Uncharted 3: cosa ha da dirci Nathan Drake a pochi giorni dal lancio
Abbiamo assistito all'evento di lancio per l'Italia di Uncharted 3 L'Inganno di Drake, uno dei giochi per console più evoluti tecnicamente e uno dei principali esponenti della commistione tra cinema e videogiochi. All'interno anche l'intervista con Justin Richmond, game director di Uncharted 3.
di Rosario Grasso pubblicato il 21 Ottobre 2011 nel canale VideogamesDrake
"Sono stato molto preso ultimamente, la mia ultima avventura mi ha dato del gran filo da torcere...d'altronde mi era stato detto che il cacciatore di tesori non era uno di quei mestieri propriamente tranquilli", sono le parole di Nathan Drake, avventuriero incallito e protagonista indiscusso dei giochi della serie Uncharted. "Diciamo che tra una cospirazione secolare e la ricerca delle ricchezze dell'Atlantide del Deserto non ho avuto molto tempo per incontrare la stampa (ride). Ad ogni modo ora sono qui, ancora vivo e vegeto, per potervi dare qualche anticipazione".
Ovviamente è solo un modo per iniziare in maniera originale il nostro percorso tra le caratteristiche del nuovo capitolo di Uncharted, in uscita il 2 novembre, come sempre solo su PlayStation 3. Lo sviluppatore Naughty Dog, uno dei più abili da sempre su formato PlayStation, punta ancora una volta sugli elementi vincenti della serie e, quindi, principalmente sulla componente cinematografica. Uncharted 3, come i predecessori, è uno dei migliori esponenti in assoluto nel panorama videoludico se consideriamo la commistione tra cinema e videogiochi, grazie all'ottima tecnologia su cui è basato e sulla grande attenzione riposta nella realizzazione delle sequenze di narrazione.
Tutto questo lo rende un prodotto adatto principalmente al pubblico occasionale, a coloro che intendono vivere un'esperienza di gioco emozionale e coinvolgente, sostenuta da una storia interessante che ricorda il mito di Lawrence d'Arabia. Uno dei principali cambiamenti, infatti, riguarda un certo spostamento dello stile visivo che, semplificando, potremmo dire che passa da Indiana Jones appunto al film di David Lean del 1962. La sabbia, infatti, è elemento ricorrente in Uncharted 3, proprio perché una larga parte del gioco è ambientata nel deserto, e questo ha richiesto un lavoro di affinamento di grande portata sul motore grafico.
Ovviamente non è solo storia. Uncharted 3 offre un gameplay appagante e notevolmente preciso, grazie agli ottimi risultati raggiunti sul piano delle animazioni e dell'interazione con gli scenari. Come al solito si divide tra componente puramente platforming e fasi da sparatutto, in cui è richiesto l'utilizzo delle coperture per ripararsi dal fuoco del nemico. La componente multiplayer, poi, dà spazio anche ai giocatori hardcore, grazie alle tante novità di cui parleremo nella parte dell'articolo dedicata.
La storia di Uncharted 3 L'Inganno di Drake riguarda la cosiddetta Atlantide del Deserto e, come ci ha abituato la serie, ripropone elementi iconici che appartengono alla storia reale, conditi da mitologie che riguardano personaggi popolari come il già citato Lawrence d'Arabia. L'obiettivo principale di Naughty Dog è di cercare di rifinire il modo di raccontare una storia basata su un mistero.
Il senso di Uncharted 3 è che coloro che hanno la volontà di imporsi al mondo possono essere degli uomini molto pericolosi, ed è per questo che la storia del videogioco ha tanti punti di contatto con il film di Lean, oltre ovviamente l'ambientazione e la colonna sonora. Un altro dei temi principali, inoltre, riguarda il rapporto tra Nathan e Victor Sullivan, socio e mentore che gli appassionati della serie conoscono dai precedenti capitoli. Sully è per Nathan contemporaneamente salvatore e corruttore. La loro relazione, inoltre, nel terzo capitolo si evolve anche in funzione dell'età dei due, visto che Drake tende a diventare come Sullivan man mano che invecchia. La presenza femminile in Uncharted 3 riguarda invece il personaggio di Elena Fisher, la ragazza di cui Nathan è innamorato che condivide con lui gran parte delle avventure.
In Uncharted 3, Drake sta cercando un tesoro del XVI secolo e ciò lo conduce a una scoperta di grande rilevanza, un antico segreto che lo intrappola in una rete di inganni e lo porta a sfidare una misteriosa organizzazione. Con l'aiuto di Sullivan, Drake intraprende un pericoloso viaggio attraverso Europa e Medio Oriente, ripercorrendo proprio le orme di Lawrence d'Arbia e seguendo una serie di indizi che lo conducono a una fantomatica città perduta, sepolta da millenni nel cuore del deserto arabico Rub' al-Khali, che Lawrence ribattezzò appunto Atlantide del Deserto.
Gli spazi sconfinati nascondono un terribile mistero e, prima del termine del viaggio, la corsa alle ricchezze della città perduta si trasforma in una disperata lotta per la sopravvivenza che costringe Drake a confrontarsi con i propri limiti fisici e con le paure più recondite e segrete. La sofferenza di Drake è sontuosamente descritta dalle sequenze cinematografiche e dalle animazioni del modello poligonale che barcolla, inciampa negli scenari ed è sottoposto alla forza della natura e alla distruzione in tantissime sequenze del gioco. La storia, inoltre, si collega all'avventura di Lawrence anche perché prima di morire quest'ultimo aveva detto che sarebbe tornato nel deserto per cercare le ricchezze dell'Atlantide.
Il vero nome di quest'ultima è in realtà Iram, ma altre volte è stata chiamata Ubar, Aran, Iren. Era una citta mercantile situata all'interno della più grande distesa di sabbia del mondo, nella parte sud-orientale della Penisola Arabica. Stando alle leggende, le origini della città risalirebbero al 3000 a.C.; per oltre tre millenni, Iram si sarebbe arricchita a dismisura grazie alla sua posizione strategica, vera e propria oasi fra le rotte commerciali che collegavano il Medio Oriente con l'Europa, al punto da essere chiamata la "città delle mille colonne".
Un altro obiettivo di Naughty Dog è di migliorare la personalità dei cattivi. Il nemico, a detta di Justin Richmond, game director di Uncharted 3, deve essere più interessante del tradizionale signore della guerra che spara soltando. Deve dimostrare, insomma, di avere un'influenza più silente piuttosto che esplicitata dalla solita azione fisica tipica dei videogiochi. Naughty Dog ha dunque pensato a nemici invisibili che agiscono dietro le quinte.
Tra i nuovi cattivi di Uncharted 3 troviamo Katherine Marlowe, Talbot e i membri della società segreta.