Diablo III. L’ora è finalmente giunta
Undici anni di attesa dall’ultimo capitolo, quattro anni di attesa dal primo annuncio, indiscrezioni prima, rivelazioni poi, beta e BlizzCon… ma la risposta di Blizzard era sempre la stessa: “sarà pronto quando sarà pronto”. Ma la data del 15 maggio è stata rispettata e Diablo III è finalmente tra noi. Le immagini sparse per l'articolo provengono dal produttore, mentre quelle nella gallery le abbiamo catturate durante i nostri test.
di Andrea Bai, Antonio Rauccio pubblicato il 25 Maggio 2012 nel canale VideogamesBlizzardDiablo
Diablo III e la Casa d'Aste
Una delle grandi novità di Diablo III rispetto ai predecessori è l'introduzione di un sistema di case d'asta per la compravendita, tra i giocatori, degli oggetti che il personaggio recupererà durante la propria crociata contro i signori del male. Blizzard ha più volte affermato di aver introdotto questo sistema per venire incontro alle esigenze dei videogiocatori, che nei precedenti capitoli del gioco non potevano disporre di un modo organico di incrocio domanda/offerta per scambiare tra loro gli oggetti di pregio ma magari inutili alla tipologia di classe/personaggio giocata.
Questo ha portato alla nascita di una vera e propria economia parallela, dove gli oggetti recuperati in-game venivano di fatto messi all'asta tramite servizi di terze parti e scambiati o commerciati in una qualche forma di valuta virtuale, comunque slegata dal gioco vero e proprio, o di moneta reale. Non senza, talvolta, qualche episodio dalle spiacevoli conseguenze.
Partendo da queste considerazioni, e con la volontà di offrire un sistema di scambio che sia affidabile e sicuro, Blizzard ha deciso di implementare un doppio sistema di casa d'asta in Diablo III: una a valuta virtuale, dove si può operare tramite i "Gold" raccolti nel gioco, ed una con moneta reale dove è possibile vendere e comprare gli oggetti pagando in sonanti Euro. E' importante osservare che le due case d'asta saranno completamente separate ed indipendenti tra loro e non vi sarà alcun tipo di correlazione, nessun "tasso di cambio ufficiale", tra i Gold e la valuta reale. Ciononostante sarà possible, sulla casa d'aste a valuta reale, vendere anche i Gold ad un prezzo che sarà definito dai giocatori sulla base dell'andamento del mercato.
L'introduzione della casa d'aste a valuta reale, rappresenta una novità non solamente per quanto riguarda il franchise Diablo, ma per l'intero mondo dei videogiochi: è infatti la prima volta che un sistema che permetta la compravendita di oggetti tra giocatori in moneta reale viene proposto al pubblico e supportato in maniera ufficiale da parte di una software house. E' certamente un fenomeno che esiste da tempo, ma fin'ora nessuno sviluppatore ha mai deciso di appoggiarlo ufficialmente in un proprio titolo.
Come funziona la casa d'aste a valuta reale
Dal momento che la casa d'aste a valuta virtuale, pur rappresentando una novità per quanto riguarda l'universo Diablo, non ha nessuna particolarità significativa rispetto a sistemi simili presenti in altri giochi (come World of Warcraft, giusto per restare in casa Blizzard), ci concentreremo esclusivamente sul sistema di funzionamento della casa d'aste a valuta reale, per la quale è necessaria qualche attenzione, e sulle sue implicazioni.
Nel momento in cui il giocatore entra in possesso di un oggetto che vuole vendere ad altri giocatori, potrà metterlo all'asta utilizzando l'interfaccia accessibile dalla schermata principale, cliccando sul pulsante "Auction House" o "Casa d'aste". La prima scelta da effettuare è su quale casa, a valuta virtuale o a valuta reale, mettere in vendita l'oggetto. A questo punto il giocatore dovrà scegliere come farsi accreditare i proventi dell'eventuale vendita: Blizzard offre infatti la possibilità di mantenere il ricavato della vendita sull'account Battle.net oppure in alternativa di trasferirlo su un conto PayPal collegato all'account.
La modalità di accredito dovrà essere scelta prima della messa in vendita dell'oggetto e non potrà essere cambiata in un secondo momento. Nel momento in cui un utente dovesse decidere di farsi accreditare il denaro sull'account Battle.net non avrà la possibilità di trasferirli sul conto PayPal ne' di "prelevarli" in altra maniera ma potrà utilizzarli solamente per l'acquisto di altri prodotti o servizi di Blizzard oppure ancora utilizzarli per l'acquisto di oggetti nella casa d'aste a valuta reale di Diablo III.
Scelta la modalità di accredito, il giocatore dovrà definire la base d'asta dell'oggetto che intende vendere. In questo caso vi sono dei limiti, minimi e massimi, da rispettare: la base d'asta non dovrà, infatti, essere stabilita al di sotto di 1,25 Euro ne' superare i 250 Euro. Quest'ultimo limite rappresenta inoltre la cifra massima che un giocatore potrà pagare per l'acquisto di un oggetto: qualora, infatti, si decida di stabilire la base d'asta a 250 euro, gli altri giocatori non potranno offrire una cifra più alta e verrà considerato vincitore dell'asta colui il quale ha effettuato per primo la propria offerta. L'asta ha una durata di 48 ore, al termine del quale l'oggetto invenduto sarà restituito al venditore senza alcuna commissione o addebito. Per ogni account sarà possibile avere attive fino a 10 aste contemporaneamente.
Nel caso in cui un oggetto risultasse venduto, Blizzard tratterrà una commissione sul prezzo di vendita, calcolata in modalità variabile a seconda che si tratti di un oggetto destinato all'equipaggiamento del giocatore o di un consumabile. Nel primo caso la commissione trattenuta sarà fissa e pari a 1 Euro, nel secondo caso invece sarà pari al 15% del prezzo di vendita finale. Solamente nel caso in cui si decida di accreditare i ricavi su un conto PayPal, quest'ultima praticherà anch'essa una commissione del 15% sulla somma transata.
E' importante osservare che gli scambi saranno completamente anonimi: nessun compratore saprà chi è l'offerente dell'oggetto così come nessun venditore saprà chi si è aggiudicato l'asta. I pagamenti e le transazioni avverranno, infatti, tutti tramite Blizzard.