Sotto indagine in USA il legame videogames-violenza
Sempre più dibattuto negli USA il controverso binomio videogames-violenza, tanto da essere divenuto ormai un tema ricorrente anche nei programmi politici
di Alessandro Bordin pubblicata il 31 Marzo 2006, alle 17:48 nel canale Videogames
71 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCio' non di meno lascio il mio piccolo (8 anni) giocare a Doom 3, Medal of honor Half Life II, ecc.
Sono perfettamente daccordo con te sullo scopaccione ma sul serio ti pare il caso di farlo giocare a doom3 ??? Passi hl2 ma io stesso non riesco a resistere piu di mezzora a doom3 prima che mi saltino i nervi, un soggetto influenzabile come un bambino di 8 anni imparerà senza dubbio ad abbassare la soglia della sensibilità alla sofferenza e alla paura più in basso di quanto la nostra generazione possa neanche immaginare. Magari ti esalterà pensare di avere un figlio che non ha paura di niente, ne riparlemo quando a 18 anni per poter provare una minima senzazione di emozione dovrà ricorrere a cose come sport estremi o molto peggio a stimolanti artificiali. Mia figlia di sette anni ci starà lontana ancora per molto tempo.
La maggior differenza tra l'europa e gli USA, ad esempio, è che qui una lite -anche furiosa- la maggior parte delle volte finisce con qualcuno pieno di lividi e magari un occhio nero. Negli USA invece, data la maggior disponibilità di armi, molto spesso ci scappa il morto per situazioni futili. Io frequento vari forum americani di "politica e società", e proprio in questi giorni un utente ha postato una discussione in cui chiedeva agli altri utenti che pistole possedessero. Ne è uscita fuori una lista con tanto di foto allegate che farebbe impallidire l'armamentario di un esercito, con la maggior parte di quegli utenti con più di una pistola, una per la casa, e una da passeggio. In Italia ad esempio se esco in discoteca e ho una lite con dei ragazzi, la maggior parte delle volte finisce solo con lividi e occhi neri. Immaginate adesso la stessa situazione negli USA, dove molta gente esce con la pistola nel taschino...
Piuttosto questi merdosi politicanti americani dovrebbero preoccuparsi di cose più serie, ad esempio smetterla di drogare i bambini col Rittalin perchè "troppo vivaci"... ma dove mai si è vista nella storia dell'umanità una società che droga i bambini con psicofarmaci perchè "troppo vivaci" ? mi preoccuperei il giorno in cui i bambini smettessero di essere "vivaci"...
Morale della storia: molto facile prendersela col "pesce piccolo" (i videogiochi), perchè altrimenti bisognerebbe attaccare il "pesce grosso", ovvero l'Industria delle Armi da Fuoco, che guarda caso finanzia anche le campagne elettorali dei futuri presidenti... come dire, quelli che sono contro difficilmente arriveranno alla casa bianca (o altrove) senza l'appoggio finanziario di tali industrie.
Concordo in pieno!
Buona parte di noi e' cresciuta con le serie Nagaiane e con Ken il Guerriero...e siamo diventati persone "mediamente normali" credo...
Le nuove generazioni crescono con Pokemon, Let's & Go e Wrestling e poi si legge quello che si legge sui giornali...
...è vero, in un cartone animato puoi immedesimarti, ma non sei il protagonista; in un videogioco l'azione la fai tu e il coinvolgimento è enormemente più elevato, le scariche d'adrenalina che può trasmettere un gioco di un certo genere, soprattutto ad un bambino, non hanno nulla a che vedere con quelle di pokemon o anche ken il guerriero.
Sono assolutamente contrario alla criminalizzazione dei giochi, per quanto violenti siano, tuttavia continuo a pensare che ci sia un momento per tutto... e questo vale anche per certi videogiochi.
Poi al limite si fa come con gli alcolici che li vendono pure ai ragazzini... saran cazzi dei negozianti.
Ma quantomeno la smettono di sfavare con queste stupide storie, e mettere altrettanto stupidi limiti. Non se ne può più di queste pisciate fuori dalla tazza!!!
Io voglio i giochi violenti, violentissimi. Litri di sangue e violenza gratuita su tutto e tutti.
Quando vai in palestra tiri su 20kg di pesi con i nervi a fior di pelle, pedali per 30km con le gambe che sembra si debbano lacerare da un momento all'altro, sfondi il saccone da boxe a martellate... giocare è lo stesso, è una valvola di sfogo, anzi dare due ficconi (trad. pugni al muso) virtuali a tekken che non a qualcun'altro..
camomilla ?
secondo me a valorizzare i vg come "valvola di sfogo" si fa solo un'ingiustizia all'opera di ingegno che rappresentano e parallelamente si rischia di affermare che essere inca**ati con il mondo ed emozionalmente pronti alla violenza sia uno stato che va benone, anche come quotidiana normalità.
Che poi i vg possano anche assumere tale compito "terapeutico" sarà anche positivo, ma a me sembrerebbe veramente tale solo in relazione a casi specifici o almeno per ridotto numero di giocatori come statistiche globali, perché se no secondo me ne viene fuori, indirettamente, un "profilo" un pò inquietante della società...
Dimmi dove abiti zio,che mi ci trasferisco e compro casa...
Ma dai...
Il problema (su cui per altro vigilo) non si pone. Se leggi attentamente ho parlato di invito del bimbo al mio coinvolgimento e di sostanziale disinteresse quando solo. Non ho memoria che si si intrattenuto per mezz'ora da solo al pc.
E comunque non fa parte dei miei desideri avere un figlio "che non ha paura di niente"
ieri la colpa era degli indiani, oggi dei terroristi, domani dei videogiochi.
La colpa è sempre degli altri, ma sbaglio o è il Paese dove è più facile procurarsi un'arma da fuoco?
... e poi tutti a deplorare la violenza nei videogiochi, ma quando arriva in città il Wrestling, tutti che vanno a vederlo e si affannano a insultare i "cattivi", dai bambini di 2 anni agli anziani di 80 ... quello sì che è un bell'esempio
ieri la colpa era degli indiani, oggi dei terroristi, domani dei videogiochi.
La colpa è sempre degli altri, ma sbaglio o è il Paese dove è più facile procurarsi un'arma da fuoco?
... e poi tutti a deplorare la violenza nei videogiochi, ma quando arriva in città il Wrestling, tutti che vanno a vederlo e si affannano a insultare i "cattivi", dai bambini di 2 anni agli anziani di 80 ... quello sì che è un bell'esempio
pienamente d'accordo. L'ho detto, chi comanda lì è scemo.
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