Quel sottile filo di lana che lega tecnologia e videogiochi

Quel sottile filo di lana che lega tecnologia e videogiochi

Può esserci una reale evoluzione del media videoludico se non c'è allo stesso tempo un miglioramento della tecnologica e un crescere delle capacità di elaborazione dei sistemi informatici? È un caso che avanzamento tecnologico e processo di innovazione nel mondo dei videogiochi si siano arrestati contemporaneamente?

di pubblicato il nel canale Videogames
 
20 Commenti
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cronos199012 Settembre 2012, 10:53 #11
Quindi in parole povere lo sviluppo dei videogiochi deve portare ad ottenere qualcosa che non ha nulla a che vedere con i "giochi"? Quello che conta è narrazione, aspetti emotivi, pathos e quant'altro?

Ora mi domando: ma se lo scopo dei videogiochi è quello di replicare i film... non è meglio fare direttamente un film?

Videogiochi e Film sono 2 media distinti; posso anche comprendere l'eventuale creazione di un genere "ibrido" tra i 2 (quale può essere lo stesso Heavy Rain che, per quanto ben fatto, non è un videogioco ma una sorta di film interattivo). Non capisco, anzi detesto, il tentativo di far assomigliare i videogiochi ai film. Si perderebbe uno dei media, andando ad invadere il campo di un altro.
Lino P12 Settembre 2012, 11:30 #12
Originariamente inviato da: cronos1990
Quindi in parole povere lo sviluppo dei videogiochi deve portare ad ottenere qualcosa che non ha nulla a che vedere con i "giochi"? Quello che conta è narrazione, aspetti emotivi, pathos e quant'altro?

Ora mi domando: ma se lo scopo dei videogiochi è quello di replicare i film... non è meglio fare direttamente un film?

Videogiochi e Film sono 2 media distinti; posso anche comprendere l'eventuale creazione di un genere "ibrido" tra i 2 (quale può essere lo stesso Heavy Rain che, per quanto ben fatto, non è un videogioco ma una sorta di film interattivo). Non capisco, anzi detesto, il tentativo di far assomigliare i videogiochi ai film. Si perderebbe uno dei media, andando ad invadere il campo di un altro.


e perchè mai? si può creare una buona trama, offrire un ottimo gameplay e un'atmosfera coinvolgente, dotando il tutto di una veste grafica degna del 2012, anche se non siamo a livelli cinematografici, ma semplicemente commisurata al momento.
Ripeto, un mafia è esistito, quindi si può.
cronos199012 Settembre 2012, 12:00 #13
Il punto (rispondo a LinoP) non è quello di non ricercare un progresso tecnologico. Anzi, a mio modo di vedere anche io ritengo che questo aspetto dovrebbe andare di pari passo con i videogiochi.

Quello che contesto io del discorso è la finalità di questo processo.

Aumentare le potenzialità hardware vuol dire permettere di avere non solo una "grafica" migliore, ma anche una IA migliore, livelli di gioco più ampi, mappe di gioco più ampie, un level-design più articolato, un maggior numero di "personaggi virtuali", la gestione di più meccaniche di gioco, un'interattività più avanzata e precisa, una capacità di "percepire" il mondo circostante più immediata e chiara, etc. etc.

Il problema è che questo "avanzamento tecnologico" quasi mai è proiettato sotto questi aspetti. Personaggi come Christoph Hartmann del quote dell'articolo (ma è un esempio, quasi tutti ragionano come lui) hanno bisogno di questo progresso NON per creare videogiochi migliori, ma per sfruttare tecnologie in grado di aumentare sensazioni emotive, trame narrative più articolare, stupire semplicemente il giocatore con scene visive d'antologia, creare una storia in cui l'unico scopo è quello di vedere come evolve e finisce.

Tutto questo a discapito di tutti quegli elementi che definiscono il "GIOCO" in un videoGIOCO.

E' come se tu prendesti "System Shock 2" e facessi un gioco identico al giorno d'oggi con l'aggiunta di tutte queste migliorie tecnologiche: avresti un capolavoro in cui al gioco si inseriscono elementi di carattere meno "ludico" che però esaltano ai massimi livelli l'intero prodotto.
All'opposto, prendi proprio "Heavy Rain" e ricrealo con le possibilità tecnologiche offerte 20 anni fa; dato che Heavy Rain ha un gameplay "ridicolo" ti troveresti con un prodotto mediocre senza alcun interesse. Questo perchè si tratta di un gioco che, in quanto tale, ha ben poco da dire (pur venendo definito Videogioco) che assume un aspetto esteriore di livello perchè han ricamato su tutti quegli aspetti "secondari"; ed agiscono così consapevoli del fatto che questo attira il pubblico, o meglio la massa.

E' per certi versi la critica che rivolgo, tanto per fare un esempio attuale, al nuovo Tomb Raider. Non si stanno concentrando nel creare un gioco che fornisca soddisfazioni in quanto tale. Si stanno concentrando nel creare da un lato una storia avvincente, e dall'altro nel creare un personaggio (Lara) che trasmetta durante tutto il tempo le sue emozioni, le sue sensazioni, il suo stato d'animo, quello che pensa e che vorrebbe. La "Tecnologia" (e di conseguenza gli investimenti, in tutti i sensi) è soprattutto sfruttata per questi aspetti.
Se permetti, e scuso la ripetizione, tanto vale che mi fai un film anzichè un videogioco, dove ogni 2 minuti mi devo fermare a guardare una cut-scenes, a seguire il respiro della protagonista, a vedere la sua espressione affrante e dove pressochè tutte le parti di "gioco" sono banali e pure scriptate per non fartele fallire.

Se questo è quello che comporta il progresso tecnologico in campo videoludico... beh, torno a giocare a Tetris.


Il problema NON è avere un'evoluzione del genere videoludico che va di pari passo con il progresso tecnologico.
Il problema è come tale progresso tecnologico viene poi sfruttato. Perchè avere hardware più avanzato e potente è solo uno strumento, che di per se non è bene o male. Diviene bene o male le azioni che portano al suo sfruttamento (o meglio: i risultati di tali azioni).
E non credo di vivere sulla Luna quando reputo che a pensar male, in questi casi, ci si azzecca quasi sempre.
Murakami12 Settembre 2012, 12:09 #14
Originariamente inviato da: cronos1990
Quindi in parole povere lo sviluppo dei videogiochi deve portare ad ottenere qualcosa che non ha nulla a che vedere con i "giochi"? Quello che conta è narrazione, aspetti emotivi, pathos e quant'altro?

Ora mi domando: ma se lo scopo dei videogiochi è quello di replicare i film... non è meglio fare direttamente un film?

Videogiochi e Film sono 2 media distinti; posso anche comprendere l'eventuale creazione di un genere "ibrido" tra i 2 (quale può essere lo stesso Heavy Rain che, per quanto ben fatto, non è un videogioco ma una sorta di film interattivo). Non capisco, anzi detesto, il tentativo di far assomigliare i videogiochi ai film. Si perderebbe uno dei media, andando ad invadere il campo di un altro.


Quoto in tutto, o quantomeno: un certo filone di videogames potrà anche svilupparsi in tal senso, ma ne rimangono tanti altri che non possono e non devono richiedere questo genere di elementi, fattori e, di conseguenza, potenza elaborativa.
Murakami12 Settembre 2012, 12:14 #15
Originariamente inviato da: cronos1990
Il punto (rispondo a LinoP) non è quello di non ricercare un progresso tecnologico. Anzi, a mio modo di vedere anche io ritengo che questo aspetto dovrebbe andare di pari passo con i videogiochi.

Quello che contesto io del discorso è la finalità di questo processo.

Aumentare le potenzialità hardware vuol dire permettere di avere non solo una "grafica" migliore, ma anche una IA migliore, livelli di gioco più ampi, mappe di gioco più ampie, un level-design più articolato, un maggior numero di "personaggi virtuali", la gestione di più meccaniche di gioco, un'interattività più avanzata e precisa, una capacità di "percepire" il mondo circostante più immediata e chiara, etc. etc.

Il problema è che questo "avanzamento tecnologico" quasi mai è proiettato sotto questi aspetti. Personaggi come Christoph Hartmann del quote dell'articolo (ma è un esempio, quasi tutti ragionano come lui) hanno bisogno di questo progresso NON per creare videogiochi migliori, ma per sfruttare tecnologie in grado di aumentare sensazioni emotive, trame narrative più articolare, stupire semplicemente il giocatore con scene visive d'antologia, creare una storia in cui l'unico scopo è quello di vedere come evolve e finisce.

Tutto questo a discapito di tutti quegli elementi che definiscono il "GIOCO" in un videoGIOCO.

E' come se tu prendesti "System Shock 2" e facessi un gioco identico al giorno d'oggi con l'aggiunta di tutte queste migliorie tecnologiche: avresti un capolavoro in cui al gioco si inseriscono elementi di carattere meno "ludico" che però esaltano ai massimi livelli l'intero prodotto.
All'opposto, prendi proprio "Heavy Rain" e ricrealo con le possibilità tecnologiche offerte 20 anni fa; dato che Heavy Rain ha un gameplay "ridicolo" ti troveresti con un prodotto mediocre senza alcun interesse. Questo perchè si tratta di un gioco che, in quanto tale, ha ben poco da dire (pur venendo definito Videogioco) che assume un aspetto esteriore di livello perchè han ricamato su tutti quegli aspetti "secondari"; ed agiscono così consapevoli del fatto che questo attira il pubblico, o meglio la massa.

E' per certi versi la critica che rivolgo, tanto per fare un esempio attuale, al nuovo Tomb Raider. Non si stanno concentrando nel creare un gioco che fornisca soddisfazioni in quanto tale. Si stanno concentrando nel creare da un lato una storia avvincente, e dall'altro nel creare un personaggio (Lara) che trasmetta durante tutto il tempo le sue emozioni, le sue sensazioni, il suo stato d'animo, quello che pensa e che vorrebbe. La "Tecnologia" (e di conseguenza gli investimenti, in tutti i sensi) è soprattutto sfruttata per questi aspetti.
Se permetti, e scuso la ripetizione, tanto vale che mi fai un film anzichè un videogioco, dove ogni 2 minuti mi devo fermare a guardare una cut-scenes, a seguire il respiro della protagonista, a vedere la sua espressione affrante e dove pressochè tutte le parti di "gioco" sono banali e pure scriptate per non fartele fallire.

Se questo è quello che comporta il progresso tecnologico in campo videoludico... beh, torno a giocare a Tetris.


Il problema NON è avere un'evoluzione del genere videoludico che va di pari passo con il progresso tecnologico.
Il problema è come tale progresso tecnologico viene poi sfruttato. Perchè avere hardware più avanzato e potente è solo uno strumento, che di per se non è bene o male. Diviene bene o male le azioni che portano al suo sfruttamento (o meglio: i risultati di tali azioni).
E non credo di vivere sulla Luna quando reputo che a pensar male, in questi casi, ci si azzecca quasi sempre.

Non avrei potuto scriverlo meglio
Usano tutte le risorse per gli "abbellimenti", e sembrano intenzionati a continuare sulla stessa falsariga anche con 10 volte la potenza computazionale attualmente disponibile
Serve solo a questo l'hardware più potente? Non può essere usato in altro modo? Se la risposta è SI, allora le nuove console non sono strettamente necessarie.
robymas7812 Settembre 2012, 12:40 #16
NON solo assolutamente d'accordo con l'articolo , premetto che il gioco che mi ha emozionato di più in assoluto è stato Final Fantasy 7 , quindi fondali a scorrimento e "omini"in 3D deformer , gioco di circa 15 anni fà ! Ormai ci si è buttati a capofitto sullo sviluppo della grafica e le software house devono sempre più investire su di essa se vogliono attrarre pubblico , purtroppo a discapito di storie sterili e personaggi altrettanto "inutili"e piatti !
Il giocatore può, e dovrebbe essere stimolato invece all'immaginazione , preferisco personaggi deformer i quali lasciano spazio a creazioni personali , danno sfogo alla fantasia , e con grafiche meno pompate chi di dovere ha più tempo per sviluppare la STORIA e la caratterizzazione dei personaggi appunto ! e poi non per ultimo non avremmo bisogno di cambiare console così spesso , purtroppo probabilmente a qualcuno NON conviene ! Vi fate pilotare nelle scelte e nemmeno ve ne accorgete...non giudicate un videogioco dalla grafica//non giudicate le cose dall'aspetto , vale quì , e vale la fuori !
cerbert12 Settembre 2012, 14:23 #17
E' per me quasi difficile esprimere su quanti livelli io mi trovi in completo disaccordo con l'articolo, al punto che onestamente sono persino un po' preoccupato dal fatto che il destino del nostro intrattenimento sia affidato a professionisti come il signor Harmann.

Partiamo da quello che secondo me è il primo, madornale, errore, ovvero il paragone con il cinema.
Il problema non è nella scelta di un altro medium per riflettere sul proprio, questa è una cosa abbastanza normale, il problema è quando dimostri di non conoscere il medium di riferimento e non conoscere anche il panorama complessivo dei media.
Pensare che il cinema riesca a riproporre emozioni grazie all'immagine fotorealistica è come pensare che i veicoli vadano avanti grazie ai pistoni... trascuri qualcosa come il 90% del totale.
Sceneggiatura, dialoghi, colonna sonora, ma anche la regia stessa, ovvero la "messa in scena", ed il montaggio. E' grazie a questo che il cinema "produce" emozioni e di questo insieme, come testimoniano i titoli di coda, la Fotografia è solo UNO degli elementi..

E l'arte visiva "sorella" del cinema (la cui nascita data allo stesso periodo, poi, esattamente come il cinema, arriva da più lontano) il fumetto, come fa, povero fumetto, senza "fotorealismo"?
Non emoziona il fumetto?

La realtà è che ogni arte visiva, per esprimere emozioni, ha bisogno di arrivare ad un livello di cura del rappresentato che si può riassumere in "quanto basta".
Per il cinema l'avvento del colore, del sonoro e degli effetti speciali hanno permesso di arrivare a creare un "immaginario". Il fumetto ha dovuto passare dalla struttura anarchica dei primissimi fumetti a quella eccessivamente pomposa e rigida delle strips fino alla scrittura "ibrida" e polivalente moderna, che ha unito i classici, i visionari, i supereroistici ed i giapponesi ed ha messo a disposizione sufficienti configurazioni da permettere di raccontare qualunque cosa.
Nel videogame questo livello, a mio parere, lo si è raggiunto già alle soglie del 2000, ed in questa teorizzazione sono confortato dal fatto che, ogni volta che in giochi per PC si apre la ciclica discussione "I vostri giochi preferiti", più di metà delle nomination cade in prossimità del 2000, con presenze fisse come "Planescape: Torment", "Deus Ex", "Half Life" e "Max Payne". Giochi che a più di 10 anni di distanza continuano ad essere ricordati e giocati con un livello di "investimento emotivo" che non si riscontra in titoli successivi.
Cosa è successo?

Sarò abbastanza brutale, quello a cui assistiamo nel mondo videoludico, con questa rincorsa a mostrare "i muscoli" tecnologici lo si è visto e lo si vede tutt'ora nel cinema ed è stato già oggetto di innumerevoli analisi, articoli e persino ricerche che riportano alla fine ad una semplice teoria: "le persone prima di tutto cercano di convincere sè stesse".
E un CEO che si trovi a sottoscrivere (non fare) scelte che significano budget milionari (in Euro o in Dollari) vuole autoconvincersi che farà la scelta giusta e, a seconda di quanto "profonda" è la sua conoscenza di ciò che vende (normalmente: molto poco), sarà attirato da cose appariscenti e misurabili.
Per il cinema erano le star, gli effetti speciali e ora il 3D.
Per il videogioco è la grafica.
Un CEO o un Consigliere in del Consiglio di Amministrazione difficilmente ha tempo di GIOCARE le beta, per cui quello a cui si affida per dimostrarsi di "aver avuto ragione" sarà ciò che può vedere in un quarto d'ora e che in un quarto d'ora può poi mostrare agli azionisti. E più aumenterà i budget per la grafica, più cercherà di convincere che quello è quello che vuole il pubblico, quando invece questo potrebbe non essere vero ("Diamo alla gente quello che la gente vuole" è una frase che nasconde il fatto che a decidere è sempre e solo chi dà.

Questo introduce un altro problema ed una ulteriore, preoccupante, dimostrazione della superficialità di queste affermazioni. Il "fotorealismo" nei videogames non è una variabile influenzata solo dalla potenza di calcolo a disposizione. Anche la più semplice delle textures richiede del "tempo uomo" per essere realizzata, più si aumenta la definizione della texture, più aumentano le ore uomo necessarie per realizzarla. Stessa cosa per un modello 3D: più aumento la perfezione teorica del modello, più ore saranno necessarie al modellatore per rifinirlo. I software per la grafica, pur avendo fatto passi da gigante NON possono ancora costruire da zero un modello.
Questo significa che, fatto 100 un budget, aumentando la potenza dedicata al "fotorealismo" il budget necessario per la grafica aumenterà in maniera proporzionale, obbligando a scelte tra grafica, gameplay, testing (sbaglio o una delle lamentele ricorrenti degli ultimi anni è che non c'è praticamente più titolo "AAA" che non esca buggato a livelli quasi insultanti?).

Poi, quando il gioco "inspiegabilmente" non renderà giustizia ai massicci investimenti, la colpa sarà della pirateria.

Riassumendo il mio pensiero: questa rincorsa tecnologica è frutto più di una pulsione a "mostrare i muscoli" motivata più da una ansia dettata dall'incomprensione del medium da parte di chi produce, che non da una reale esigenza del pubblico che, impiegando (anzi VOLENDO IMPIEGARE: vedasi anche alla voce "riduzione drastica della longevità dei giochi dagli anni 2000 ad oggi" ore sul gioco, alla fine lo valuta a 360 gradi e non solo dal marketing.

Riassumendo il riassunto: se questi continuano così, non la vedo bene.
Murakami12 Settembre 2012, 14:35 #18
Bravo cerbert; analisi approfondita e calzante.
Lo vedo davvero buio e triste il futuro dei videogames
AleK15 Settembre 2012, 16:15 #19
Fa piacere vedere che ci sono persone e cervelli in movimento come cronos e cerbert, che non si lasciano condurre per mano nelle fuorvianti congetture di qualche benpensante con poche idee. Stavo per commentare l'articolo, quando mi sono imbattuto nei vostri commenti. Preferisco quindi fare i complimenti a voi ed astenermi dal fare il coro alle vostre esaurienti argomentazioni. Farebbe piacere leggere più articoli come i vostri, piuttosto che digerire i soliti voli pindarici costruiti sul principio giustificativo del "cosa non sappiamo fare o per colpa di chi o di cosa".
Il mercato dei videogiochi ha un disperato bisogno di tornare alle sue origini ludiche altro che filmini interattivi e fotorealismo.
stelestele16 Settembre 2012, 16:33 #20
C'è un gioco sul vic20 capace di dare emozioni come alcuni di quelli di questa generazione?

Vorrei anche io poter credere che i limiti tecnici non influiscano sull'artisticità e qualità di un opera... ma la relazione tra i due purtroppo c'è... anche se l'attuale tecnologia permette già ora di creare prodotti che hanno poco o nulla da invidiare agli altri media.

Agli ottimi esempi citati nell'articolo credo che si possa aggiungere anche The witcher anche se purtroppo non ho potuto giocarlo. Mi stò gustando i libri ma ho l'impressione che la trasposizione videoludica non sia da meno.

La serie AC, anche se trama e dialoghi sono in ampi tratti qualcosa di veramente indigeribile, ha saputo creare un'atmosfera unica.

Io aggiungerei anche l'ottimo Mafia2 (credo che @LinoP si riferisse a questa serie) che invece ho potuto gustarmi pienamente ed è un ottimo esempio di un gioco con uno spessore narrativo importante che trasmette emozioni senza appoggiarsi alla interattività della trama (alla bioware) come invece l'articolo sembra suggerire come condizione necessaria per avere un prodotto maturo sul piano narrativo.

Se diminuiscono i limiti tecnologici e sopratutto aumenta l'accessibilità allo sviluppo del media ai produttori indipendenti, le opere con spessore narrativo e di qualità artistica aumenteranno sicuramente insieme alle eccellenze e a nuove idee. Il media videoludico è quello che è sicuramente cresciuto di più rispetto agli altri e continuo a sostenere che già adesso ha poco da invidiare agli altri media... anzi...

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