Superlega, Agnelli: Fortnite e Call of Duty sono i veri concorrenti del calcio
Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, spiega il progetto - che per ora sembra naufragato - della Superlega di calcio: intercettare l'attenzione delle nuove generazioni, rapite dai vari Fortnite e Call of Duty, con un'esperienza in stile FIFA.
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Aprile 2021, alle 16:41 nel canale VideogamesFortniteCall of Duty
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi, ma se hai la sfiga di trovare al bar quello a fianco, che sta trangugiando un Crodino, che ti fa notare quanto il pensare a soluzioni semplici per problemi complessi sia un bias dei più classici...finisci lo Spritz e vai a casa, non gli dici "vanne a parlare nelle riunioni in Figc, qui vogliamo restare nell'ignoranza".
ps: un uccellino, che ringrazio, mi ha scritto che lo studio è Deloitte, non Kpmg, non ho potuto controllare, chiedo venia.
Alla loro età io seguivo solo il calcio, oltre che praticarlo. Oggi fai quasi fatica ad iscriverli in una società di calcio e, quando c'è una partita alla TV, spesso preferiscono giocare con gli amici alla PlayStation piuttosto che guardarla.
Di questo passo, se non si farà qualcosa, i campionati di calcio del 2050 li faremo con la Playstation 30.
Certo non era male (per lui) l'idea di spacciarsi per uno che ha a cuore aumentare l'interesse più o meno giovanile per il calcio, per nascondere o giustificare gli sporchi interessi economici e i deliri di onnipotenza suoi e dei suoi compari.
Se lo lasciavano fare, avrebbe trovato anche il modo di avere aiuti statali (ristori?) per concretizzare questa mistificazione del calcio.
Paradossalmente, la platea giovane è proprio quella che, qualora interessata a questa sorta di circus del pallone, saprebbe benissimo come seguirlo senza spendere un soldo!
Molti club sono alla canna del gas, nel vero senso della parola e secondo me per alcuni si e' gia' passato il punto di non ritorno.
Sicuramente non e' il COVID il problema ma la scellerata gestione di certi presidenti.
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Molti club sono alla canna del gas, nel vero senso della parola e secondo me per alcuni si e' gia' passato il punto di non ritorno.
Sicuramente non e' il COVID il problema ma la scellerata gestione di certi presidenti.
Attenzione però che anche questo dato va interpretato, a me preoccupa relativamente meno un indebitamento come quello del tottenham, costituito da investimenti a lungo termine per lo più, che altri debiti a breve termine (Barcelona).
Il Covid ha dato una spallata a ricavi e fatturati, non è la causa principale della situazione, forse, ma il concorso è evidente.
Cjgddgijtrdsrftvyjkob
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beh, ma il bello è anche andare a giocare a Messina, per esempio, e lottare contro 11 scarponi indemoniati e 20000 spettatori in trance agonistica, per strappare i 3 punti...
Loro volevano creare una lega stile NBA senza nessuna promozione/retrocessione in modo da avere il pieno controllo su chi gioca senza rischiare di non entrare in Champions o addirittura di finire in serie B, escludendo quindi tutti i pesci piccoli dalla torta.
E qui il discorso diventa complicato, si sta vivendo un cambiamento generazionale che sta mettendo in crisi i "vecchi" sport, il cambiamento è una legge di natura, e roba come il ciclismo, il calcio, la formula 1 che 30-50 anni fa muoveva le masse oggi interessa solo quelli che erano giovani 30 anni fa, quelli che sono giovani oggi sono molto meno interessati e non è certo mettendo in piedi un carnevale come questa superlega che si può ottenere interesse dai giovani.
La pay TV oltretutto sta erodendo in maniera significativa il bacino delle utenze degli sport, solo chi è già appassionato è disposto a pagare, ma per diventare appassionato uno dovrebbe vederle le gare, il passaggio sulla pay TV ha di fatto tolto ai giovani la possibilità di conoscere molti sport che fino agli anni '90 erano normalmente visibili alla TV.
Per il calcio, avendo un bacino di utenza enorme, la crisi sta arrivando solo adesso, ma ad esempio la formula 1 è decenni che ha gli ascolti in picchiata e le sponsorizzazioni in fuga.
Il problema è che l'unica soluzione è rinunciare a una parte di guadagni per investirli in visibilità e attrazione verso le nuove generazioni, ma come sempre in queste situazioni l' unica condizione a qualsiasi piano di rilancio è che i guadagni devono aumentare, il risultato è una accanita lotta per accaparrarsi un pubblico in diminuzione al quale è chiesto di versare sempre più soldi.
non per dire ma TUTTO (tranne ciò che decenni fa non c'era proprio o era un'entità locale) è in crisi di ascolti tv.
La boxe, l'NFL, gli Oscar, le serie tv.
La crisi degli ascolti televisivi non è colpa di questi soggetti ma della tv stessa essendo lei è in crisi (e non c'è nulla di strano a riguardo, io sono il primo a considerla un mezzo abbastanza vetusto)
Brutto quando uefa e di torni rubano e i 12 big donano.. certo.. sempre soldi dei tifosi.. ma meglio ai club che a uefa e amici..
In calcio ormai sta morendo in Italia
Guardate invece nba e nfl in America che afflussi hanno.. forse qualcosa si potrebbe prendere da quel sistema perché il nostro è alla frutta
sbagliato:
l'NFL non è in un bel periodo e l'NBA è arrivata al successo attuale perchè dagli anni '80 il Commissioner David Stern aveva capito che il mercato USA era congestionato e che doveva spingere la popolarità del movimento aldifuori dei confini americani
Il doppio ai piccoli, il doppio ai grandi, il doppio a tutti ?
O forse è il doppio ma a molte meno della metà delle squadre ?
Peccato che il sistema USA è completamente diverso e alieno dalla nostra mentalità
Intanto nasce con alle spalle lo sport scolastico/universitario che si occupa di crescere i giovani che è completamente scollegato dalle squadre, il passaggio dei giocatori avviene con un sistema di scelta/sorteggio ( draft ) che favorisce fortemente le squadre più deboli e ogni squadra ha un tetto massimo di spesa per i giocatori, tutto questo per garantire a tutte le stesse possibilità indipendentemente da quanti tifosi hanno e da quanti soldi hanno.
Praticamente il contrario della superlega
verissimo il discorso su draft e budget cap.
C'è però una fondamentale differenza che non viene colta nel tuo discorso:
le squadre in tutta la lega NBA sono 30, non 4000.
Le "piccole" sono la 17°-30° squadra migliore del continente.
e Non ne esistono altre (non considero la G League per ovvi motivi).
Atalanta ma anche Napoli, Lazio e Roma non esisterebbero nemmeno in una simil-NBA europea
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