Tekken Tag Tournament 2: ritorno al Tag Team per Namco
Namco cerca il riscatto e ripropone la formula dei combattimenti di coppia, che venne offerta per la prima volta su PlayStation 2 nell’ormai lontano 2000. Il parziale ritorno alle origini giova a questo capitolo, che riesce a risollevare il brand dopo il ‘tonfo’ determinato da Tekken 6.
di Davide Spotti pubblicato il 02 Ottobre 2012 nel canale VideogamesPlaystationSony
Conclusioni
Tekken Tag Tournament 2 è stato una lieta sorpresa e ha contribuito a riaccendere l’interesse del sottoscritto per la serie, inevitabilmente colato a picco dopo l’esperienza di Tekken 6. Le meccaniche di coppia riescono a esaltare le caratteristiche di questo gioco e darne un’interpretazione ancora più veloce, immediata e dinamica.
Il roster è nettamente sopra le righe e racchiude in un colpo solo praticamente l’intero universo di Tekken. Le nuove scelte di gameplay, dettate dalla modalità Rabbia e dalle combo di coppia, espandono quanto di buono era stato fatto dodici anni fa, dando anche modo di provare un po’ di nostalgia ai giocatori più “anziani”.
Non mancano alcune critiche da muovere, soprattutto per quanto riguarda la modalità Laboratorio, che non riesce ad entusiasmare e si limita alla proposizione di missioni fini a sé stesse, nelle quali bisogna seguire in maniera pedissequa le istruzioni che compaiono a schermo. Per assurdo, in questi casi a tratti sembra di trovarsi in un rhythm game (ovviamente senza la necessità di andare a tempo di musica!) piuttosto che in un picchiaduro. Si poteva fare di più anche sul versante multiplayer, che rimane ancorato alla tradizione senza tentare in alcun modo di percorrere nuove strade.
Se amate il genere l’acquisto è consigliato, ne sono stati evidenziati i difetti ma il gioco rimane di buona qualità e, soprattutto, sa divertire. Gli interrogativi veri sono altri e si ricollegano a quanto ho espresso in apertura. I picchiaduro sono già stati esplorati in ogni modo possibile. Qualche nuova idea peraltro si è mossa, basti pensare alla ‘combo’ Street Fighter X Tekken (cui seguirà Tekken X Street Fighter) o a Injustice: Gods Among Us di NetherRealms, previsto per il 2013.
In fin dei conti però, la sensazione è che la quantità di novità davvero sostanziali sia sempre limitata. Fino a quando sarà possibile fare affidamento sulla passione dei fedelissimi? Difficile dirlo, nel frattempo però se volete passare qualche ora in allegria menando le mani, Tekken Tag Tournament 2 può essere l’ideale soluzione.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOltre a questo, gli stereotipi sono duri a morire, eh?
...ma quando mai?? forse nel'94, perchè ora Tekken è di gran lunga il gioco più difficile da approcciare per un novizio. Certo, si può pestare sui tasti e divertirsi, ma appena uno cerca di capire che diavolo sta succedendo sullo schermo va a sbattere contro un muro di centinaia di mosse, frame, 55+ matchup da imparare e via dicendo. Per non parlare di roba come backdash cancelling, wavedashing, EWGF ecc.
Virtua Fighter ha una reputazione di "gioco difficile" che gli ha fatto più male che bene, mentre in realtà è molto più noob-friendly rispetto a Tekken. Il che non significa che sia più semplice o meno profondo, beninteso, solo che è meno scoraggiante per i principianti.
Oltre a questo, gli stereotipi sono duri a morire, eh?
Peraltro manca qualsiasi accenno alla cosa (che è uno dei punti di forza e di solito selling point per chi lo compra solo per mashare tasti) e ai DLC tutti gratuiti, cosa che ha fatto felice gli appassionati visti gli scempi di Capcom (SFxT e MvC3, praticamente due beta con contenuti tagliati/lockati messe fuori a prezzo pieno, con espansione uscita nello stesso anno e svariate patch per fixare i vari glitch - quando lo fanno, la versione SFxT per PC è ingiocabile e Capcom è convinta per oscuri motivi di aver sistemato).
Virtua Fighter ha una reputazione di "gioco difficile" che gli ha fatto più male che bene, mentre in realtà è molto più noob-friendly rispetto a Tekken. Il che non significa che sia più semplice o meno profondo, beninteso, solo che è meno scoraggiante per i principianti.
Mi ha lasciato abbastanza a bocca aperta quella parte, ormai l'equazione pare essere "sono un recensore = ne so a palate e devo dire per forza la mia", addirittura l'"apice della categoria".
E dire che uno si aspetta che recensioni del genere non vadano davvero in-depth e tocchino l'ambito competitivo...
Con l'uscita di TTT2, di gran lunga il picchiaduro migliore di quest'anno per contenuti single player, online e feedback dai fan (e gamemag ha dato un voto superiore all'orrendo Street Fighter X Tekken e lo ha citato nella conclusione come alternativa da cui prendere, penso basti questo a capire quanto la recensione è pertinente), tantissime persone che vengono da background Capcom hanno iniziato a giocare a Tekken, con forti mal di testa per tutte le varie dinamiche da assorbire.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".