Will Wright annuncia HiveMind, mente alveare basata su situazioni vita reale
Il creatore di Sim City, The Sims e Spore annuncia ufficialmente l'ambizioso progetto che aveva anticipato a VentureBeat.
di Rosario Grasso pubblicata il 04 Gennaio 2012, alle 12:11 nel canale VideogamesThe Sims
"Un gruppo di applicazioni cross-platform e cross-media progettato per trasformare la vita quotidiana del giocatore in una parte dell'esperienza interattiva costruita su Alternate Reality Games (ARGs) con flussi di informazioni personali diffusi su telefoni, tablet, social network e computer". Con queste parole Will Wright, il creatore di alcuni tra i videogiochi più geniali di sempre come Sim City, The Sims e Spore, annuncia ufficialmente HiveMind.
"Se avessimo sufficiente conoscenza sui gusti delle persone e sul loro passato, potremmo costruire una mappa del mondo personalizzata per ciascuna persona. Non mi riferisco solamente agli Starbucks presenti nella zona, ma ad ogni genere di cose basate anche su informazioni storiche su quella persona o sulla gente che potrebbe avere voglia di incontrare", dice Wright. "Ho iniziato a pensare ad alcune tipologie di gioco che ci permetterebbero di triangolare le persone nello spazio e costruire così una profonda consapevolezza situazionale. Faranno parte di HiveMind diversi tipi di giochi, ma la chiave sarà, anche in multiplayer, mettere a fuoco le esperienze all'interno del mondo reale e lontano dal mondo immaginario su cui sono attualmente basati i videogiochi".
Wright risponde anche alla domanda sulle sfide sulla privacy che implica un gioco con queste caratteristiche: "Chiaramente i giocatori avranno sempre l'opportunità di configurare il tipo di informazioni che intendono diffondere, quindi non ruberemo alcun dettaglio privato. Sarà un sistema simile a quello degli altri ARG. Abbiamo bisogno che i giocatori stiano dalla nostra parte. Per ogni dato che otteniamo dobbiamo essere in grado di tradurlo in un'esperienza di gioco che coinvolga le persone. Il sistema può essere utilizzato in maniera proficua e deve essere in grado di trarre beneficio dall'accuratezza dei dati che raccoglie".
"I giochi che ho fatto in passato, come The Sims e Spore, hanno esplorato l'idea di avere videogiochi più personali e di coinvolgere i giocatori in modo creativo", spiega Wright. "In The Sims le persone hanno avuto l'opportunità di creare un proprio sosia e di farlo interagire con gli amici, la casa, le varie situazioni. Spore era invece contestualizzato in un ambiente fantastico che offriva strumenti creativi di livello superiore. Entrambi i giochi mi hanno dimostrato che quando hai a che fare con elementi personali dei giocatori, questi sono maggiormente coinvolti. E più sono coinvolti sul piano emotivo più desiderano condividere l'esperienza di gioco con gli amici e i familiari".
Wright pensa che internet funzioni come una "hive mind", una mente alveare, in cui collettivamente si possono risolvere i problemi. Il creatore di The Sims cita Maneki Neko, un racconto di fantascienza scritto da Bruce Sterling, basato sulla cosiddetta "economia del dono": le persone fanno dei regali a sconosciuti e in cambio ottengono ciò di cui hanno bisogno. Le persone possono così guadagnare "punti karma" che possono essere riscattati, una caratteristica comune dei social game su Facebook.
La tecnologia sulla raccolta dei dati è quasi ultimata, ma al momento non c'è una data di rilascio per HiveMind. Ne avevamo parlato in questa occasione, mentre per altri dettagli vi rimandiamo al Q&A di Wright.










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3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info...perché esageri nel confrontare la realtà con la finzione.
Battuta a parte, queste "innovazioni" sono una naturale e inevitabile evoluzione (sempre se il ternine è lecito) dell'interazione uomo-macchina. L'importante è essere consapevoli delle potenzialità offerte dal progresso ed essere abbastanza furbi da prendere provvedimenti, restando sempre un gradino più in alto del livello della macchina.
Battuta a parte, queste "innovazioni" sono una naturale e inevitabile evoluzione (sempre se il ternine è lecito) dell'interazione uomo-macchina. L'importante è essere consapevoli delle potenzialità offerte dal progresso ed essere abbastanza furbi da prendere provvedimenti, restando sempre un gradino più in alto del livello della macchina.
Uno? Per sicurezza preferirei almeno dieci gradini.
Comunque molto interessante
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