Final Fantasy XIII-2: una bussola spaziotemporale oltre la fantasia
Recensione della versione Xbox 360 di Final Fantasy XIII-2, nuovo capitolo della popolare serie di rpg orientali che aggiunge la componente ruolistica, assente nella prima parte di questa miniserie. A partire da questa recensione, introduciamo tra le valutazioni sintetiche i parziali intelligenza artificiale, narrazione e sfida.
di Rosario Grasso pubblicato il 06 Febbraio 2012 nel canale VideogamesXboxMicrosoft
Kupò! Ovvero le novità
Kupò è il verso che emette Mog, un simpatico animaletto che catturerà le attenzioni dei giocatori che amano la componente legata alla simpatia espressa dai personaggi protagonisti. Si tratta del moguri, una creatura multiuso che Lightning dà a Noel nella sequenza di introduzione di cui abbiamo parlato prima. Il moguri consente di individuare tesori nascosti e di attaccare preventivamente alcuni nemici. Tramite un indicatore, infatti, segnalerà al giocatore la vicinanza e il livello di aggressività dei nemici.
Stiamo parlando del nuovo cronoradar di Mog, che appare quando si materalizzano dei mostri all'improvviso. Quando il cronoradar è verde il nemico è immobile e vulnerabile alle azioni preventive. Ciò consente al giocatore di iniziare la battaglia con un vantaggio: nel senso che sarà più facile provocare lo stato di crisi del nemico. Se il cronoradar è giallo, invece, il nemico è in movimento e vigile, mentre se è rosso la battaglia inizia automaticamente e in caso di sconfitta non compare l'opzione ricomincia. Il giocatore deve intervenire all'interno di un perimetro, e sostanzialmente attaccare il nemico prima che quest'ultimo faccia a sua volta la prima mossa.
Una novità gradita da chi ama la profondità sono i dialoghi. Serah e Noel possono parlare con diversi personaggi presenti nelle mappe di gioco, dando inizio alla cosiddetta sezione delle riflessioni. Ci sono vari tipi di dialoghi nel corso del gioco: a seconda dei casi, consentono di ottenere nuovi dettagli sulla storia, di scoprire degli indizi, di risolvere con maggiore facilità un combattimento, di spostare le indagini verso una direzione, e quindi verso un mondo particolare, piuttosto che un altro.
Insomma, se il primo Final Fantasy XIII aveva solo due componenti predominanti, ovvero quelle relative a combattimento e narrazione, in Final Fantasy XIII-2, lasciando invariate queste due, se ne aggiunge un'altra, ovvero quella della profondità ruolistica. L'esplorazione su grandi mappe occupa un ruolo molto importante, così come le indagini attraverso i dialoghi, la presenza dei commercianti e le missioni facoltative. Tutti questi elementi riportano alla mente i precedenti Final Fantasy, cosa che non succedeva con il primo capitolo della miniserie, che appunto rinunciava quasi completamente a questo tipo di profondità. Anche il salvataggio è completamente libero, mentre nel gioco precedente era regolato da checkpoint.
A questo punto dobbiamo, però, parlare anche di Historia Crux, ovvero la bussola spaziotemporale che permette di viaggiare nel tempo. Il giocatore sceglie l'epoca e la zona di destinazione e ogni volta che apre un portale diventano disponibili nuove aree.
I viaggi nel tempo costituiscono l'elemento fondante della struttura di gioco di XIII-2, collocati all'interno del menu Historia Crux. Questo espediente narrativo consente a Square Enix di ipotizzare un nuovo tipo di tecnologia all'interno del mondo di Final Fantasy, oltre che cambiamenti naturali e dimensioni parallele. Ciò si traduce in capitoli separati che il giocatore può affrontare nella sequenza desiderata: questo consentirà, ad esempio, di tornare indietro e rigiocare una parte affrontata in precedenza ma con rinnovata esperienza del personaggio e poteri più forti.
Nelle mappe si possono trovare due tipi di portali che rimandano all'Historia Crux: quelli che brillano richiedono un artefatto particolare, mentre altri, più dimessi cromaticamente, richiedono un artefatto primitivo che si può trovare in varie epoche. I portali scuri, infine, sono quelli già utilizzati.
Nel momento in cui il giocatore lascia una dimensione temporale per accedere a un'altra la situazione nel mondo che sta per essere lasciato viene congelata: nel momento in cui si tornerà in questo mondo, infatti, si ritroverà esattamente la stessa situazione che c'era quando è stato abbandonato. Tutto ciò consente di interrompere un'indagine per riprenderla in un secondo momento o magari di inframezzare una ricerca troppo complessa, ritornando sui posti precedentemente esplorati quando si ha un livello di esperienza maggiore.