Valve: i pirati sono utenti mal serviti

Valve: i pirati sono utenti mal serviti

Il rilascio dei videogiochi deve avvenire in contemporanea internazionale.

di pubblicata il , alle 09:41 nel canale Videogames
 
In alcuni territori il rilascio dei videogiochi è troppo in ritardo rispetto a quanto avviene nei territori più avanzati. Molti utenti sono così costretti ad aspettare mesi prima di poter comprare i giochi che desiderano. È questa la teoria che intende spiegare buona parte del traffico pirata di software videoludico addotta da Jason Holtman, che ricopre la posizione di direttore della divisione sviluppo e affari legali di Valve.

Holtman prende come punto di riferimento la Russia, spiegando che in questo territorio il rilascio dei titoli più importanti avviene dopo mesi rispetto a quanto accade nel Nord America o in Europa. Secondo lui, pianificando rilasci in contemporanea su scala internazionale, si arginerebbe una grossa parte del problema pirateria.

"In Russia la gente viene a conoscenza dei giochi guardando la TV o leggendo le riviste ma nel momento in cui chiede la disponibilità di quel titolo ai rivenditori gli viene risposto di attendere sei mesi o più", ha detto Holtman a GameDaily. "I pirati sono degli utenti mal serviti".

Holtman difende il settore videoludico PC, su cui Valve continua a investire. L'anno scorso sono stati venduti oltre 255 milioni di PC, il che rende la base installata di questa piattaforma molto più ampia di quella di tutte le console messe insieme. Valve ha venduto oltre 30 milioni di copie dei suoi giochi nel formato PC.

Valve, inoltre, difende la sua piattaforma di distribuzione Steam, che le consente di puntare sull'aggiornamento dei giochi tramite il rilascio dei contenuti aggiuntivi (DLC) e di evitare noiose e poco popolari procedure di protezione del software. Diverse software house, tra cui recentemente anche Sony Online Entertainment, hanno iniziato a distribuire il proprio software tramite Steam.

Le dichiarazioni di Holtman sembrano giungere a risposta dei dati rilasciati nei giorni scorsi da Npd, secondo i quali la vendita di videogiochi per PC negli Usa nel 2008 è in calo del 14% rispetto all'anno precedente (vedi qui).

166 Commenti
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Paganetor20 Gennaio 2009, 09:42 #1
credo siano pochi i pirati che "piratano" per quel motivo... e se pensassero ai prezzi, invece?
Spinnaker99920 Gennaio 2009, 09:54 #2
secondo me per vendere di più dovrebbero sviluppare molto bene anche il gioco online così che quando finisce la storia del single player nn finisce tutto il gioco e nn lo metti nel dimenticatoio...
parla uno che ha giocato solamente a battlefield 2 per 2 anni e mezzo comprando relative espansioni
marco_198420 Gennaio 2009, 09:59 #3
se un gioco nuovo costasse come quelli allegati nelle riviste nessuno perderebbe tempo a scaricare e craccare i giochi, li compreremmo tutti originali.... ma non lo vogliono capire
Kuarl20 Gennaio 2009, 10:06 #4
diciamo pure che la globalizzazione funziona male in certi stati. Un inglese o un americano possono anche spendere 50$ per un gioco perché se lo possono permettere, ma un italiano o ancora peggio un russo 50€ non li spendono. Devono commisurare i prezzi al target di clienti che si prefiggono di conquistare. Qui in italia una novità non dovrebbe costare più di 30€, e un titolo di catalogo non più di 15
Doraneko20 Gennaio 2009, 10:11 #5
Quello sara' anche il problema russo, il nostro e' il costo.
Un gioco che costa 49.90E e che dura 6-7 ore e' na cosa assurda.
Se poi e' anche brutto son proprio soldi buttati.
"Prova la demo prima!", rispondono alcuni.
Chi si ricorda NFSPS?La demo bella bella, il gioco poi era na rottura di palle pazzesca.
Venissero fuori i giochi direttamente a 29.90E, venderebbero molto di piu' perche' la gente sarebbe molto piu' incline al "Ma si!Mi ispira e lo compro".
Aku20 Gennaio 2009, 10:12 #6
Originariamente inviato da: Kuarl
diciamo pure che la globalizzazione funziona male in certi stati. Un inglese o un americano possono anche spendere 50$ per un gioco perché se lo possono permettere, ma un italiano o ancora peggio un russo 50€ non li spendono. Devono commisurare i prezzi al target di clienti che si prefiggono di conquistare. Qui in italia una novità non dovrebbe costare più di 30€, e un titolo di catalogo non più di 15


In russia i giochi originali, si originali costano 15€ al massimo 20€ ed erano con tanto di codice ecc. L'unica cosa e che non avevano le mega confezioni che abbiamo noi. Sulle confezioni c'era scritto chiaramente da vendere in territori al di fuori della comunità europea e USA e Canada. Giochi che erano anche tradotti nel parlato e mio cognato ha tutti i giochi originali. Quando vidi i prezzi ... beh mi sono sentito preso per il culo.
Monoaural20 Gennaio 2009, 10:12 #7
se un gioco nuovo costasse come quelli allegati nelle riviste nessuno perderebbe tempo a scaricare e craccare i giochi, li compreremmo tutti originali.... ma non lo vogliono capire


Se un gioco costasse come quelli allegati, bisognerebbe vendere almeno un milione di copie per ogni singolo gioco per rientrare nei costi.
Quando i giochi vanno alle riviste, significa che sono commercialmente morti.

Considerando che su iPhone i giochi costano 1 sterlina e la gente si lamenta che costano troppo, direi che c'e' fin troppa gente che considera qualunque prezzo intollerabilmente superiore al "gratis" e quindi preferira' sempre la soluzione gratis, anche per i giochi che costano 1 sterlina.

Ma non lo volete capire.
Nessuno_8720 Gennaio 2009, 10:13 #8
Valve ha in mano lo strumento ideale per combattere la pirateria, migliore di ogni Securom e DRM in circolazione: Steam!

L'attivazione online è gestita automaticamente senza troppi casini e ha un efficace sistema di gestione delle patch e della ricerca server, tutta integrata. Per me basterebbe:

1) Distribuire le patch SOLAMENTE tramite steam, o attraverso file leggibili esclusivamente da Steam stesso. Così il pirata puppa e si tiene i bug, le patch te le scarichi solo se hai il gioco originale. Se hai poca banda la fai scaricare da un amico o la prendi da una rivista, ma sempre da steam devi passare.

2) Gestire mod e DLC sempre esclusivamente tramite steam con lo stesso metodo, dando risalto ai più promettenti e meritevoli, e garantendo loro le stesse funzioni di auto aggiornamento che hanno i giochi. Inoltre, incrementare i DLC gratuiti ufficiali.

3) Introdurre i saves in remoto, Steam Cloud è già un buon inizio. O comunque legarli indissolubilmente a Steam e al profilo, di modo che vadano anche offline, per iniziare una graduale transizione verso il 100% online.

4) Un processo di attivazione online snello e veloce, con uno scambio di pochi kilobyte col server per autenticare la key e il download di una chiave univoca di decriptazione per il file scaricato che permetta di eseguire quest'operazione offline. Così da favorire anche chi ha poca banda e ha comprato la versione scatolata

5) Prezzi ridotti, soprattutto sul digital delivery, offerte speciali e esclusive.

In sostanza: Diamo la possibilità a colui che ha un gioco originale di avere:
a) Supporto tecnico e patch automatiche.
b) Mod e DLC, e facilità nel trovarle (soprattutto nel trovare le migliori) e nel tenerle aggiornate.
c) Un servizio online efficente
d) Prezzi buoni
e) Pochi casini nell'attivare i giochi anche per chi ha poca banda (Chi come me ha attivato ai tempi Half-Life 2 con la 56k sa cosa vuol dire)

E nel frattempo togli tutte queste cose ai pirati. Dopo si possono scaricare tutte le iso che si vogliono, ma se non puoi salvare, usare mod, e non puoi neanche risolvere bug ecc, inizi a considerare seriamente di comprare sto gioco.

Come dicevo steam ha tutte le potenzialità per raggiungere questo risultato. Ha già alcune di queste funzioni, vanno ottimizzate, espanse e migliorate. Valve può salvare il pc, e lo spero con tutto cuore

Poi io parlo di steam, ma può essere benissimo un'altra piattaforma comune sviluppata da terzi. Solo che steam è una realtà con migliaia di utenti e che domina il DD su pc da tempo, sarebbe un peccato non sfruttarla al massimo delle sue potenzialità
Crimson Skies20 Gennaio 2009, 10:13 #9
Che cavolate che dicono!!!Il prezzo è il problema.
Sentite un esempio.

L'imminente Empire Total War in italia costerà 55€ (Gamestop) in altri posti tipo UK costerà 25£ che al cambio attuale sono circa 26€ cioè la metà. Secondo voi noi siamo o no tra quei paesi dove la pirateria è favorita dai prezzi?
D4N!3L320 Gennaio 2009, 10:13 #10
Sono daccordo, andrebbero diminuiti i prezzi.

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