Valorant e Windows 11, Riot Games richiede TPM 2.0 e Secure Boot contro i cheater
Volete giocare a Valorant su un PC Windows 11? Il gioco richiede che TPM 2.0 e Secure Boot siano attivi per funzionare. Una misura che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote ai cheater, ma che non lascia dormire sonni tranquilli ai cultori della privacy.
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Settembre 2021, alle 09:56 nel canale VideogamesWindows
Valorant, popolare FPS multiplayer di Riot Games, richiede l'abilitazione di TPM 2.0 e Secure Boot per funzionare sui PC con Windows 11. Anche se queste due caratteristiche sono nei requisiti del nuovo sistema operativo Microsoft in arrivo il 5 ottobre, l'obiettivo della software house sarebbe quello di bloccare i cheater, quei giocatori che usano software automatici per ottenere dei vantaggi durante il gameplay (mira assistita, sparo automatico, invisibilità, ecc.), rovinando la partita a tutti quelli che vogliono divertirsi, e vincere, semplicemente con le loro forze.
A darne notizia è l'account Twitter @AntiCheatPD, ovvero Anti-Cheat Police Department, secondo il quale Riot sta agendo nella giusta direzione per proteggere l'integrità delle partite competitive. Ma se da parte c'è chi applaude all'iniziativa, dall'altra c'è non gradisce e parla di potenziale pericolo per la privacy.
Valorant has started to enforce both TPM and Secure boot if YOU are playing on Windows 11 to ensure a trusted platform when playing Valorant. @RiotVanguard team yet again leading the anti-cheat industry in the right direction for competitive integrity pic.twitter.com/qgTM1yNqdA
— Anti-Cheat Police Department 🕵️ (@AntiCheatPD) September 3, 2021
Applicando questi vincoli, Riot Games infatti può spingersi oltre il ban dell'account o di un indirizzo IP, ma può escludere un intero PC. Il Trusted Platform Module integra una chiave RSA non modificabile che è unica per ogni sistema; perciò, bannando la chiave RSA, si può escludere il sistema dal gioco multiplayer. Inoltre, Riot richiede anche Secure Boot.
Con Secure Boot, all'avvio del PC il firmware controlla la firma di ogni parte del software richiamato durante il processo, inclusi i driver del firmware UEFI, le applicazioni EFI e il sistema operativo. Se le firme sono valide, il PC si avvia e il firmware dà il controllo al sistema operativo.
Aggirare un eventuale ban sfruttando TPM 2.0 potrebbe non essere sempre possibile, e anche sui PC desktop dotati di un modulo / connettore TPM separato, la procedura richiederebbe di decriptare l'HDD/SSD prima di procedere con le rimozione del chip TPM esistente. Inoltre, se il supporto TPM è integrato direttamente nell'UEFI, come avviene spesso, servirebbe un nuovo chip UEFI fisico (a patto che possa essere sostituito) o di una scheda madre completamente nuova.
E se di primo acchito viene da dire "problemi dei cheater", c'è chi vede in questa commistione tra hardware e software un possibile metodo per il monitoraggio su vasta scala di ciò che le persone fanno online. D'altronde se Riot Games potrebbe essere teoricamente in grado di bannare un PC dalla propria rete, cosa potrebbero fare altri? Impedire a un sistema e quindi a un computer di accedere a talune fonti d'informazione, ad esempio? O imporre soluzioni per l'autenticazione online come il riconoscimento facciale?
Nella speranza che non si presenti un futuro distopico di questo genere (almeno nelle democrazie occidentali), ma che TPM e Secure Boot siano semplicemente usati per assicurare una maggiore sicurezza di fronte ai pericoli della rete, non è chiaro - tornando all'argomento iniziale - se Riot intenda estendere questa richiesta anche a Windows 10. D'altronde in linea teorica, come fanno notare alcuni, i cheater potrebbero aggirare un eventuale ban cambiando sistema operativo. Staremo a vedere.
Infine, non è da escludere che Riot possa diventare la prima di molti: chissà se altre software house stanno pensando di seguire la stessa strada per frenare i cheater. In ogni caso, sembra che non sarà solo Windows 11 a richiedere quelle due misure, ma anche i software potranno avvantaggiarsene, come dimostrato in questo caso.
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infovediamo quanto ci metteranno "i cheater" a trovare una soluzione anche a questo
Volete giocare a Valorant su un PC Windows 11? Il gioco richiede che TPM 2.0 e Secure Boot siano attivi per funzionare. Una misura che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote ai cheater, ma che non lascia dormire sonni tranquilli ai cultori della privacy.
Click sul link per visualizzare la notizia.
AHAHAHAHAHA
Quindi io per UN GIOCO dovrei abilitare TPM 2.0 e Secure Boot ?
Questi SI FANNO di brutto, date retta me...
...di questo passo il gaming su pc non rimarrà in piedi a lungo, vedi anche i prezzi "da sogno" delle schede grafiche...
E' un prodotto molto valido invece, ovviamente deve piacerti quel genere di shooting (alla CS).
Quindi io per UN GIOCO dovrei abilitare TPM 2.0 e Secure Boot ?
Questi SI FANNO di brutto, date retta me...
...di questo passo il gaming su pc non rimarrà in piedi a lungo, vedi anche i prezzi "da sogno" delle schede grafiche...
Spendere centinaia di euro per schede video e hardware va bene.
Utilizzare una funzione gia' presente per aumentare la sicurezza non va bene...
Certo che avete idee strane su cosa accettate per poter giocare...
Utilizzare una funzione gia' presente per aumentare la sicurezza non va bene...
Certo che avete idee strane su cosa accettate per poter giocare...
Nel mio caso la funzione non è presente. Su altri pc c'è, su quello che uso per giocare, che manda ancora tutto con i massimi settaggi in full-hd, invece no.
Poi potrei avere le suddette funzioni ma non averle attive per sistemi operativi diversi da Windows o semplicemente per una mia decisione.
Sai com'è, sono della "vecchia scuola" mi piace controllare il mio personal computer. Altrimenti mi compravo un Mac e stavo ancora più sicuro. Forse.
p.s. non spendo centinaia d'euro per la scheda video.
Ho una 1070 pagata all'uscita meno di 400€ e me la tengo per un bel pezzo, stanno freschi se pensano che spenda 700€ per una 3060 !
Utilizzare una funzione gia' presente per aumentare la sicurezza non va bene...
Certo che avete idee strane su cosa accettate per poter giocare...
Nell'articolo si parla che il requisito potrebbe essere esteso a Windows 10, non che mi interessi questo gioco nello specifico ma nel mio caso non dispongo del TPM e sarei costretto a cambiare PC per giocare ai nuovi giochi se iniziassero a richiederlo.
Inoltre:
Questo vorrebbe dire che acquistando un PC usato, questo potrebbe essere stato bannato da qualche gioco e lo scoprirei solo al momento di installarlo/giocarci.
Sinceramente la cosa a me non piace molto..
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".