Sword & Sworcery: un mondo da scoprire e da ascoltare su dispositivi Apple
Superbrothers: Sword and Sworcery è un caso. Si tratta di un adventure - concepito solo per iPhone e iPad - caratterizzato da una grafica estremamente datata, una trama scarna e lineare, da un grande comparto sonoro e da una giocabilità dai ritmi lenti e ponderati. Ma la 'magia' che S&S esercita, c'è. Ed è innegabile.
di Stefano Carnevali pubblicato il 05 Agosto 2011 nel canale VideogamesAppleiPhoneiPad
Questione di narrazione
Il pretesto narrativo che sta dietro le vicende di S&S, è certamente criptico. A prima vista banale. Non vengono esplicitate particolari coordinate spazio-temporali, ma si puó azzardare di essere in un mondo mitico, in qualche modo assimilabile all'antica Grecia o all'estremo oriente d'Europa (la mitica Scizia, insomma). In un contesto di vita rurale, si inserisce una guerriera scita (appunto) che, per motivi assolutamente initellegibili, è in cerca di un magico libro perduto (il Megatome).
Striminzito anche il cast dei personaggi: detto dell'eroina, bisogna rendere conto di 'Logfella' e compagna: si tratta della coppia di contadini e pastori che - assieme al proprio cane - vive nell'accogliente capanna ai margini della foresta. I due giovani saranno anche la principale 'guida' che la guerriera scita avrà a disposizione, per comprendere e attraversare la foresta e le vallate circostanti: Logfella, per esempio, possiede la chiave che apre il cancello dell'Ancient Road (la strada che - attraverso il bosco infestato da un possente lupo, conduce al tempio in cui è custodito il Megatome). La compagna del taglialegna, invece, conosce maggiormente miti e leggende del luogo. Per cui sarà un'ottima consigliera, quando avremo a che fare con gli spiriti silvestri.
Anche le capacità d'osservazione della guerriera scita contribuiscono all'immersione nel mondo di S&S: ci sono tantissimi 'luoghi di interesse' che, se 'toccati' sul touch screen del nostro device, meriteranno un commento della nostra eroina. Quasi sempre, peró, questi dettagli aggiungeranno interrogativi, invece che dare risposte.
Su questo impianto unico ma 'lineare', si insalla la figura dell'Archetype. Si tratta di un personaggio dal look 'moderno' (doppio petto e sigaro), che accoglie il giocatore sin dalle prime schermate e che sembra essere l'unico davvero consapevole di quel che sta succedendo. L'Archetype sospende reiteratamente l'incredulità del giocatore, rivolgendosi direttamente a lui, citando Twitter e teorie socio/psicologiche. Ma questo misterioso personaggio si occupa anche di guidare la guerriera scita, descrivendo il mondo che la circonda, commentandone la popazione (amichevole od ostile) e aiutando la protagonista nella comprensione dei propri poteri.
Infine - a rimescolare ulteriormente le carte in gioco -, il Megatome, che ci consentirà di leggere il pensiero. Paradossalmente, anche il 'nostro, cioè quello della guerriera. Da notare come tutti i dialoghi in-game e come l'intera narrazione, siano condotti in un inglese 'epico e desueto', che contibuisce notevolmente a dare la sensazione di vivere in una favola.