WWE '12: il wrestling virtuale comincia il reboot

WWE '12: il wrestling virtuale comincia il reboot

Thq e Yuke’s, con l’edizione di quest’anno del loro simulatore di lotta, provano a fare ‘tabula rasa’ di quanto visto sin qui. Il reboot del wrestling virtuale è cominciato.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

New world order

Nel Wrestling reale, la suddivisione dei roster WWE tra Smackdown e Raw, si é fatta via via più debole. Decisione discutibile, visto che ha causato un ingarbugliarsi delle storyline e uno svilimento dell'importanza delle singole cinture. Dopo l'estate 2011, in cui era stata di nuovo sottolineata la differenziazione dei roster, in autunno è stato varato il Raw Supershow, con una conseguente commistione pressoché totale e definitiva tra Smackdown e Raw.

Partendo da questo presupposto, Thq e Yuke's, hanno 'colto la palla al balzo', decidendo ti cambiare il nome della loro serie di simulazioni di wrestling. Non avremo, quindi, l'ennesimo Smackdown vs Raw, ma comincierà una nuova era: quella inaugurata da WWE '12.

Il tutto 'condito' dalla promessa di un 'reboot' anche delle dinamiche ludiche, in modo da poter perseguire una maggiore simulazione e donare più controllo all'utente.

Le principali promesse, al solito, Yuke's e Thq le hanno spese riguardo alla caratterizzazione di lottatori, lottatrici, manager e arene. Ora: é indubbio il grande lavoro dei programmatori, impegnati nell'improba sfida di mantenere l'intero roster del gioco aggiornato e somigliante a quello reale. A conti fatti, l’universo WWE è ben rappresentato, anche se mancano alcuni comprimari di peso (ad esempio Vickie Guerrero e un buon numero di Divas), ma per fortuna si può sperare – come vedremo – nelle creazioni della community. Nel complesso, la resa grafica di WWE '12 certo non fa gridare al miracolo. Ma é un lavoro solido, che conosce discreti picchi d'eccellenza, ma anche qualche passaggio a vuoto.

Per quanto riguarda la realizzazione delle Superstar, si deve segnalare il tentativo di 'rimanere sul pezzo', rincorrendo ogni variazione di look effettuata dagli atleti. In questo senso, è davvero rimarchevole la realizzazione dei volti. I wrestler, infatti - oltre a vantare una complessivamente più che buona somiglianza nei lineamenti -, possiedono una mimica facciale varia, credibile e circostanziata. Anche le animazioni ‘di lotta’ sono varie e realistiche; cosa più importante, poi, riflettono con estrema precisione tutto il repertorio di mosse delle vere Superstar.

Per quanto riguarda gli scenari e il pubblico, va reso conto del grande numero di location presenti e di una buona varietà nella tipologia degli spettatori.

Ci sono, comunque, dei limiti nel ‘look’ di WWE ’12: Come dicevamo, il lavoro è buono. Ma non miracoloso. In generale, lottatori, arene e pubblico non stupiscono per dettaglio e quantità di poligoni spesi. Il tutto, insomma, risulta un po’ ‘spento’ e anche le scelte cromatiche di fondali e pubblico, non aiutano. Riguardo le Superstar, si deve ribadire il buon livello generale di realizzazione, ma si deve anche sottolineare come alcuni wrestler risultino molto meglio rifiniti di altri. Curiosamente, non è detto che siano sempre gli atleti più famosi quelli più dettagliati e somiglianti. Ci sono poi delle ‘imprecisioni’ che infastidiscono, soprattutto visto che Yuke’s ha cercato di aggiornare tutte le tenute o le entrate sul ring fino all’ultimo secondo. Si tratta di dettagli (CM Punk che non sale sul ring con la maglietta, Del Rio che arriva in auto senza strombazzare il clacson…), certo, ma l’appassionato li noterà immancabilmente.

Discorso a parte va effettuato per la resa dei capelli lunghi: di gran lunga l’aspetto grafico meno riuscito del gioco. Non granché nemmeno la rappresentazione delle Divas, come al solito – e purtoroppo! – le Superstar più trascurate nei giochi Yuke’s.

 
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