità, sono ancora anni luce avanti a qualsiasi single di un videogioco.
quindi pur apprezzando tutti i single degni di nota di questo mondo, non riuscirei mai a non avere un gioco multi del momento, col quale competere e sentirsi gratificati, per quel poco che conta.
può anche dipendere da un fattore culturale, videoludicamente parlando nasco con pong a inizio anni '80 e il 99% dei titoli che ho giocato in quegli anni si possono riassumere cosi: pochissimi tentativi per continuare, difficoltà che per i criteri di oggi è fuori scala verso l'altro,richiesta di riflessi alla skywalker e spesso pure un tempo limite per completare i livelli.
arrivi al 2013 e ti trovi davanti vite infinite in tutti i giochi, energia che si autorigenera, possibilità di continuare da dove si vuole una volta "morti", settordici tipi di aiuti diversi perchè non ti devi perdere, non devi morire spesso e niente deve sembrare troppo complicato.
però hanno aggiunto un fracco di narrazione ed elevato a manetta il lato artistico..peccato che non esista praticamente più sfida e che il concetto di arte sia ancora abbastanza lontano dal media ludico.
una volta pensavo "chissà se riuscirò a finire questo gioco" oggi mi dico "chissà se avrò voglia di finire questo gioco"...e magari, quando non ho voglia, gioco in multi.
Fata questa piccola precisazione, sul "la quantità di ore impiegata non c'entra quasi niente" trova sempre più spesso meno riscontri con la realtà visto e considerato che negli FPS moderni si punta a sviluppare il "soldatino" dandogli bonus, boost, caxxettini sbloccati il tutto correlato a sistemi di mira ridicoli e meccaniche "facilone".
Argomento diverso è su FPS come CSS dove, le uniche 2 skill che esistono, si chiamano TATTICA e MIRA (ed HARDWARE và ) e non son del "pupazzetto che muovi" ma son tue caratteristiche quindi "o vali o non vali".
Tu, tanto per sapere, a cosa giochi?
P.S.
Bella forza, un CoD è l'FPS per bimbiminkia per eccellenza
CIAWA
Bad Company 2 l'ho giocato dalla beta con oggi precisamente 1020h 41m 13s (http://bfbcs.com/stats) con un K/D generale di 1.60 e 2.00 per lo sniper...prima di questo un po' di GRAW 2 e Halo (sempre PC) e negli ultimi mesi praticamente solo Hawken...
Poi vabbè...attualmente la mia cartella giochi è un po' piena dei soliti giochi che ho preso con dei supersconti o da Steam o via CDKeyStores e tanti non gli ho neanche finiti...gli unici singleplayer che ho finito e rigiocati da capo almeno una volta (alzando il lvl. difficoltà volentieri, sono stati i Witcher ambedue...
questo su PC, da boccia avrò finito e rigiocato almeno tre volte MG:Solid sulla ps1 bei tempi quelli: http://www.youtube.com/watch?v=6miaTf1gF4g
ho fatto l'esempio del CoD perchè è l'FPS online più mainstream che c'è, sulla parte dei bbk, come non quotarti...ma mio avviso se fosse solo quello il problema, sarebbe un lusso; il motivo principale che mi spinge ad abbandonare una partita sono i cheaters, ed è imho forse l'unico vero tallone d'Achille del genere, non fosse per loro, il genere sarebbe ancora più diffuso e meglio accolto (almeno imho).
di solito chi gioca multi ad un dato genere (nel mio caso quasi sempre fps) sviluppa nel corso degli anni un incremento della propria skill "base" che gli permette di partire già ad un dato livello di esperienza e di bravura senza per forza doversi fare centinaia di ore di gioco per non essere devastati.
questo non vuol dire essere "pro" perchè i pro sono perl'appunto quelli che i soldi li portano a casa facendo quello..vuol dire potersi permettere di competere divertendosi, anche senza essere fra i migliori nel bacino d'utenza di players di quel dato gioco.
il giocatore abituato alle dinamiche di giochi multi secondo me è quello che poi quando torna ai single trova semplice anche il livello di difficoltà 'infame', perchè sviluppi un modo di giocare tutto mirato alla massima efficacia nel minor tempo possibile.
il computo delle ore di gioco non per forza deve essere pensato in intervalli di tempo brevi e intesi: per esempio è stato citato uno dei miei titoli preferiti (CS), dove le ziilioni di ore di gioco spesso sono dilazionate in ANNI.
il problema di quando si cresce non è tanto l'avere il tempo (o non solo) ma di trovarsi davanti una cosa che ha ancora un mordente preciso che non scema nel tempo è che di fatto è affrontabile a piccole dosi (il multi) a fronte di un single che passando gli anni inizia a mostrare la corda, perchè se monkey island a 12-14 anni era una cosa, adesso magari si preferisce un film o un libro.. cose che non avranno interattività ma spesso, a livello di profondità, sono ancora anni luce avanti a qualsiasi single di un videogioco.
quindi pur apprezzando tutti i single degni di nota di questo mondo, non riuscirei mai a non avere un gioco multi del momento, col quale competere e sentirsi gratificati, per quel poco che conta.
può anche dipendere da un fattore culturale, videoludicamente parlando nasco con pong a inizio anni '80 e il 99% dei titoli che ho giocato in quegli anni si possono riassumere cosi: pochissimi tentativi per continuare, difficoltà che per i criteri di oggi è fuori scala verso l'altro,richiesta di riflessi alla skywalker e spesso pure un tempo limite per completare i livelli.
arrivi al 2013 e ti trovi davanti vite infinite in tutti i giochi, energia che si autorigenera, possibilità di continuare da dove si vuole una volta "morti", settordici tipi di aiuti diversi perchè non ti devi perdere, non devi morire spesso e niente deve sembrare troppo complicato.
però hanno aggiunto un fracco di narrazione ed elevato a manetta il lato artistico..peccato che non esista praticamente più sfida e che il concetto di arte sia ancora abbastanza lontano dal media ludico.
una volta pensavo "chissà se riuscirò a finire questo gioco" oggi mi dico "chissà se avrò voglia di finire questo gioco"...e magari, quando non ho voglia, gioco in multi.
La penso esattamente come te ...soprattutto parti grassettate
è giusto comunque analizzare i motivi per cui il multiplayer crea la reazione descritta nell'articolo nei giocatori. penso sia un problema cognitivo che andrebbe affrontato meglio e approfondito, soprattutto da parte degli sviluppatori.
sembra un po' un problema libri/fumetti. solo in alcuni casi chi tende da una parte non va dall'altra, e difficilmente si può imputare a uno di togliere lettori all'altro.
il fatto della sfida è abbastanza relativo e discutibile IMHO. si i bot degli fps non sono come gli umani, ma non è solo questo che può toglierti la possibilità di apprezzare un'avventura grafica secondo me.
bisogna anche tener conto che ai tempi di Monkey island chi arrivava a caricare quel programma era qualcuno che aveva una probabilità altissima di apprezzarlo e che non c'era molto altro per anni. un'avventura così oggi passerebbe tranquillamente inosservata o semplicemente apprezzata dalla critica. il genere non si è evoluto e non ha saputo rivolgersi ad un pubblico più vasto, e la carenza sta proprio nei punti di forza che erano nell'articolo. infatti gabriel knight 3 lo considero uno degli ultimio capolavori del genere. il resto (syberia compreso) non è allo stesso livello
Dissento anche sul paragone con gli altri veicoli narrativi e sulla presunta scala di profondità tra gli stessi: si tratta di forme di narrazione a mio parere diverse e non confrontabili per valore...ok, a livello personale i libri rimangono probabilmente superiori per il loro instrinseco potere di spezzare le catene della mente e la maggior libertà d'azione che lasciano alla fantasia, ma non ritengo la questione sia presentabile in termini tanto esclusivi - "da adulti si preferisce X a Y perchè superiore".
D'accordissimo col resto del discorso.
Mi associo anch'io.
Aldilà di "SP vs MP", per chi ha una vita piena di pensieri (famiglia, lavoro, figli, etc.) il gioco [B][U]dovrebbe[/U][/B] svolgere una funzione di rilassamento e non di competizione (batto il record, batto tutti, divento il numero uno, etc.): ecco perché, concretamente, non concepisco il MP.
Se proprio MP deve essere allora preferisco una divertente sfida a due tra amici, uno di fronte all'altro nella stessa stanza, piuttosto che giocare con una "entità ignota" presente in chissà quale parte del mondo.
Credo che il gioco SP possa fornire delle emozioni uniche (a tutt'oggi, ciò che provai nel giocare e terminare Metal Gear Solid (non ero ancora sposato) è rimasto irraggiungibile da qualsiasi altro gioco) ma è altresì vero che se i giochi cambiano, anche noi cambiamo.
Non potrei più giocare a roba come Quake (fino anch'esso) o Doom ma sicuramente roba come la saga di Portal mi affascina maggiormente: questo non vuol dire "invecchiare" bensì concepire il gioco come qualcosa che possa stimolare la mente piuttosto che i sensi e i riflessi.
L'accenno a Monkey Island in questo senso calza davvero a pennello. Ebbene si anche io ci son passato (da monkey island ) ma col tempo ho capito che meglio cambiare il proprio stile di vita che farsi pigliare per i fondelli dalle multinazionali.
Se facessero dei giochi (aka single player) che avessero un minimo di innovazione rispetto al concetto base già visto e vissuto 20 anni fa con monitor a 640x420 o quant'erano me li comprerei uno dopo l'altro. Ma per come stanno le cose, preferisco giocare ad UN SOLO multiplayer ma giocarci davvero, dedicarci tutto il tempo che mi pare ed avere a che fare con delle persone, che scusate se è poco ma io la trovo una cosa molto divertente, e non parlo dello stramaledetto "livello social" ma semplicemente di gameplay, per cui anche quando sono dall'altra parte del mirino.
Sono uno di quelli che "non riesce più a giocare in single player"? It's evolution baby
L'accenno a Monkey Island in questo senso calza davvero a pennello. Ebbene si anche io ci son passato (da monkey island ) ma col tempo ho capito che meglio cambiare il proprio stile di vita che farsi pigliare per i fondelli dalle multinazionali.
Se facessero dei giochi (aka single player) che avessero un minimo di innovazione rispetto al concetto base già visto e vissuto 20 anni fa con monitor a 640x420 o quant'erano me li comprerei uno dopo l'altro. Ma per come stanno le cose, preferisco giocare ad UN SOLO multiplayer ma giocarci davvero, dedicarci tutto il tempo che mi pare ed avere a che fare con delle persone, che scusate se è poco ma io la trovo una cosa molto divertente, e non parlo dello stramaledetto "livello social" ma semplicemente di gameplay, per cui anche quando sono dall'altra parte del mirino.
Sono uno di quelli che "non riesce più a giocare in single player"? It's evolution baby
principio che condivido, soprattutto eviterei la contemporaneità di giochi multi dello stesso genere.
ad ogni modo il giocare online a mio parere non esclude per forza il single e sarebbe interessante fare delle distinzioni fra i diversi tipi di multiplayer: un conto è giocare online con sconosciuti, un'altro ancora farlo collegati in TS con amici/conoscenti. diverso ancora è giocare multi con la casa piena di amici, magari a uno sportivo su console (da PES a street fighter third strike, imho il migliore)...per non parlare di lan party, esperienza ancora diversa di multyplayer, oppure il multi asimmetrico di molti giochi per smartphone.
il single sotto questo aspetto -ovviamente- non ha cosi tante variabili ma restando un'esperienza di gioco diversa, è complementare..ergo esisterà sempre.
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