Torna Syndicate: avete ancora paura degli Agenti?
Sono passati 19 anni dal rilascio del primo, storico, capitolo di Syndicate. Electronic Arts riporta in auge il celebre marchio, stravolgendo praticamente tutto rispetto al gioco originale. All'interno trovate anche il videoarticolo con immagini catturate dalla versione Xbox 360 del gioco.
di Rosario Grasso pubblicato il 01 Marzo 2012 nel canale VideogamesXboxElectronic ArtsMicrosoft
2012
Sebbene il gioco originale rimarrà nella memoria collettiva accostato a Bullfrog, la popolare (a quei tempi, ahimé) software house creata da Peter Molyneux, Syndicate è un brand che è sempre appartenuto a Electronic Arts. Dopo la chiusura di Bullfrog, Molyneux è stato coinvolto in altri progetti, ha fondato Lionhead Studios e adesso lavora per Microsoft. Electronic Arts ha voluto comunque creare questo reboot di Syndicate e, impossibilitata a coinvolgere Molyneux nel progetto, l'ha affidato a Starbreeze.
Si tratta di un abile team di sviluppo con sede a Uppsala, in Svezia, conosciuto soprattutto per la sua tecnologia. È suo infatti il motore grafico di The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay, un gioco che nel 2004 aveva una grafica di vertice, costruita intorno a spazi piccoli e bui ma con tanto dettaglio poligonale, e che si poggiava sul diffuso impiego del bump mapping per rendere realistici i personaggi e le superfici degli oggetti degli scenari. Insomma, Riddick competeva addirittura con DooM 3, senza perdere di molto in fatto di qualità della grafica.
Sempre di Starbreeze sono poi il primo The Darkness, uscito solamente nei formati Xbox 360 e PlayStation 3 e che ha riscosso i consensi della critica del settore principalmente per l'innovativo gameplay, e The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena, seguito/espansione del gioco già citato mutuato a sua volta dall'omonima serie cinematografica.
Anche per Syndicate, come vedremo quando parleremo di tecnologia grafica, Starbreeze ha tirato fuori una soluzione avveniristica soprattutto per la gestione delle fonti di illuminazione, definita Beast global illumination system. Nel bene e nel male, la luce è un elemento fondante sia come gameplay che come tecnologia per questo Syndicate.
Ma vediamo quali sono gli elementi di base del nuovo scenario e del nuovo gameplay. Syndicate è, dunque, uno shooter in prima persona piuttosto classico, mentre la componente narrativa è affidata a espedienti simili a quelli visti nella serie Call of Duty. Tutto è raccontato dalla prospettiva in prima persona, con il coinvolgimento dello spettatore affidato a grandi eventi che si verificano sullo schermo e all'interazione tramite braccia e gambe, ovvero gli unici due elementi del corpo del personaggio che il giocatore può vedere.
Mentre il giocatore è impegnato a combattere con delle armi che ricordano lo scenario originale, può interagire anche attraverso il cosiddetto sistema di violazioni. L'Agente impersonato dal giocatore, infatti, è dotato di un chip installato nella sua corteccia cerebrale che gli consente di interagire con i dispositivi elettronici che non sono difesi da firewall o altri sistemi di protezione. Agendo sul relativo tasto della violazione, quindi, il giocatore può disattivare la corazza che protegge un altro Agente, annientare le difese di un dispositivo elettronico, interagire con gli scenari attivando ad esempio una porta che preclude l'accesso a un'area o una valvola che inizia a disperdere liquido nocivo sul corpo degli avversari. Con lo stesso pulsante della violazione, poi, si interviene anche sulle cosiddette applicazioni che, come vedremo, sono una sorta di abilità riviste in chiave Syndicate, con cui si possono sottrarre risorse vitali agli avversari, oltre che incidere sulla scena in maniera tattica.
L'interazione con gli scenari e il sistema delle violazioni sono elementi di grande originalità nella struttura di gioco di Syndicate, confermando che Starbreeze è soprattutto attenta al fattore innovazione e ricordando, per certi versi, alcune delle meccaniche di gioco proprio di The Darkness strutturate intorno alle braccia demoniache.