Medal of Honor Warfighter: Frostbite 2 porta la grafica a un nuovo livello?
Medal of Honor Warfighter avrebbe dovuto espandere l'esperienza di gioco di Battlefield 3, sulla cui piattaforma tecnologica è costruito, e adattarla a un nuovo tipo di giocatori. Ma, per tutta una serie di problemi tecnici e di gameplay, fallisce il suo obiettivo. Vediamo nel corso della recensione quali sono i punti di maggiore criticità del nuovo shooter di Danger Close. All'interno trovate videoarticolo e gallery di screenshot, entrambi provenienti dalla versione PC.
di Rosario Grasso pubblicato il 08 Novembre 2012 nel canale VideogamesBattlefield
Un pizzico di Need for Speed
Danger Close ha cercato di riprodurre la tensione che assale i soldati americani quando si trovano a dover eseguire delle missioni a rischio, in cui bisogna tener conto di improvvisi accadimenti che possono occorrere mentre espletano il loro compito principale. Mi sembra di poter dire che gli sviluppatori in alcuni casi abbiano preso a riferimento i documenti video trafugati da Wikileaks ai servizi segreti americani. In alcune sequenze si rivive, infatti, la stessa concitazione e lo stesso tipo di efferatezza delle azioni militari di quei sorprendenti video, anche per i commenti dei soldati americani durante l'azione e l'impiego di droni.
Inoltre, lo stereotipo del nemico arabo con folta barba e pronto a compiere le azioni più turpi è stato ripreso a piene mani dai level designer di Danger Close. Molto spesso infatti capita di dover affrontare soldati nemici con queste fattezze fisiche, mentre lo scenario arabo è ormai quello preferito dai creatori di videogiochi che hanno come sfondo le azioni militari più spietate.
I momenti maggiormente gratificanti da giocare e assolutamente godibili sul piano grafico riguardano le fasi di guida dei veicoli. Non voglio dare troppe responsabilità a Danger Close, ma guarda caso queste fasi sono programmate da Criterion e si avvalgono del modello di guida di Need for Speed, anche se semplificato. Nel primo di questi livelli di gioco bisogna inseguire un testimone, mentre nel secondo siamo a Dubai e dobbiamo scappare da un finanziatore militare locale, armato di un esercito.
Il modello di guida è godibile e i livelli di gioco ben fatti, per via di tante curve, scenari realistici e del traffico che si comporta in maniera quasi sempre intelligente. La grafica è letteralmente sontuosa, visto che il veicolo può deformarsi e danneggiarsi grazie al motore di Nfs, mentre effetti di sporco e di distruzione dei vetri del veicolo e degli elementi a bordo della strada rendono il tutto pressoché fotorealistico. Anche l'audio, che generalmente è una delle cose più riuscite di Warfighter, sostiene opportunamente queste concitate fasi di azione. Il limite di questi livelli di gioco riguarda il fatto, su PC, che nel momento in cui deve partire una fase di guida il software principale si chiude e un nuovo software, praticamente una mod di Nfs, viene lanciato. Una volta finita la missione di guida, questo software viene killato e quello che sta alla base dell'esperienza di gioco principale da shooter rilanciato. Oltre a dover segnalare una certa artigianalità del processo, devo aggiungere che con uno dei due PC con cui ho fatto la prova di Warfighter questo meccanismo tendeva a incepparsi, specificamente nel momento in cui si tornava al software da shooter. L'immagine freezava durante la sequenza di narrazione successiva, impedendomi di proseguire. Questo inconveniente si è presentato con la configurazione con Intel i5 2500, GeForce GTX 570 e 4 GB di RAM, mentre Warfighter il PC con CPU Intel i5 750, AMD Radeon HD 6950 e 4 GB di RAM è risultato esente da questa problematica.
Ma il single player globalmente soffre anche di una serie di problemi tecnici che, come vedremo, riguardano anche il multiplayer. Danger Close è stata costretta a rilasciare una corposa patch già al day one, che poneva rimedio a difetti strutturali la cui individuazione potrebbe sembrare elementare. Ad esempio, in una delle prime fasi di gioco occorre colpire con un fucile da cecchino un bersaglio che si trova a distanza considerevole. A causa della caduta del proiettile su una distanzia così ampia, quando si prende la mira occorre mettere il mirino qualche centimetro più in alto rispetto alla sagoma del tango. Ebbene, nella prima versione del gioco non c'è nessun tutorial che dà questo suggerimento al giocatore. Può sembrare scontato per il giocatore più esperto con gli sparatutto, ma un novizio potrebbe non conoscere il tipo di balistica che regola un fucile da cecchino, o ignorare che il gioco implementi una balistica così evoluta, e quindi perdere molto tempo in questa fase. Danger Close ha inserito il suggerimento con la nuova versione di Warfighter.
Ma questo è solo un rapido esempio per dare idea della superficialità con cui è stato completato Warfighter. Ci sono problemi ben più gravi. Tra questi, cali di performance ingiustificati visti i risultati ottenuti con Battlefield 3, momenti in cui i personaggi gestiti dall'intelligenza artificiale si bloccano impedendo di continuare la campagna, caricamenti eccessivamente lunghi, crash a Windows, e così via.