Stronghold 3: è ora di riprendere le redini del nostro castello

Stronghold 3: è ora di riprendere le redini del nostro castello

Dieci anni dopo il primo capitolo, i Firefly Studios ci riprovano. E’ ora di tornare nel Medioevo, riprendere le redini del nostro castello e preparare le nostre armate. Oppure no?

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Gestionale

Il seme più fecondo e prolifico degli strategici in tempo reale risale all'ormai lontano 1997, quando Age Of Empires impostò i canoni degli RTS a sfondo storico e riscosse un notevole successo di pubblico e critica.

Da quel momento fu un fiorire (e spesso uno sfiorire) di emuli e cloni, che troppo frequentemente cercavano soltanto di cavalcare l'onda di consensi per il genere videoludico in auge, ma in alcuni casi sono riusciti ad imporsi all'attenzione del pubblico grazie ad un quid unicum.

Un esempio è certamente Stronghold dei Firefly Studios del 2001, ispirato palesemente ad uno dei capolavori più solidi ed equilibrati di tutti i tempi, ovvero quel Age of Empires II: The Age of Kings uscito due anni prima. Diversamente dagli altri cloni, Stronghold proponeva un gameplay atipico, meno incentrato sugli elementi RTS canonici e con forti contaminazioni gestionali, più focalizzato sulla simulazione della vita all'interno di un castello.

Addirittura anche la sezione dei combattimenti e delle strategie di battaglia vedeva il proprio baricentro spostato intorno alle mura del castello, attraverso gli assedi che costituivano il culmine tattico offerto dal titolo. Stronghold fu ben accolto dalla platea videoludica e riuscì a ritagliarsi una interessante fetta di pubblico, conquistata dalla possibilità di mettere in piedi il proprio castello fino ai più piccoli dettagli e vedere man mano prosperare la vita cittadina all'interno delle sue mura.

Tralasciando l'incostante e modestissima costellazione di espansioni, molto ci si aspettava dal seguito Stronghold 2, quantomeno una conferma delle qualità del capostipite, ma il secondo sequel, pur confermando la solidità del gameplay gestionale e le tantissime variabili di controllo offerte al giocatore, non riuscì a dare alla serie lo slancio per un salto di qualità, risultando complessivamente meno riuscito del primo capitolo.

Abbiamo tra le mani la confezione di Stronghold 3: consacrazione della serie o un altro tentativo fallito?

 
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