Need for Speed Hot Pursuit: poliziotto o ricercato?
Resoconto del nostro test di Need for Speed Hot Pursuit, l'ultimo adrenalinico episodio della più famosa serie di giochi di guida arcade. Include il videoarticolo.
di Rosario Grasso pubblicato il 30 Novembre 2010 nel canale VideogamesArcade
Need for Speed Hot Pursuit è sviluppato da Criterion Games, la software house che è principalmente famosa per aver creato RenderWare, la tecnologia che ha letteralmente dominato la scorsa generazione di console, conosciuta anche per aver creato i giochi della serie Burnout.
Sensibilità di guida leggermente accantonata per favorire l'immediatezza. Era questo il concetto alla base dei Burnout: sfrecciare ad alta velocità, avere totale padronanza del veicolo ed essere totalmente coinvolti. Concetti che sono ripresi anche con Need for Speed Hot Pursuit.
Il sedicesimo capitolo della serie di giochi di guida arcade, quindi, è principalmente un gioco immediato e coinvolgente. Criterion vuole innanzitutto trasmettere il senso della velocità e dell'inseguimento, coinvolgendo il giocatore soprattutto sul piano dell'audio, con le voci incalzanti della polizia che aggiorna lo stesso giocatore sull'esito dell'inseguimento. Need for Speed, dunque, consegna un'esperienza di gioco in qualche modo cinematografica, con un svolgimento delle vicende narrato in maniera spettacolare, e un coinvolgimento paragonabile a quello di un film.
Più cinema che guida, potremmo dire. Il modello di guida, infatti, è decisamente semplificato. La componente principale della guida riguarda la sbandata, visto che ottenere le migliori prestazioni passa attraverso l'anticipazione delle curve e la loro percorrenza in derapata. La sbandata può essere controllata con l'accelerazione, ma soprattutto con il nitro. Quest'ultimo ha scarsa efficacia a velocità sostenute, ma consente di avere un miglioramento notevole delle prestazioni se usato in accelerazione o proprio per controllare la sbandata.
In alcuni tipi di competizione le prestazioni dipendono primariamente dalla velocità con cui viene ricaricata la bombola del nitro, evidenziata a destra del contachilometri. Per ricaricarla velocemente bisogna guidare in maniera spericolata, guidando contromano, sfiorando i veicoli del traffico, utilizzando le scorciatoie e rimanendo il più possibile in derapata.
Il modello di guida è semplicistico e scriptato perché in molti casi capita una reazione standard del veicolo che non è calcolata dinamicamente. Soprattutto le sbandate danno la sensazione di essere sempre, o quasi sempre, uguali. Si lancia, insomma, la vettura in derapata e il gioco pensa al resto. Il divertimento in Hot Pursuit, quindi, non dipende tanto dalla guida, quanto da ciò che le sta intorno.
Il giocatore si ritrova davanti a una mappa di Seacrest County, ovvero la contea presa d'assalto dai piloti clandestini che non riescono proprio a fermarsi e a scendere dai loro bolidi rapidissimi, in cui si trovano diversi hot spot, ognuno coincidente con una serie di gare. Ci sono degli spot per le gare da ricercato e altri sport per la gare da poliziotto.
Dunque, ci sono due carriere separate, e si può passare da una all'altra carriera al volo, semplicemente scegliendo una competizione piuttosto che un'altra. C'è una barra di esperienza per ogni carriera, e sblocchi di auto diversi. In Need for Speed Hot Pursuit non c'è la possibilità di modificare le auto, ma vincendo le competizioni e andando avanti nelle due carriere si sbloccano auto sempre nuove. Complessivamente, ci sono circa 70 vetture.
Sulla mappa gli spot contrassegnati da tre punti esclamativi prensentano degli eventi nuovi, sbloccati grazie ai risultati ottenuti negli eventi precedenti. Il giocatore può rifare eventi in cui ha già gareggiato per ottenere migliori prestazioni. Occorre ottenere almeno la medaglia di bronzo per sbloccare un nuovo evento nella campagna e ottenere l'opportunità di guadagnare altri punti esperienza e di sbloccare nuove auto.