Hunted La Nascita del Demone: rpg, co-op e coperture

Hunted La Nascita del Demone: rpg, co-op e coperture

Sulla carta, Hunted: La Nascita del Demone è un gioco che vanta un’ottima idea, sebbene dichiaratamente non molto originale. Prendere in prestito le meccaniche di Gears of War e calarle in un contesto fantasy anziché sci-fi, orientando il gioco al multiplayer cooperativo e disegnando due diversi personaggi (la classica ranger-arciere e l’ancor più classico guerriero da combattimento ravvicinato) è una ricetta che potrebbe fare la felicità di molti giocatori.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Caddoc ed E'lara

La storia dietro ad Hunted è sostanzialmente lo stereotipo più bieco del genere fantasy. Ci sono misteriosi sogni profetici, un misterioso artefatto magico, una misteriosa donna spettrale che ci chiede di aiutarla, un misterioso demone che ci dà la caccia… e poi naturalmente ci sono i due protagonisti, la coppia Caddoc-E’lara: lui un guerriero umano pelato, specializzato nel combattimento corpo a corpo; lei un’elfa tutte curve con un caratterino non esattamente da contessa e una predilezione per archi e balestre.

Caddoc ed E’lara sono due mercenari, e in quanto tali non sono due che vanno molto per il sottile: quello che fanno lo fanno per i soldi. Ma una serie di sogni del guerriero porteranno la coppia all’inizio di un viaggio misterioso alla ricerca della pietra dei morti eccetera eccetera, non mi sembra il caso di scendere nei dettagli.

Anche se la storia di Hunted non è materiale da premio Oscar, è evidente che nelle intenzioni degli sviluppatori c’era il desiderio di dare una connotazione forte ai due protagonisti, forse anche per permettere ai giocatori di immedesimarsi il più possibile con il proprio personaggio. Caddoc ed E’lara pur non essendo esattamente mosche bianche nella lunga storia delle ‘strane coppie’ da saga fantasy, hanno un certo fascino dovuto principalmente ai frequenti dialoghi in cui si prendono in giro a vicenda.

L’obiettivo evidente è quello di creare due personaggi in qualche modo iconici, come lo sono diventati Marcus Phoenix e Dom in Gears of War; il risultato non è centrato per il semplice fatto che la banalità di tutto il contesto in cui i due protagonisti si trovano, insomma quel fantasy pieno di cliché di cui parlavamo prima, è talmente soffocante da rendere difficile un legame affettivo con il guerriero e l’elfa.

Ciononostante i siparietti che si creano tra i due risultano divertenti e spezzano un po’ l’atmosfera fin troppo seriosa della trama del gioco, sempre concentrata su morti viventi che invadono paesini innocenti, antiche rovine infestate da demoni, foreste piene di ragni giganti e così via.

Hunted cerca con molto impegno di rappresentare un mondo fantasy oscuro e opprimente, catapultandoci senza sosta da una situazione sanguinosa all’altra e cercando di rappresentare ogni scenario nel modo più brutale possibile – purtroppo le grosse carenze grafiche non aiutano a dipingere gli scenari che gli sviluppatori devono aver immaginato.

 
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