Ghost Recon Future Soldier: un letale manipolo di eroi

Tom Clancy’s Ghost Recon: Future Soldier è un gioco davvero convincente. Soprattutto per chi, come il sottoscritto, è appassionato di shooter lenti e ponderati che non hanno la pretesa di diventare eccessivamente cervellotici e punitivi.

FS ci restituisce in modo credibile le sensazioni di un guerriero d’elite – sia per addestramento, sia – soprattutto – per equipaggiamento. E lo fa inserendoci in situazioni molto varie (tanto per compiti, quanto per location), tutte contraddistinte da una cura maniacale per i dettagli del setting e per il design dei livelli, sempre funzionale al gioco tattico.

Colpisce – per varietà, completezza e innovazione – l’arsenale a nostra disposizione. Il quale è completamente customizzabile. Anche le armi più futuristiche, poi, si ‘adeguano’ perfettamente al contesto di un futuro prossimo.

L’IA alleata è molto ben studiata: la chiave, anche in single player, è la cooperazione con la propria squadra. Ecco allora che, tramite un intuitivo e funzionale sistema di ‘tag’ dei nemici, potremo far compiere ai nostri skillatissimi compagni, manovre degne di una task-force espertissima.

Buona anche l’intelligenza del nemico che – presente nei livelli in numero credibile – si preoccupa di agire in modo coerente ed efficiente, risultando qualcosa di molto diverso da carne da macello. Senza raggiungere livelli di eccessiva – e incredibile – efficienza. Multiplayer possente: la campagna con tre amici è un must-play, mentre il multi competitivo è da capire a fondo. Poi però regala ore di divertimento tattico.

Ultima cosa: giocate FS al livello massimo di difficoltà. In caso contrario l’esperienza di gioco sarà decisamente svilita. E non per inefficienza del nemico, quanto per il soverchiante arsenale a nostra disposizione.

Well done, Ghost. Chiudo.