Valve e cinque editori multati dalla Commissione Europea per 7,8 milioni di euro

Valve e cinque editori multati dalla Commissione Europea per 7,8 milioni di euro

La Commissione europea ha multato Valve e cinque editori di titoli per PC per 7,8 milioni di euro complessivi. Secondo quanto appurato, le aziende hanno portato avanti pratiche di geo-blocking sui videogiochi impedendo ai consumatori di acquistare liberamente nello spazio economico europeo.

di pubblicata il , alle 14:52 nel canale Videogames
Valve
 

La Commissione europea ha multato Valve, proprietaria del negozio digitale Steam, insieme agli editori Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Koch Media e ZeniMax (destinata a finire nelle mani di Microsoft) per un totale di 7,8 milioni di euro per violazione delle norme antitrust. Dopo anni d'indagini, l'UE ha appurato che Valve e i publisher hanno limitato le vendite transfrontaliere di alcuni giochi PC in base alla posizione geografica degli utenti all'interno dello spazio economico europeo, mettendo in atto pratiche di "geo-blocking".

Le multe agli editori superano 6 milioni di euro in totale, con Focus Home che deve sborsare più di tutte: 2,8 milioni di euro. A seguirla troviamo ZeniMax con 1,66 milioni, Koch Media con 997 mila euro, Capcom con 396 mila euro e Bandai Namco con 340 mila euro. Tutti i publisher hanno collaborato con la Commissione europea e per questo hanno ottenuto uno sconto del 10% (salvo Capcom che ha ottenuto il 15%). Valve, invece, ha scelto di non collaborare con la Commissione e per questo è stata multata per 1,62 milioni di euro. Insomma, visto quanto inflitto a Koch Media e Focus Home, a Valve è andata di lusso (in ogni caso le multe sono comunque di entità limita, secondo noi).

"Più del 50% di tutti gli europei gioca ai videogiochi. L'industria dei videogiochi in Europa è fiorente e ora vale oltre 17 miliardi di euro. Le sanzioni odierne contro le pratiche di geo-blocking di Valve e di cinque editori di titoli per PC servono a ricordare che, in base alla legge sulla concorrenza dell'UE, alle aziende è vietato limitare contrattualmente le vendite transfrontaliere. Tali pratiche privano i consumatori europei dei vantaggi del mercato unico digitale dell'UE e dell'opportunità di guardarsi intorno per trovare l'offerta più adatta all'interno dell'Unione", ha affermato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo responsabile per la concorrenza.

Cos'è il geo-blocking

Secondo la Commissione europea, Valve e i publisher in questione hanno distribuito chiavi di attivazione dei titoli PC che funzionano selettivamente in alcune nazioni della UE e non in altre, violando le norme vigenti. In questo modo, gli editori hanno evitato che i consumatori acquistassero giochi nei Paesi in cui costavano meno per usarli in nazioni in cui lo stesso titolo costava di più. Vi è quindi stato un "geoblocco" delle chiavi di attivazione, pensato per impedire ai giocatori situati al di fuori di uno stato membro di attivare un titolo in un altro Paese. L'accordo tra Valve e gli editori, secondo la Commissione europea, ha frammentato "il mercato economico europeo in violazione alle norme antitrust".

In particolare, tali pratiche "impedivano l'attivazione di alcuni dei videogiochi PC di questi editori al di fuori di Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania, in risposta a richieste 'indesiderate' da parte di consumatori (le cosiddette 'vendite passive'). Queste sono durate da uno a cinque anni e sono state attuate, a seconda dei casi, tra settembre 2010 e ottobre 2015".

Vi sono poi stati anche blocchi geografici "sotto forma di accordi di licenza e distribuzione conclusi bilateralmente tra quattro dei cinque editori (ossia Bandai, Focus Home, Koch Media e ZeniMax) e alcuni dei rispettivi distributori di titoli (differenti da Valve) nello spazio economico europeo". Tale pratica è stata portata avanti per più tempo, da 3 a 11 anni a seconda dell'editore (tra marzo 2007 e novembre 2018 nel caso peggiore). Il geo-blocking ha interessato circa 100 videogiochi PC di diversi generi.

7 Commenti
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mmorselli20 Gennaio 2021, 17:11 #1
Uno dei limiti dell'Euro portato alla sua massima espressione. Economie molto diverse tra di loro, ma con la stessa valuta e quindi prodotti venduti allo stesso prezzo a gente con potere d'acquisto molto diverso. Un prodotto digitale non ha confini geografici fisici, può averli solo virtuali. Visto che non vorranno di sicuro far pagare a noi i giochi allo stesso prezzo della Repubblica Ceca, sarà la Repubblica Ceca costretta a pagare i giochi lo stesso prezzo che li paghiamo noi.
schwalbe20 Gennaio 2021, 19:06 #2
È quello che penso anch'io. Negli stessi anni c'era anche l'importazione di "contrabbando" dei Bakugan (le sferette che si aprivano sulla carta magnetica) perché nell'Est (soprattutto Romania) costavano meno, quasi la metà, appunto per equiparare il potere d'acquisto. Era generalizzata, anche per prodotti fisici.
O uniformi tasse e stipendi, o se no condanni all'impossibilità dell'acquisto in certe nazioni.
E mi stupisce che HU non parli di questo punto, ma parta, spada in mano, contro venditori e publisher.
Lo stesso problema c'è anche per gli abbonamenti tv e, specialmente, per squadre o campionato di calcio, anche se qua il costo non cambia soltanto per potere d'acquisto, ma in base all'interesse. Comprare il tuo campionato dall'estero costa sempre meno o molto meno!
Therinai20 Gennaio 2021, 20:57 #3
Mah, le regole si rispettano, se non ti piaciono non vendi nel mercato unico europeo.
Poi vi sfugge un particolare del tipo che i 59.99 e 69.99 che si vedono nei paesi ricchi sono prezzi totalmente folli, e chi produce in digitale vende in base a quanto stima di poter spillare.
Avete presente quei ristoranti che fanno pagare un primo e un secondo 200€ solo a certi turisti? Il concetto è lo stesso.
mmorselli20 Gennaio 2021, 22:50 #4
Originariamente inviato da: Therinai
Mah, le regole si rispettano, se non ti piaciono non vendi nel mercato unico europeo.


Sono d'accordo, però è impossibile non notare le distorsioni che si creano e fingere che non ci sia un problema da risolvere. Le regole a volte si accettano per non venire stritolati da chi le ha accettate, non sempre si può scegliere. Speriamo che questa terapia d'urto porti ad un'Europa capace di uniformare debito, politiche fiscali, politiche del lavoro e welfare, prima che il paziente muoia per eccesso di urto.

Poi vi sfugge un particolare del tipo che i 59.99 e 69.99 che si vedono nei paesi ricchi sono prezzi totalmente folli


Nessun prezzo è folle dove c'è qualcuno che lo paga, è folle solo se è così alto da diminuire l'utile invece che alzarlo. Anche perché, onestamente, parliamo di prezzi al day one di prodotti AAA, se vuoi pagarli la metà ti basta non comprarli al day one e aspettare qualche mese.
Therinai20 Gennaio 2021, 23:04 #5
Originariamente inviato da: mmorselli
Sono d'accordo, però è impossibile non notare le distorsioni che si creano e [B][U]fingere che non ci sia un problema da risolvere[/U][/B]. Le regole a volte si accettano per non venire stritolati da chi le ha accettate, non sempre si può scegliere. Speriamo che questa terapia d'urto porti ad un'Europa capace di uniformare debito, politiche fiscali, politiche del lavoro e welfare, prima che il paziente muoia per eccesso di urto.



Nessun prezzo è folle dove c'è qualcuno che lo paga, è folle solo se è così alto da diminuire l'utile invece che alzarlo. Anche perché, onestamente, parliamo di prezzi al day one di prodotti AAA, se vuoi pagarli la metà ti basta non comprarli al day one e aspettare qualche mese.


La vedi la parte che ti ho messo in grassetto e sottolineato?
E' impossibile non notare che fai perennemente polemica ovunque intervieni.
Stai giustificando un atteggiamento irregolare con la tua fanta politica, e servono proprio a questo le regole della comunità: evitare che ognuno faccia come cavolo gli pare e definire delle linee guida nel bene di tutti i Paesi membri e dei cittadini.
Se qualcuno sgarra non si fa polemica, si prendono provvedimenti.
La polemica come potrai notare è uno sport nazionale, in questi giorni avrai di che discutere senza stare a cincischiare baggianate sule furberie di Gaben & company.
mmorselli20 Gennaio 2021, 23:36 #6
Originariamente inviato da: Therinai
La vedi la parte che ti ho messo in grassetto e sottolineato?
E' impossibile non notare che fai perennemente polemica ovunque intervieni.


Spero tu non l'abbia interpretato in senso personale. Era in senso generale, 400 milioni di persone per me fanno finta che non sia un problema purché tocchi a qualcun altro, salvo accusarlo quando tocca a loro. A noi per esempio tocca quando una nostra azienda deve mettere sul mercato esterno un prodotto manifatturiero che sconta la nostra fiscalità più alta a causa di tanti fattori tra cui il nostro maggior debito, e non riesce ad essere competitiva rispetto a quella di un altro paese che vende lo stesso prodotto, nella stessa valuta, ma con minori costi di produzione. Credo che se qualcosa si chiama "Unione" dovrebbe essere basata su principi per lo più collaborativi, e non competitivi, altrimenti tanto vale chiamarla "Arena Europea"

Le regole si rispettano, ma se non ti piacciono si criticano, così forse si cambiano. E' polemica? Può essere. E allora?
schwalbe21 Gennaio 2021, 01:06 #7
Originariamente inviato da: Therinai
Mah, le regole si rispettano, se non ti piaciono non vendi nel mercato unico europeo.

Non vuol dire che le regole mi piacciano e le condivida.
L'UE vuol che il mercato diventa un'arena, come hanno detto sopra, in cui ognuno di noi sia in competizione con l'altro per far prezzi sempre più bassi, compresi i salari. Ciò porta la maggior parte delle persone più povere, e a minor numero di ricchi sempre più ricchi.
Ricordatelo, perché non sei sempre un compratore, ma anche un lavoratore, dipendente o in proprio. Se invece sei un pensionato, buon per te. In futuro ci aspettano sempre pensioni più in là e di valore basso.
Tornando al caso in questione se pensi che faranno il prezzo dell'Est scordatelo, come ho scritto sotto, lo avrebbero già fatto. Si faranno due conti e rinunceranno ai prezzi bassi là.

Originariamente inviato da: Therinai
Poi vi sfugge un particolare del tipo che i 59.99 e 69.99 che si vedono nei paesi ricchi sono prezzi totalmente folli, e chi produce in digitale vende in base a quanto stima di poter spillare.

E che c'entra? Il prezzo scelto è quello che dovrebbe massimizzare il profitto, e si tratta di una previsione sulle vendite. È una curva con un apice. Se sbagliano il posizionamento si trovano con meno guadagni, e devono riprezzare diversamente, ma affari loro. Il sottoscritto ha pazienza, e aspetto. Tanto più sali d'età e più scopri che meno ci giochi, e, tra l'altro, il primo deprezzamento è più vicino che tanti anni fa.

Originariamente inviato da: Therinai
Avete presente quei ristoranti che fanno pagare un primo e un secondo 200€ solo a certi turisti? Il concetto è lo stesso.

Quando è una differenza abissale è una truffa, ma il doppio listino, nei posti turistici, c'è spesso, e non solo bar e ristoranti, ma anche per i negozi alimentari, ferramente, ecc. Un bel prezzo per tutti, e lo sconto per i residenti.
Da fastidio? Sì. Ma se abiti lì ti darebbe fastidio pagare come i turisti. Tu ci stai tutto l'anno, e il turista magari lo vedono solo quella volta in tutta la vita...
E d'altronde nessuno s'arrabbia se prendere una confezione giga di pile la paghi molto meno che prendere un blister con 2 o 4!

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