Fight Night Champion: lacrime e sangue sul ring
Che il pugilato non sia uno sport per signorine e stomaci deboli è chiaro a tutti. Sono certamente poche le discipline di combattimento che, vantando una tradizione lunga e nobile come quella della boxe, riescono a raggiungere livelli di intensità e violenza così alti.
di Stefano Carnevali pubblicato il 18 Marzo 2011 nel canale VideogamesConclusioni
FNC è un prodotto di alto livello. Tanto a livello di tecnica, quanto di giocabilità e simulazione. Una grazia per gli appassionati di boxe, che potranno godere di un roster di livello assoluto, una grafica da urlo, un’immersione davvero reale e una simulazione completa.
Va assolutamente precisato, però, come il gioco richieda dedizione. Ogni incontro va studiato e pianificato, per essere vinto. E la condotta sul ring richiede concentrazione e applicazione costanti. Una sola leggerezza può compromettere un combattimento sin lì dominato. Realistico. Ma da ‘accettare’. L’aggravante? Una scarsa accessibilità del titolo, avaro in termini di assistenze e tutoring.
L’introduzione della modalità Champion – in cui si seguiranno ascesa, declino e riscossa del fittizio pugile Andre Bishop – è davvero azzeccata, visto che introduce in FNC i sentimenti e le emozioni tipici in uno sport individuale come la boxe. Elementi che, nelle modalità di gioco ‘classiche’ (la carriera e gli scontri tra i campioni leggendari presenti nel roster di gioco), faticano un po’ a emergere.
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