Il futuro del gaming su Apple iPad rimane brillante nonostante i dubbi di Nintendo

Il futuro del gaming su Apple iPad rimane brillante nonostante i dubbi di Nintendo

Secondo una ricerca di Interpret, 8 milioni su 11,4 milioni degli utenti statunitensi di Apple iPad sono abituali videogiocatori.

di pubblicata il , alle 17:09 nel canale Videogames
AppleNintendoiPad
 

La community di videogiocatori di Apple iPad è grande ed è destinata a crescere ulteriormente. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Interpret, che evidenzia come 8 milioni degli 11,4 milioni di utenti statunitensi di iPad usano il dispositivo principalmente per giocare. Si tratta di una community molto ampia sia in termini assoluti sia come percentuale sul totale di utenti di iPad.

La ricerca di Interpret sembra quasi una risposta alle dichiarazioni di Satoru Iwata, presidente di Nintendo, pubblicate nella giornata di ieri. "Probabilmente è la decisione corretta nel senso che qualora avessimo iniziato a pubblicare giochi sugli smartphone avremmo realizzato dei profitti. Tuttavia, credo che la mia responsabilità primaria non sia di perseguire guadagni sul breve termine, ma di predisporre una strategia competitiva per Nintendo sul lungo periodo", diceva Iwata, ribadendo che Nintendo non è al momento intenzionata a sviluppare videogiochi destinati ai dispositivi mobile come iPad.

"Insieme al successo di iPad, si registra un leggero calo nel coinvolgimento della community di videogiocatori verso le console domestiche, i cellulari e le console portatili", ribadisce invece Jason Preston, analista di mercato di Interpret. "Questo fatto implica che gli sviluppatori di videogiochi per iPad e i produttori possono definitivamente raggiungere un nuovo tipo di utenza".

iPad non sta attirando semplicemente i videogiocatori, ma anche un nuovo tipo di utenza che prima non era propenso a spendere tempo sui prodotti videoludici. Le persone che usano iPad per giocare sono progressivamente sempre più adulte: se nell'ultima analisi di mercato di Interpret, infatti, il 40% di chi gioca su iPad ha fra 35 e 65 anni, nel sondaggio precedente questa percentuale era solamente del 31%. Nel 2011, il 48% di chi gioca con iPad è una donna, mentre nel 2010 le donne costituivano il 40% sul totale.

23 Commenti
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Leron16 Settembre 2011, 19:31 #1
L'ultima volta che Nintendo si è tirata indietro dallo sviluppare giochi per una piattaforma è nata la Playstation...
Klontz16 Settembre 2011, 21:12 #2
Originariamente inviato da: Leron
L'ultima volta che Nintendo si è tirata indietro dallo sviluppare giochi per una piattaforma è nata la Playstation...



Puoi farmi una ripassatina di storia.. che questa me la sono persa
Leron16 Settembre 2011, 21:27 #3
Originariamente inviato da: Klontz
Puoi farmi una ripassatina di storia.. che questa me la sono persa


la playstation inizialmente doveva essere un lettore di supporti ottici da collegare al SNES, creato appunto da Sony per conto della Nintendo che aveva commissionato il progetto per poter offrire una console che avesse anche un lettore CD e usasse quindi sia cartucce che supporti ottici. Play Station doveva leggere i giochi SNES e avere un lettore di cartucce SNES, ma Nintendo a pochi mesi dalla presentazione notò che da contratto Sony avrebbe avuto i diritti di pubblicazione dei giochi su quel sistema e infuriata annullò tutti gli accordi, passando invece tutto d'un tratto a una partnership con Philips per la produzione delle sue console, rimanendo quindi ancora ancorata alle cartucce e abbandonando l'accordo con Sony

questa decisione creò molto scalpore per il voltafaccia di Nintendo soprattutto visto che la tecnologia era quasi pronta e verso il mercato giapponese venne preso come un tradimento da parte di Nintendo abbandonare una partnership con una casa giapponese in favore di una europea

Sony a quel punto si trovò con in mano una tecnologia quasi completa ma nessun accordo, così decise di rimuovere il supporto alle cartucce SNES, completarla da sola creando una console completa per conto suo con un mercato dedicato. di qui nacque la PlayStation
predator8716 Settembre 2011, 21:31 #4
ecco qui l'avevo scritto un pò di tempo fà:
http://www.hwlegend.com/recensioni/...tion-psone.html
argent8816 Settembre 2011, 22:16 #5
@Leron Bella storia.
Nemmeno SEGA nella sua epoca d'oro credo sognasse di fare sw per altri..

Per ora sono solo soldi che non fa.
Romaxxxxx17 Settembre 2011, 05:26 #6
Fa bene Nintendo a non sviluppare per iPad, altrimenti sarebbe la fine per le sue console portatili DS e 3DS. Nintendo non deve fare la fine di Sega. Poi sinceramente preferisco giocare con la console con i tasti che in touch screen. Inoltre la storia tra Nintendo e Sony e la relativa nascita della Playstaction non è proprio come è stata descritta. Da quello che so io la Sony voleva una grossa percentuale su ogni gioco Nintendo venduto su supporto CD-Rom. I giochi di terze parti sono sempre esistiti su Nintendo già ai tempi del NES, quindi non è stata quella la causa dell'annullamento del contratto tra Nintendo e Sony. Se vi interessa la storia dei videogames c'è sempre l'ottimo libro: il popolo del joystick. Come i videogiochi hanno mangiato le nostre vite. Autrice: Herz J. C.
WillianG8317 Settembre 2011, 13:07 #7
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
8 milioni degli 11,4 milioni di utenti statunitensi di iPad usano il dispositivo principalmente per giocare.


E questo la dice lunga soprattutto pensando a quelli che continuano a insistere che l'ipad sia un terminale che dovrebbe sostituire il computer visto, secondo il loro punto di vista, l'enorme versatilità dell'ipad anche in ambito professionale. Mettiamola cosí i veri professionisti in america che hanno davvero un guadagno nell'usare un terminale touchscreen si comprano terminali del tipo thinkpad x201t, parlo del territorio americano visto che l'articolo parla di dati americani.
Leron17 Settembre 2011, 13:29 #8
Originariamente inviato da: WillianG83
E questo la dice lunga soprattutto pensando a quelli che continuano a insistere che l'ipad sia un terminale che dovrebbe sostituire il computer visto, secondo il loro punto di vista, l'enorme versatilità dell'ipad anche in ambito professionale. Mettiamola cosí i veri professionisti in america che hanno davvero un guadagno nell'usare un terminale touchscreen si comprano terminali del tipo thinkpad x201t, parlo del territorio americano visto che l'articolo parla di dati americani.


la tua è una analisi che cade in un quadruplice errore abbastanza comune di deduzione, ovvero:

1. pensare che se 8 persone su 10 lo usano SOPRATTUTTO per cazzeggiare allora significa che 8 persone su 10 lo usano SOLO per cazzeggiare
2. questo dedurre che i professionisti non usano ipad perché non dovrebbero far parte di queste 8 persone su 10
3. pensare che il mercato professionale sia grande come quello consumer, senza sapere quanti professionisti abbiano bisogno di un tablet e soprattutto di quale, come a dire che se 8 persone su 10 lo usano per cazzeggiare allora significa che i professionisti (che non dovrebbero usarlo per cazzeggiare (ed è un errore anche questo)non ne hanno bisogno
4. se la maggior parte della gente lo usa per cazzeggiare allora significa che non è una cosa per professionisti


che 8 milioni su 10 usino l'ipad [U]principalmente[/U] per giocare, non significa che non lo usino anche per altro (anzi è il contrario)

anche io posso dire che il mio iphone lo uso "principalmente" per cavolate, in termini di tempo, ma questo non significa che lo usi anche per controllare la borsa, come navigatore satellitare al posto del tomtom, per comandare una VNC, per loggarmi sul mio server, per controllare le statistiche dei miei siti, per navigare, per ascoltare la mia musica, per tenere traccia dei miei allenamenti

inoltre, se con "professionale" tu intendi l'utilizzo in campo "affaristico-ufficio" posso dirti che già da ora ipad è uno dei compagni fedeli di praticamente tutti proprio negli USA, vista la facilità con cui si creano presentazioni, si controllano le azioni, e le aziende ci sviluppano interfacce via web per controllare praticamente qualsiasi cosa in maniera SEMPLICE (e nessuno meno dei professionisti sa ed è conscio del fatto che il tempo è denaro sonante, e che un dispositivo FACILE da usare è preferibile a uno che fa più cose (a meno che quelle cose non siano indispensabili naturalmente)


e questo proprio a discapito dei vecchi tabletPC come il thinkpad x201t, dove la difficoltà di utilizzo e la poca praticità hanno decretato un rimpicciolimento sempre maggiore del mercato anche in ambito professionale (se si pensa come microsoft abbia lanciato i tabletpc nel lontano 2003 proclamandoli come il futuro dei notebook, e oltre al fatto che la nicchia di mercato sia sempre stata minuscola si stia assottigliando ulteriormente proprio grazie all'arrivo di ipad...)

se guardiamo a COSA serve un tablet per un professionista, anche in questo caso al 99% un ipad è una scelta diretta proprio per quel "poco" che offre, perché offre praticamente tutto quello che serve alla maggior parte degli utenti, e soprattutto (piaccia o meno) lo offre BENE, e questo non significa che anche questo professionista non lo userà poi al 60% per le cavolate e al 40% per lavorare.

e te lo dico avendo posseduto, e usato con soddisfazione, ben 3 tabletPC come il thinkpad x201t
WillianG8317 Settembre 2011, 13:36 #9
Originariamente inviato da: Romaxxxxx
Fa bene Nintendo a non sviluppare per iPad, altrimenti sarebbe la fine per le sue console portatili DS e 3DS. Nintendo non deve fare la fine di Sega. Poi sinceramente preferisco giocare con la console con i tasti che in touch screen. Inoltre la storia tra Nintendo e Sony e la relativa nascita della Playstaction non è proprio come è stata descritta. Da quello che so io la Sony voleva una grossa percentuale su ogni gioco Nintendo venduto su supporto CD-Rom. I giochi di terze parti sono sempre esistiti su Nintendo già ai tempi del NES, quindi non è stata quella la causa dell'annullamento del contratto tra Nintendo e Sony. Se vi interessa la storia dei videogames c'è sempre l'ottimo libro: il popolo del joystick. Come i videogiochi hanno mangiato le nostre vite. Autrice: Herz J. C.


Mah.....io questi libri li trovo ridicoli, mi sembra una cosa troppo politica, ossia manipolazione i fatti a piacere a secondo dei propri interessi. Io ho vissuto in 3 continenti e ho tratto le mie conclusioni, ossia che i videogiochi c'entra molto poco. I problemi di caratura sociale, a mio avviso, dipende da:

- popolazione locale, se il popolo é tendenzialmente freddo e non dia tanto piacere stare in loro compagnia allora c'è poco da fare. Tanti fanno ragionamenti del tipo se non sto bene con loro perchè devo perdere il mio tempo, e li do ragione. Mi fa ridere quando vedo quello che sta con un gruppo di amici che sa solo prenderlo in giro e farlo fesso...oggi in giorno le persone fanno più facilmente a meno di questo.
- da quanto il sesso contrario sia amichevole, penso che non ci sia bisogno di spiegazione.
-dalle diverse forme di intrattenimento che si ha a disposizione, ovvio che se si vive in un paese che é freddo 280 giorni all'anno la tendenza della gente sarà rimanere nelle case per la maggior parte del tempo LIBERO, al massimo la domenica si farà il pranzo in famiglia (un po’ come si fa ma soprattutto come si faceva in Italia), ma anche le abitudine si evolvono. Altri paesi invece oltre che feste continue, offre diverse forme di intrattenimento; tipo in alcuni paesi anziché giocare con i giochi di guida é comune per questa gente correre per davvero, anche a livello amatoriale, che sia in moto o in macchina anche all'età di 13 anni.....Prima che qualcuno dica qualcosa, ovviamente “forme di intrattenimento diverse” e “ricchezza” vanno a braccieto .. in un paese dove, numeri alla mano, un ingegnere guadagna poco più del 50% di alcuni camerieri esperienti dimostra che la ricchezza globale è bassa e che la gente non dispone di tutti questi fondi… quindi le forme di intrattenimento si riducono.
- dal proprio carattere, se uno è timido e chiuso in sé stesso non c’è nulla da fare soprattutto se questo poi ha qualche diversità per la società povera di oggi (grasso, brutto, ecc….).

Detto questo, va considerato però che in certi casi i videogiochi hanno creato una dipendenza ma anche questa dipendenza è dovuta ai fattori sopra elencati e all’educazione insegnata dai genitori. Conosco gente di diverse età che hanno tantissimi videogiochi ma ci giocano raramente perché hanno programmi più interessanti.
al13517 Settembre 2011, 13:39 #10
giocare su ipad....
suvvia cerchiamo almeno di coniare un altro termine mi rifiuto altrimenti di "giocare" su pc
ipaddare, una sorta di casualtouchgame...
mi sembra piu corretto... che schifezza
per quanto non mi stiano simpatiche le console le preferirei di gran lunga a quella padellina sditata

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