Transgender accusa Valve di discriminazione e chiede 3 milioni di danni

Un'ex impiegata, che ha lavorato per Valve come traduttrice, accusa Valve di aver contribuito a creare un ambiente di lavoro ostile nei confronti della sua sessualità.
di Rosario Grasso pubblicata il 25 Maggio 2016, alle 18:31 nel canale Videogames
59 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA vedere i normali soprusi in una giornata lavorativa italiana anzi mi pare che tutto sommato se la godeva alla grande, visto il cambio di sede (in Italia ti dicevano: se non ti sta bene licenziati), visto il periodo preso per l'operazione (in Italia ti dicevano: fai l'intervento ad Agosto sfruttandoti le ferie), visto la possibilità di lavorare da casa (in Italia ti dicevano: non mi frega un cazzo tu vieni comunque in ufficio così ti posso controllare) e tutto il resto............
Usi il pronome del sesso di destinazione, che è quello più rispettoso del desiderio della persona che sta facendo quel percorso. Infatti transessuale indica il passaggio da un sesso all'altro.
Questo vale per chi non ha un contratto e non può usufruire dei propri diritti, fortunatamente non tutti i posti sono così e l'azienda in cui lavoro sostiene il percorso del collega che ha intrapreso il percorso per diventare maschio.
La società attuale è così per ora.
"Libertà assoluta"? Mi pare un concetto totalmente astratto tanto da essere inapplicabile al nostro mondo mentre io parlavo di una cosa assai più pragmatica ovverio quel minimo di rispetto che ancora prima di essere regolato da specifiche norme sui diritti del lavoratore dovrebbe venire naturale anche per una semplice questione di educazione.
Sul caso in sè continuo a non esprimere giudizi ma se tali diritti sono stati effettivamente violati allora trovo che sia un diritto\dovere ricorrere ai vari strumenti giuridici messi a disposizione dalla nostra società affinchè essi vengano tutelati, anzi trovo assai più inquietante che per convenienza si deva far finta di nulla, qui la seconda parola "magica" è omertà.
Sul discorso del pronome "it" bisognerebbe poi conoscere anche come viene considerato nella cultura anglo\americana, su cui preciso di essere piuttosto ignorante, però proprio settimana scorsa hanno dato in tv quello che credo fosse l'episodio 17 della prima stagione di Star Trek TNG, beh in un dialogo Data fa notare a Picard di avere dato a lui e suo fratello Lore del "coso" (nell'originale si parla proprio del pronome it) Picard a quel punto si scusa precisando che una cosa simile non si dovrà più ripetere.
Sul caso in sè continuo a non esprimere giudizi ma se tali diritti sono stati effettivamente violati allora trovo che sia un diritto\dovere ricorrere ai vari strumenti giuridici messi a disposizione dalla nostra società affinchè essi vengano tutelati, anzi trovo assai più inquietante che per convenienza si deva far finta di nulla, qui la seconda parola "magica" è omertà.
Sul discorso del pronome "it" bisognerebbe poi conoscere anche come viene considerato nella cultura anglo\americana, su cui preciso di essere piuttosto ignorante, però proprio settimana scorsa hanno dato in tv quello che credo fosse l'episodio 17 della prima stagione di Star Trek TNG, beh in un dialogo Data fa notare a Picard di avere dato a lui e suo fratello Lore del "coso" (nell'originale si parla proprio del pronome it) Picard a quel punto si scusa precisando che una cosa simile non si dovrà più ripetere.
L'uso degli strumenti giuridici dovrebbe essere regolamentata.
Intanto è già passata la parola che da Valve c'è discriminazione ......
L'uso degli strumenti giuridici va regolamentata, o si introduce l'indiscrezione o si dovrebbe dare diritto all'accusato di chiedere un risarcimento ( e vincere automaticamente ) all'accusante in caso di sconfitta giuridica di quest'ultimo.
Non si può far causa così gratuitamente ( spese avvocato a parte ), devono esserci delle conseguenze obbligatorie nel caso in cui la denuncia non sia basata su prove convincenti, quindi ritenuta ingiustificata.
Così chi vuol ricorrere in causa può farlo ma ci pensa due volte e si assicurare prima che ci siano le giuste condizioni.
Premesso che chiamarla it è incredibilmente offensivo, chiamarla he sarebbe comunque una mancanza di rispetto.
Quella persona ora è una donna, quello bizzarro sei tu se non l'accetti. E nota bene che bizzarro non è il primo termine che mi verrebbe in mente, nel caso.
Se il "cambio di sesso" (virgolettato perché l'operazione rimane sempre e comunque soltanto cosmetica) é previsto dall'ordinamento legale allora ci posso stare, dal punto vista legale; la mia reazione nasce dal fatto che ultimamente c'é chi sostiene che l'unico requisito legale per essere trattati a tutti gli effetti come persona di un determinato sesso é il "sentirsi" tale.
Rimane il fatto, incontrovertibile, che allo stato attuale della tecnologia non é possibile cambiare il proprio genere.
No no vale anche per chi ha un contratto... si chiama tenersi il posto. Tienti stretto ciò che fai perché le aziende che rispettano i contratti non esistono più.
Questi sono i tuoi pensieri, io sono portato a rispettare il desiderio della persona che fa questo percorso, e di aziende che rispettano i contratti fortunatamente ce ne sono ancora
Intanto è già passata la parola che da Valve c'è discriminazione ......
L'uso degli strumenti giuridici va regolamentata, o si introduce l'indiscrezione o si dovrebbe dare diritto all'accusato di chiedere un risarcimento ( e vincere automaticamente ) all'accusante in caso di sconfitta giuridica di quest'ultimo.
Non si può far causa così gratuitamente ( spese avvocato a parte ), devono esserci delle conseguenze obbligatorie nel caso in cui la denuncia non sia basata su prove convincenti, quindi ritenuta ingiustificata.
Così chi vuol ricorrere in causa può farlo ma ci pensa due volte e si assicurare prima che ci siano le giuste condizioni.
direi che perdendo la causa la persona paga le spese processuali e finisce nella posizione di subire un processo per diffamazione dovre potrebbero chiederle un bel risarcimento. Gli strumenti ci sono già...
Rimane il fatto, incontrovertibile, che allo stato attuale della tecnologia non é possibile cambiare il proprio genere.
Nel caso della mia azienda c'è stato il via libera da parte dei medici per poter iniziare il processo di transizione e quindi iniziare a definire la persona come uomo.
Va da sè che è rendersi somigliante al genere di appartenenza a livello psicologico in quanto i geni non si possono cambiare e nemmeno gli organi ormai differenziati, ma alla fine, se la persona è felice, dove sta il problema?
No perchè anche se perde la causa poi difficilmente Valve potrà vincere una causa di risarcimento, quando invece dovrebbe essere pre-deciso a tavolino.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".