Far Cry 3: ritorno alle origini per la serie

Far Cry 3: ritorno alle origini per la serie

Dopo due ore di prova su PC le idee sul nuovo capitolo di Far Cry sono più chiare. Cominciamo ad analizzare la natura sandbox del mondo di gioco, le possibilità di interazione, l'intelligenza artificiale, il motore grafico e gli altri elementi di contorno di Far Cry 3. All'evento di presentazione ha partecipato anche Jamie Keen, Lead Designer di Far Cry 3.

di pubblicato il nel canale Videogames
Far Cry
 

Missione numero uno: sopravvivere

Notiamo come Ubisoft Montreal abbia voluto dare una connotazione da esperienza di sopravvivenza alla sua ultima avventura. Jason ha una precisa psicologia: è un americano che ha sempre vissuto in città e non ha mai usato una pistola. All'inizio dell'avventura è intimorito e preoccupato dalla natura selvaggia della Rook Island, che, oltre che in piena anarchia, è popolata anche da pericolosi e affamati animali. Ubisoft Montreal ha voluto rendere più cinematografico e strutturato il nuovo Far Cry e lo si nota principalmente quando iniziano a scorrere i titoli dopo la farraginosa fuga di Jason, accompagnati da una sontuosa colonna sonora.

Ci sembra di poter dire che Ubisoft Montreal abbia guardato il nuovo Tomb Raider per conferire la sensazione di esperienza di sopravvivenza al suo gioco, ma anche per la caratterizzazione psicologica del protagonista e per l'uso degli elementi splatter, visto che c'è sempre tanto sangue sullo schermo e molto spesso in associazione all'interazione viscerale con gli animali (come le sequenze di scuoiamento). Far Cry 3, però, come vedremo meglio tra un attimo, rimane un gioco molto profondo sul lato del gameplay, capace di offrire un interessante livello di sfida e di interazione con il mondo di gioco. C'è una base di partenza in comune con il gioco di Crystal Dynamics, ma i due prodotti, a mio modo di vedere le cose, sono rivolti a target differenti.

Durante la fuga, mentre Jason corre su un tronco di albero, se si sbaglia il tempo di un salto si finisce giù. È ciò che mi è capitato durante il mio hands-on, e mi sono ritrovato a fronteggiare un orso inferocito. Magari una volta che Jason ha raggiunto un livello di esperienza adeguato il combattimento con l'orso diventa affrontabile, ma adesso, impaurito e bagnato fradicio, senza nessun'arma, non può assolutamente ingaggiare un duello con la bestia. Ci conviene riprendere la nostra fuga. Dopo un po' di cadute e salti all'impazzata Jason perde i sensi e si risveglia solo dopo qualche ora in una capanna.

Lo salva un personaggio di nome Dennis nella classica sequenza in cui il protagonista si riprende e viene introdotto al mondo aperto. Dennis è il capo della fazione dei Rakyat, che controlla il villaggio di Amanaki. Questo insediamento è considerato come l'ultimo baluardo di sanità sulla Rook Island. I residenti vogliono mantenere viva la cultura Rakyat e sperano di liberare l'isola dalla condizione di anarchia. In Far Cry 3 ci sono diverse fazioni come i pirati e i Rakyat, mentre Ubisoft Montreal è riuscita a ricreare un sistema dinamico che pone le varie fazioni in perenne guerra tra di loro per la conquista e la difesa dei vari territori in cui Rook Island è divisa.

Dennis ci spiega come Jason possa comprare armi nei negozi e nelle safe house. Per ogni territorio c'è una torre radio che va attivata arrampicandosi su una collina. Una volta attivata la torre radio le armi che si trovano nei negozi che si trovano nel territorio associato alla torre diventano gratuite. Ovviamente, per continuare a utilizzare queste armi bisogna mantenere il controllo delle torri radio. Si tratta del primo espediente individuato da Ubisoft Montreal per rendere il gioco più dinamico, e per evitare il forsennato respawn del precedente capitolo. Una volta che si conquista un nuovo villaggio con l'aiuto di una delle fazioni, quest'ultima si riverserà nel villaggio, e controllerà la corrispondente torre, e inizierà a difenderlo contro gli attacchi delle altre fazioni come quella dei pirati. Questi ultimi, da parte loro, invece tenderanno a riprendersi l'insediamento.

Nella prima missione del gioco, Dennis ci chiede di attivare la torre radio più vicina e di disattivare il dispositivo per la codifica dei messaggi che si trova alla base della torre. Durante la scalata, Jason viene attaccato da un serpente, da cui occorre divincolarsi e che poi va colpito con la pistola donataci da Dennis. Il mondo di gioco meraviglia subito per la sua credibilità e per le sue ingenti dimensioni. Una volta scalata la torre si può vedere la terra sotto di noi perdersi a vista d'occhio, mentre il frame rate su PC rimane ancorato ai 60 fps, già in questa versione beta. Il tipo di immersione nel mondo di gioco e il realismo di certe animazioni, che sottolineano anche i momenti apparentemente più banali, riportano alla mente i giochi della serie S.T.A.L.K.E.R.

Jason si sposta con difficoltà, e la corsa del personaggio interpretato dal giocatore di conseguenza non è fluida. Quando nuota, inoltre, se rimane fermo, viene trascinato dall'acqua. Inoltre, se cade da uno strapiombo mentre è alla guida di un veicolo il personaggio allungherà una mano per cercare di ripararsi dal cruscotto che pericolosamente si avvicina al suo volto. Insomma, tutte queste piccole accortezze sono state pensate dallo sviluppatore per corroborare la sensazione di realismo che permea quasi tutti gli istanti di gioco in Far Cry 3.

Nella seconda missione bisogna raccogliere delle piante e scuoiare alcuni animali, per impossessarsi di parti del corpo di questi ultimi. Dopo aver consegnato tutto a Dennis, ci rendiamo conto che in realtà il capo del villaggio Rakyat ci sta introducendo al mondo del crafting. Combinando quanto abbiamo raccolto, infatti, siamo in grado di creare nuove medicine, mentre andando avanti nel gioco potremo produrre cartucciere per portare con noi un maggiore quantitativo di proiettili e proiettili stessi.

Quanto al sistema di gestione delle risorse vitali, si costituisce di tre barrette che si svuotano progressivamente man mano che si incassano i colpi. La salute all'interno delle barrette si ripristina automaticamente, ma una volta consumata interamente una barretta bisogna ricorrere a una delle medicine per ripristinarla. In Far Cry 3, come vedremo meglio più avanti, non si riesce a resistere a molti colpi, anzi spesso si muore con facilità all'interno di un meccanismo che Ubisoft Montreal vuole incentrato soprattutto sulla componente stealth. Ad ogni modo, ci sono tre livelli di difficoltà e si può passare dall'uno all'altro in qualsiasi momento della partita.

 
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