Ghost Recon Future Soldier: un letale manipolo di eroi

Ghost Recon Future Soldier: un letale manipolo di eroi

Quanti videogiochi a sfondo militare ci hanno fatto vestire i panni di corpi speciali, impegnati in missioni suicide – pochi contro milioni -, con in palio la salvezza del mondo? Numerosissimi. Quanti di questi prodotti hanno saputo regalarci esperienze realistiche, ma al contempo profonde, innovative e strategiche? Pochi, molto pochi.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Truppe d'elite nel futuro prossimo

Il nuovo capitolo della serie di Ghost Recon, ha la pretesa di condurci proprio sulla strada del realismo: un gruppo di soldati iper-addestrati, si troverà in situazioni al limite dell’impossibile – ma mantenendo una credibilità di fondo -, lottando – con il corredo di gadget all’avanguardia – per scongiurare un nuovo conflitto mondiale.

Secondo quanto Ubisoft Parigi andrà a narrarci, il futuro prossimo del nostro mondo sarà tutt’altro che pacifico. Profondi sconvolgimenti, infatti, colpiranno la Federazione russa e, ancora una volta, saranno gli Stati Uniti a doversi sobbarcare l’onere di mantenere le acque calme.

Vista la delicatezza della situazione, sarà del tutto impensabile agire a ‘volto scoperto’. Ecco allora l’importanza di truppe scelte ‘invisibili’. Ecco perché i Ghost salveranno il mondo.

I Ghost, infatti, sono una vera elite militare. Agiscono in segreto – anche rispetto ai propri connazionali -, sono dotati di un addestramento totale, che li rende in grado di utilizzare ogni arma e di sopravvivere nelle condizioni più estreme. E, soprattutto, sono equipaggiati con gli ultimi ritrovati della scienza bellica. Insomma: sono delle invisibili macchine di morte.

E già qui possiamo incontrare una delle eccellenze di questo gioco: per quanto la trama, nel suo complesso, non faccia certo miracoli per aumentare il nostro coinvolgimento (sì, siamo di fronte all’ennesimo ‘impazzimento’ della Federazione russa) – affossata anche da filmati di intermezzo che risultano, dal punto di vista tecnico, la componente meno riuscita del gioco (menzione negativa anche per il doppiaggio italiano, in cui molte voci dei protagonisti risultano non all’altezza: troppo ‘impostate’, finte) – le sensazioni, una volta entrati nel team dei Ghost, sono intense, credibili e potenti.

I nostri ‘eroi’, infatti, rappresentano l’eccellenza militare fatta e finita. Forse un po’ stereotipata e meglio caratterizzabile (i dialoghi in-game tra loro, infatti, per quanto spesso e volentieri divertenti e ispirati, non sono poi troppo numerosi e – per certo – non ‘fuggono’ i classici cliché di stampo eroistico), certo. Ma dannatamente letale ed efficiente.

 
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