SEGA Dreamcast: l'ultima console del produttore giapponese compie 20 anni

SEGA Dreamcast: l'ultima console del produttore giapponese compie 20 anni

Sono passati 20 anni da quando SEGA commercializzò la sua ultima console. La Dreamcast, una coraggiosa ma anche sfortunata console che oggi merita di essere festeggiata.

di pubblicata il , alle 10:41 nel canale Videogames
 

Era il 1998 quando in Giappone, SEGA, decise di commercializzare per la prima volta la Dreamcast, la console dei sogni. Aveva caratteristiche paragonabili alle piattaforme di sesta generazione come Xbox e PlayStation 2, quest'ultima resa disponibile poi solo due anni dopo. Dopo SEGA Saturn proprio la Dreamcast fu l'ultima console prodotta dalla casa nipponica per il mercato casalingo e venne stimato come il totale dei giochi venduti per quest'ultima console si aggirasse sulle 64 milioni di unità superando di gran lunga i 46 milioni della Saturn.

Oggi a distanza di 20 anni i curatori del canale Twitter ufficiale di SEGA hanno deciso di festeggiare appunto il ventesimo anniversario dall'uscita in Giappone del Dreamcast. E proprio per tenere viva la memoria di questa iconica piattaforma, i vertici della divisione nipponica di SEGA hanno lanciato un contest sui social e aperto un sito dedicato alla doppia ricorrenza del trentennale del Mega Drive e del ventennale del Dreamcast.

SEGA Dreamcast: la storia della console

Il Dreamcast venne lanciato sul mercato giapponese il 27 novembre 1998. A causa della penuria di componenti, il lancio negli Stati Uniti d'America venne fissato solamente l'anno seguente, nella simbolica data del 9 settembre 1999 al prezzo di 199,99 dollari. La console venne distribuita in Europa il 14 ottobre dello stesso anno, con il logo di colore blu, secondo alcuni a causa della somiglianza del marchio originale con il simbolo della compagnia tedesca Tivola.

In Giappone vennero pubblicati solamente quattro titoli al lancio della console (Virtua Fighter 3tbGodzilla GenerationsPen Pen TriIcelon e July). Nel mercato statunitense arrivarono 18 videogiochi di diverso genere: da platform a sparatutto, passando per videogiochi sportivi, inclusi diversi simulatori di guida. L'obiettivo di SEGA era vendere oltre 1 milione di console sul suolo nipponico entro febbraio del 1999, tuttavia il traguardo non venne raggiunto neppure l'anno successivo: al 31 marzo 2000 il numero di Dreamcast vendute nel mercato giapponese era 950.000.

Negli Stati Uniti il Dreamcast riscosse grande successo con circa 300.000 preordini e oltre 500.000 unità vendute nel giro di due settimane dal lancio, superando il risultato precedente ottenuto da Sony al lancio della PlayStation. Nel novembre del 1999 SEGA annunciava di aver raggiunto il traguardo di un milione di Dreamcast vendute nel continente americano e in Europa le vendite avessero raggiunto le 400.000 unità a distanza di un mese dal lancio. Un successo, quello del primo anno di vita della console, attribuito alla pubblicazione di giochi quali SoulcaliburSonic AdventurePower Stone e Hydro Thunder e la presenza di numerosi videogiochi sportivi pubblicati in esclusiva da SEGA.

Oltre alla capacità di eseguire una versione adattata di Windows CE, il Dreamcast disponeva di un modem integrato a 56k (33,6 kbit/s per la versione PAL). Nonostante la crescita del gioco in rete nel mercato statunitense, la decisione di rendere la piattaforma la prima console online-ready era dovuta alla popolarità di Internet tra gli utilizzatori di personal computer. Oltre alla possibilità di connettersi alla rete, uno degli aspetti che differenziavano la Dreamcast dalle altre console presenti sul mercato era la Visual Memory Unit (VMU). La VMU era una scheda di memoria da 128 kB dotata di uno schermo LCD che, oltre a permettere la gestione dei salvataggi, poteva essere utilizzato dalla console come display ausiliario o addirittura ospitare interi giochi.

SEGA Dreamcast: la fine di un era nel 2001

Il 31 gennaio 2001 SEGA annunciò la fine della produzione del Dreamcast, adducendo problematiche per la realizzazione contemporanea di software e hardware. Era chiaro però che la fine della console coincidesse soprattutto con le gravi perdite finanziarie subite da SEGA. La vita della console avrebbe comunque potuto dilungarsi se solo per il primo trimestre del 2001 avesse superato minimo le 7 milioni di unità vendute; sfortunatamente però per quel periodo Dreamcast ne aveva fatte registrare 4,5 milioni. Si cercò durante il 2002 di continuare la vendita riducendo il prezzo di listino del Dreamcast fino ad arrivare a 99.99$.

Il Dreamcast è stato posizionato all'8º posto nella lista delle 25 migliori console d'ogni tempo precedendo sistemi di gioco come l'Xbox, il Nintendo GameCube ed il Nintendo Wii. Nel 2003 invece venne dichiarato il rilascio del Dreamcast e la sua capacità di connettività ed elevata versatilità nella lista dei "25 momenti più brillanti dell'epoca dell'intrattenimento elettronico". Insomma un successo che in qualche modo deve essere festeggiato.

42 Commenti
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tolwyn28 Novembre 2018, 10:47 #1
la mia console preferita...quanto l'ho consumata da giovane
Gyammy8528 Novembre 2018, 10:48 #2
Troppo in anticipo sui tempi imho
aqua8428 Novembre 2018, 10:49 #3
basta aspettare la miniDreamcast
sbeng28 Novembre 2018, 10:52 #4
Vi prego NON producete la mini Dreamcast.
Gyammy8528 Novembre 2018, 10:54 #5
Io a sto punto voglio la mini switch mini con le pinzette e microscopio e tutto
nickmot28 Novembre 2018, 11:07 #6
Originariamente inviato da: Gyammy85
Troppo in anticipo sui tempi imho


Affossata da PS2 solo per il successo della prima PSX che si è riflettuto sulla seconda.
Il Dreamcast meritava di sicuro un successo maggiore.
AlexWolf28 Novembre 2018, 11:22 #7
che ricordi! i primi giochi online su console come Phantasy star online e poi il capolavoro Shenmue...
LukeIlBello28 Novembre 2018, 11:36 #8
affossata soprattutto dalla pirateria che sony beatamente concedeva sulla psone e 2
nickmot28 Novembre 2018, 11:39 #9
Originariamente inviato da: LukeIlBello
affossata soprattutto dalla pirateria che sony beatamente concedeva sulla psone e 2


Volevo scriverlo, ma sarebbe ingeneroso nei confronti dei capolavori usciti sulle console SONY.
*aLe28 Novembre 2018, 11:43 #10
Originariamente inviato da: sbeng
Vi prego NON producete la mini Dreamcast.
Sarebbe una figata assurda invece... Solo coi titoli SEGA (inclusi ovviamente AM2 e company) sbancherebbe alla grande: immagina poter giocare a The House of the Dead 2, Daytona USA (non ricordo quale, credo il 2001), Virtua Tennis (forse anche il 2), Virtua Striker 2, Virtua Cop (anche qui credo il 2 ma non ricordo bene)... A Virtua Fighter 3... A Samba de Amigo!

'Azzo, sarebbe un sogno... Anche se il mio vero sogno di retrogaming, nel caso, sarebbe un Triforce Mini (sì, lo so che non succederà mai, purtroppo sono un nostalgico delle sale giochi).

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