Super Mario Bros., una copia da 114mila dollari: è il gioco più costoso mai venduto

Una rarissima copia di Super Mario Bros. è stata battuta all'asta per la modica cifra di 114.000 dollari: è la più alta in assoluto. La copia del gioco rilasciato su NES (1985) presenta alcune peculiarità che ne aumentano il valore, ma sono le sue perfette condizioni a impressionarci
di Pasquale Fusco pubblicata il 14 Luglio 2020, alle 15:21 nel canale VideogamesNintendoSuper Mario
64 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi chiudo col resto del mondo
voglio solo puntualizzare che nella famosa distribuzione iniqua della ricchezza, tu, io e penso ogni singolo iscritto a questo forum, facciamo parte di quella fetta di gente che di ricchezza ne ha troppa e che in caso di equa distribuzione dovrebbe darne via una bella fetta a chi non ne ha davvero.
Però persone come me, te e tantissimi altri hanno uno stipendio normale col quale tirano a campare e ogni tanto si procurano qualche sfizio, mentre c'è gente che guadagna 1000 euro al secondo. Oltretutto se la vita fosse solo sopravvivere, se per "equo" vuol dire che non devo minimamente godermela... tanto valeva non essere mai nati.
Se davvero facessimo una redistribuzione equa in senso letterale Bezos (e simili) dovrebbe privarsi del 99,9999% della sua ricchezza. Tu o io magari "solo" del 60 o 70 per cento.
Cambierebbe parecchio. A tutti intendo.
Un discorso del genere vorrebbe dire che ognuno dovrebbe guadagnare quel tanto che basta per sopravvivere... quindi comprarsi da mangiare, i vestiti, pagare le bollette, magari l'assistenza sanitaria e fine. Come detto, se lo scopo è solo sopravvivere tanto vale non essere nati. Ed estendendo il discorso, ognuno di noi dovrebbe avere il diritto di divertirsi e godersi la vita, sempre ovviamente nel rispetto degli altri.
Perchè in caso contrario sarebbe una vita vuota, e comunque avere la possibilità di portare avanti i nostri interessi è molto meno accessorio di quanto non si possa immaginare.
Un discorso del genere vorrebbe dire che ognuno dovrebbe guadagnare quel tanto che basta per sopravvivere... quindi comprarsi da mangiare, i vestiti, pagare le bollette, magari l'assistenza sanitaria e fine. Come detto, se lo scopo è solo sopravvivere tanto vale non essere nati. Ed estendendo il discorso, ognuno di noi dovrebbe avere il diritto di divertirsi e godersi la vita, sempre ovviamente nel rispetto degli altri.
Perchè in caso contrario sarebbe una vita vuota, e comunque avere la possibilità di portare avanti i nostri interessi è molto meno accessorio di quanto non si possa immaginare.
Beh, ma ci sono infinite vie di mezzo...
Si tratterebbe di cercare di appiattire l'eccessiva disuguaglianza che c'è tra chi ha "troppo" e chi non ha "niente".
La "fascia di mezzo" non necessariamente dovrebbe essere coinvolta.
E' ovvio che la chiave sta nella definizione di "troppo", "niente" e "fascia di mezzo"
Intendi che tutti dovremmo avere la stessa quantità di beni?
Eh si. Distribuzione equa è appunto questo.
Se per esempio si stabilisse che sopra i 100.000 euro di patrimonio si è ricco e quindi bisognerebbe iniziare a diminuire tutti quelli che vi sono sopra, mi sembrerebbe corretto come ragionamento.
Ma non avrebbe senso invece cercare di impoverire anche chi difficilmente verrebbe considerato ricco (tranne nel 3 mondo).
Si ho capito cosa intendi, l'ho appunto detto prima: decidere dove mettere il marker oltre il quale sei considerato ricco.
E' una sorta di via di mezzo rispetto alla distribuzione equa in senso stretto.
Se ben guardi è più o meno il principio della tassazione variabile in base al reddito che già si applica qui da noi ad esempio.
Si tratterebbe di cercare di appiattire l'eccessiva disuguaglianza che c'è tra chi ha "troppo" e chi non ha "niente".
La "fascia di mezzo" non necessariamente dovrebbe essere coinvolta.
E' ovvio che la chiave sta nella definizione di "troppo", "niente" e "fascia di mezzo"
Quello che voglio dire è che la persona "media" in questa via di mezzo ci si trova già. Togli tutte le spese che si è costretti a fare (e spesso facendo la pulce sui centesimi), togli quel poco per gli imprevisti e per le future spese importanti (tipo pagare l'università al proprio figlio) e in tasca non è che ti rimangono milioni di euro.
E' probabile che ridistribuendo i soldi delle... 100 persone più ricche del mondo, riusciresti ad equiparare la popolazione mondiale ad un qualunque operaio che vive in Italia. Anzi, probabilmente con tutti i soldi generati in questo mondo, se potessimo dividerli in parti uguali tra tutte le persone probabilmente anche noi che scriviamo su questo forum vivremmo al di sopra della nostra attuale condizione.
Quindi se mi si viene a dire che anche la persona media che guadagna 1500 euro al mese dovrebbe ridursi del 60% quanto guadagna, ribadisco: cambierebbe tutto in peggio.
Questo poi senza entrare nel discorso di quello che implica questo modo di pensare: ci hanno già provato col comunismo.
Io sto commentando la notizia di uno che ha buttato più di 100mila dollari per comprare una cartuccia del NES.
Di questo stiamo parlando, non farei di tutta l'erba un fascio
Io sto commentando la notizia di uno che ha buttato più di 100mila dollari per comprare una cartuccia del NES.
Di questo stiamo parlando, non farei di tutta l'erba un fascio
Il fatto è che semplicemente la gente dovrebbe farsi gli affari propri e non andare a sindacare su come una persona spende i propri soldi legittimamente.
Chi può permetterselo, ha il diritto di pagare anche 10 o 100 volte tanto quella cartuccia se lo vuole.
Anzi, tanto meglio. Più spende e più l’economia gira.
Non vedo cosa ci sia di sbagliato e non vedo perché noi si debba sindacare su questo.
Un bene ha il prezzo che la gente è disposta a pagare per possederlo.
Io sto commentando la notizia di uno che ha buttato più di 100mila dollari per comprare una cartuccia del NES.
Di questo stiamo parlando, non farei di tutta l'erba un fascio
Poi per quanto mi riguarda, e come ho già detto trilioni di volte, ognuno ha il diritto di spendere come vuole i soldi che possiede. Che poi bisogna vedere quanto incidono 100.000 dollari per la suddetta persona, magari li guadagna in una settimana.
Io sto commentando la notizia di uno che ha buttato più di 100mila dollari per comprare una cartuccia del NES.
Di questo stiamo parlando, non farei di tutta l'erba un fascio
Messa così, senza sapere nulla dell'acquirente, perchè sarebbe un problema? Sono meno buttati in un Mercedes Classe G? O in un monolocale a baranzate?
Non esistono valori assoluti, quasi tutto ha un prezzo in base alla soggettività dell'acquirente.
Chi può permetterselo, ha il diritto di pagare anche 10 o 100 volte tanto quella cartuccia se lo vuole.
Anzi, tanto meglio. Più spende e più l’economia gira.
Non vedo cosa ci sia di sbagliato e non vedo perché noi si debba sindacare su questo.
Un bene ha il prezzo che la gente è disposta a pagare per possederlo.
Se paghi una cartuccia 100k dollari non gira nessuna economia.
Se compri una ferrari da 200k dollari almeno un pò di economia la fai girare, tra operai, fornitori di materiale , marketing etc.
La casa d'aste, le agenzie che diffondono la notizia, la pubblicità venduta per gli articoli alla notizia, la pubblicità per i soggetti coinvolti.
il giro d'affari di una cosa del genere è ben superiore a quello di una Ferrari da 200k
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".