Diablo III beta: ritorno a Sanctuary

Diablo III beta: ritorno a Sanctuary

A tre anni dal primo annuncio, abbiamo finalmente ricevuto da Blizzard la preziosa key per la beta di Diablo III. Abbiamo testato in maniera approfondita il codice per offrirvi il resoconto più completo e dettagliato possibile. Questo il diario del nostro ritorno a Tristram dopo oltre dieci anni... (Gli screenshot sparsi nell'articolo provengono dal produttore, quelli inseriti nella gallery che trovate nella prima pagina sono invece realizzati da noi sempre sulla versione PC del gioco).

di pubblicato il nel canale Videogames
BlizzardDiablo
 

10 anni senza Diablo

Descrivere quello che si prova, dopo un'attesa durata oltre dieci anni, nel ritrovarsi davanti ad una schermata di installazione con un'effige demoniaca, che ci consentirà a breve di tornare nello straordinario universo di Diablo, non è facile. L'ultima volta che ci era stata offerta l'occasione di affrontare il male personificato nella storica serie RPG d'azione (altre sì definito come hack 'n' slash) risale al 2001, e sono trascorsi oltre tre anni da quando Blizzard annunciò per la prima volta il terzo capitolo. Da quel ormai lontano giugno 2008, migliaia e migliaia di fan hanno ricominciato a sognare, ma la filosofia della software house ("sarà pronto quando sarà pronto"), ancora oggi non ci ha dato una certezza sulla data di uscita ufficiale, che per il momento è fissata vagamente "nella prima parte del 2012". E nel frattempo l'attesa ci sta dilaniando.

Le aspettative sono alle stelle, sostanzialmente per tre ragioni principali:

1) Il marchio: secondo il parere di chi scrive (anche se, del resto, è un'opinione diffusa), la Blizzard non ha mai sbagliato un colpo dal punto di vista videoludico. Ogni titolo sfornato (appartenente alle tre proprietà intellettuali Diablo, WarCraft e StarCraft) si è sempre rivelato un capolavoro di cura e di giocabilità, una pietra miliare presa ad esempio da migliaia di cloni che hanno provato negli anni, sempre invano, ad insidiare i primati e le vette raggiunte dai masterpiece Blizzard. E ogni capitolo della serie di Diablo, a partire dal primo (da alcuni considerato superiore al secondo) fino ad arrivare all'ultimo add-on Diablo II: Lord of Destruction (che aveva dettato i canoni di quella che dovrebbe essere un'espansione fatta a regola d'arte), garantisce ai giocatori una longevità e un livello di rigiocabilità elevatissimo. Diablo II è tutt'oggi molto giocato, ed è ancora possibile trovare siti in cui vengono messi in vendita (per soldi reali) oggetti rari/unici e il power leveling dei personaggi.

2) La proprietà intellettuale: questa saga ha saputo conquistare una vastissima platea di fan, che vestendo i panni di un avventuriero errante si sono calati in un universo oscuro, corrotto e violento, in cui, come campioni della luce e della giustizia, si perseguiva l'obiettivo della sconfitta del maligno Diablo e delle sue armate infernali. Oltre alle atmosfere di gioco assai intriganti, esaltate dalla direzione artistica, dalle BGM perfettamente adatte al contesto e da un doppiaggio di qualità, gli sviluppatori Blizzard hanno sempre saputo cesellare con carisma tutti i personaggi dei vari capitoli (Deckard Cain e Tyrael sono due NPC scolpiti nella pietra), ed in primis i protagonisti, ovvero gli eroi delle diverse classi tra cui potevamo scegliere il nostro alter-ego, che pur possedendo canoniche caratteristiche dell'immaginario fantasy, possedevano sempre una caratterizzazione originale e unica.

3) La piattaforma: in un panorama videoludico in cui troppe factory snobbano completamente il personal computer a favore delle console (che in genere garantiscono vendite migliori), mentre per molte altre convertire grossolanamente per PC i titoli console o è prassi, o è un vizietto in cui prima o poi si casca (basta vedere che fine ha fatto il franchise di Dragon Age), Blizzard, che da sempre ha come target unico il PC, costituisce l'eccezione. Quando si gioca ad uno dei loro titoli, è lampante che si tratta di prodotti dedicati specificatamente alla piattaforma di destinazione, curati per gli utenti armati di mouse e tastiera, ottimizzati dal punto di vista hardware per non risultare troppo esosi e raggiungere il pubblico più vasto possibile.

Se a tutto ciò aggiungiamo l'essere fan della serie (chi scrive non nasconde la sua passione smodata per tutto ciò che viene sfornato dalla blasonata software house), che non potrà che rendere più severo il giudizio sul titolo (le scottature dai grandi nomi negli ultimi tempi sono state numerose), il quadro sullo stato d'animo con cui ci siamo avvicinati a Diablo III è a questo punto chiaro.

Con un profilo BattleNet attivo e la key per la beta abbiamo potuto ottenere l'agognato link di download del client. L'installazione completa, aggiornata all'ultima patch 4 (v.0.3.0.7447) occupa sul nostro disco circa 3,4 GB e ci consentirà di giocare alla prima parte del titolo, e precisamente fino allo scontro con il primo boss, The Skeleton King.

Apriamo il beta launcher, Diablo ci mostra le sue fauci dalla finestra di lancio ottimamente realizzata (che contiene un feeder con news sul gioco e sul servizio). La connessione internet (obbligatoria) è attiva, premiamo il tasto Play e accediamo alla schermata di log-in (omologa per stile a quella di World Of WarCraft), inseriamo i nostri dati e finalmente ci siamo: signore e signori, questa è la prova dell'attesissimo Diablo III per GamemaG.

 
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