Riot, il videogioco italiano che fa capire le vere rivolte popolari

Finanziato con enorme successo tramite Indiegogo, Riot è un videogioco creato da sviluppatori italiani che riporta i giocatori nel pieno di alcune famose rivolte popolari come quelle dei No Tav o la battaglia di Keratea in Grecia.
di Rosario Grasso pubblicata il 02 Maggio 2015, alle 10:31 nel canale VideogamesSi sceglie se stare dalla parte della polizia o dei ribelli e si partecipa a scontri violenti che coinvolgono diversi protagonisti, ognuno dotato di una peculiare psicologia. È l'interessante idea alla base di un progetto di alcuni sviluppatori italiani, che punta a far capire le motivazioni che hanno portato alle efferate rivolte popolari come quelle dei No Tav o la battaglia di Keratea in Grecia.
Il progetto è diretto da Leonard Menchiari, che in passato è stato coinvolto personalmente in rivolte di questo tipo, ma che ha anche collaborato come regista ed esperto di animazione per Valve. La squadra di Menchiari sta cercando di convertire Riot per il maggior numero di piattaforme possibile ma, per via del budget limitato, tale numero non potrà essere elevatissimo. Per il momento è previsto per PC, Mac, Linux, iOS, Android e Ouya, e per la prossima estate sarà disponibile in versione beta per tutti coloro che lo hanno finanziato inizialmente su Indiegogo.
Riot appartiene a due generi di gioco differenti: se si gioca come ribelle conteranno molto i tempi di reazione rispetto a ciò che avviene intorno, mentre dalla prospettiva dei poliziotti il tutto diventa più strategico. Questo rende la fazione dei poliziotti più organizzata e logica, mentre i ribelli sono più impulsivi e imprevedibili.
All'interno di Riot sarà possibile rivivere alcune celebri rivolte come quelle dei No Tav o la battaglia di Karatea, ma anche il fenomeno degli indignados spagnoli e la rivoluzione egiziana di Tahrir del 2011. Ci sono anche gli scontri durante la rivoluzione in Ucraina del 2014 e le proteste a Manila in seguito agli accordi Usa-Filippine.
Ma, grazie all'editor interno, i giocatori potranno creare i propri scenari personalizzati, così come nuove tenute per i poliziotti e per i ribelli, nuovi veicoli, nuovi oggetti per gli scenari, e così via. Quando il gioco sarà stato rilasciato, gli utenti potranno condividere le loro creazioni e riceveranno un punteggio sulla base del livello di accuratezza storica raggiunto. Tutti questi elementi, inoltre, potranno essere generati anche proceduralmente in modo da creare scontri sempre differenti tra di loro e mettere i giocatori in condizioni strategiche variabili.
Ciascuno dei personaggi coinvolti negli scontri ha una propria psicologia che lo porta a reagire in maniera differente a ciò che lo circonda sulla base del proprio stato d'animo. Gli sviluppatori, infatti, vogliono che i conflitti siano quanto più imprevedibili possibile.
Anche se l'engine, e conseguentemente gli scenari di gioco, è 3D, Riot offre una grafica retrò che emula lo stile bidimensionale degli strategici di qualche anno fa. Il motore grafico è comunque in grado di gestire dinamicamente illuminazioni realistiche, fisica ed effetti distruzione. Tutti i movimenti dei personaggi, infatti, sono basati sulla fisica processata in tempo reale.
La richiesta iniziale del gruppo di Menchiari era di 15 mila dollari, ma poi Riot è riuscito a raccogliere oltre 40 mila dollari dalle piattaforme di crowdfunding. Il gioco è stato apprezzato anche su Steam Greenlight.
Riot è un "manageriale di rivolte" che ha già fatto parlare molto di sé per il livello di violenza veicolato e per le tematiche sociali a cui si rifà. Per ulteriori informazioni e per contattare il team di sviluppatori consultate il sito ufficiale.
51 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSolo mi chiedo se non sia di cattivo gusto citare eventi di cronaca reale che sono così attuali.. Anzi alcuni ancora in corso..
Persone, come l'autore vuol farci intendere, che evidentemente associano automaticamente un corteo di protesta con uno scontro fisico tra le parti. Come se la violenza fosse l'unico modo di interazione.
O forse è solo una personalissima visione propagandista dell'autore stesso.
Cos'avrà di civile tutto questo per me rimane ignoto.
Però vedo che c'è chi gli ha dato i propri soldi, più di quanti richiesti persino, quindi sono io quello strano.
Hermes
Solo mi chiedo se non sia di cattivo gusto citare eventi di cronaca reale che sono così attuali.. Anzi alcuni ancora in corso..
Personalmente lo trovo anch'io di pessimo gusto ed abbastanza diseducativo.
Detto questo dove si scarica? Sono impaziente di giocarlo con la celere ascoltando "Seek and destroy" dei Metallica
Comunque da quelo che ho letto il gioco ha delle fondamenta solide, motore grafico moderno con scenari 3d con emulazione 2d old style "illuminazioni realistiche, fisica ed effetti distruzione" in più psicologia delle "truppe" e un editor
Persone, come l'autore vuol farci intendere, che evidentemente associano automaticamente un corteo di protesta con uno scontro fisico tra le parti. Come se la violenza fosse l'unico modo di interazione tra le parti.
O forse è solo una personalissima visione propagandista dell'autore stesso.
Cos'avrà di civile tutto questo per me rimane ignoto.
Però vedo che c'è chi gli ha dato i propri soldi, più di quanti richiesti persino, quindi sono io quello strano.
Hermes
Il confine tra la storia e la manipolazione o lo sfruttamento per scopi commerciali si chiama, a mia opinione s'intende, cattivo gusto.
Mi sento sempre più scollegato da questo mondo, in particolar modo dalla mentalità che pervade l'Italia. E non si tratta di finto perbenismo ma proprio dell'incapacità di capire quello che accade attorno a me. Sarò vecchio.
Anche perchè se la macchina che brucia o il negozio devastato è il tuo voglio vedere come reagisci quando qualcuno ti dice che in fondo è solo storia, recente. Ma lo stesso discorso vale se tuo figlio esce morto da una scuola occupata. Sarà forse un caso la condanna dell'Europa all'Italia per tortura?
E qui ci facciamo i videogiochi sopra il cui unico scopo è la violenza.
Associare Cod al termine Storia, ovvero lo studio degli eventi reali, se permetti è quanto meno un ossimoro.
Come la maggior parte dei giochi e dei film, a meno di non essere dei seguaci del revisionismo o degli allocchi patentati per cui la vera realtà è quella raccontata dai mezzi multimediali piuttosto che quella documentata da personalità munite di laurea.
I giochi facciano i giochi, non propaganda politica (governativa o antagonista che sia), che non incitino alla violenza fine a se stessa. Citando la Storia, Ghandi dovrebbe aver pur insegnato qualcosa.
Hermes
Tra manifestare/protestare contro qualcosa e vandalizzare c'è un abisso che distingue le persone dalle bestie.
Comunque bisogna anche dire le cose come stanno: i Black Block non hanno interesse nel protestare, ma nel far danni, indipendentemente dai motivi alla base delle manifestazioni.
La violenza va condannata a prescindere; anche perché, non capisco cosa si possa risolvere distruggendo l'auto di un privato cittadino, o il suo negozio.
Si tratta di ignoranza, pura e semplice. E lo dimostra il video di quel ragazzo intervistato ieri, che nemmeno era in grado di motivare certe azioni.
Un gioco del genere sarebbe fortemente discriminatorio e con un sistema di ranking come quello descritto rischierebbe di rappresentare i nazisti come persone che stavano nel giusto. Completamente diverso sarebbe un gioco nel quale si impersona un ebreo in fuga dalle SS, o comunque una persona non allineata ad un regime dittatoriale. Sono due modi completamente diversi di riproporre un contesto storico.
Questo è uno dai rari giochi che va quantomeno a lambire il confine tra puro intrattenimento e provocazione intellettuale su temi di attualità. C'è uno scopo puramente commerciale dietro? Può darsi, ma nel catalogo attuale ben venga comunque. Non vedo perché letteratura, cinema, musica, fumetti, possono farlo senza particolari alzate di ciglio e un media più interattivo di tutti gli altri debba rimanere in una gabbia di pura spensieratezza.
Qual'è questa mentalità che pervade l'Italia? E' una mentalità veramente così diversa da quella presente in altri paesi socialmente affini?
E qui ci facciamo i videogiochi sopra il cui unico scopo è la violenza.
Le macchine e i negozi distrutti sono a carico dei finti manifestanti, le torture sono a carico di una parte delle forze dell'ordine. E chi te lo dice poi che l'unico scopo di un gioco come Riot è la violenza? Io lo vedo anche come uno stimolo a documentarsi sul perché sono accaduti certi episodi.
Come la maggior parte dei giochi e dei film, a meno di non essere dei seguaci del revisionismo o degli allocchi patentati per cui la vera realtà è quella raccontata dai mezzi multimediali piuttosto che quella documentata da personalità munite di laurea.
I giochi facciano i giochi, non propaganda politica (governativa o antagonista che sia), che non incitino alla violenza fine a se stessa. Citando la Storia, Ghandi dovrebbe aver pur insegnato qualcosa.
Hermes
I videogiochi alla Cod seguono comunque un filone propagandistico che va avanti da 70 anni in cui i buoni sono sempre quelli e gli altri sono cattivi senza parole e ideali, visti nell'insieme non sono titoli completamente innocui visto che danno una rappresentazione preconfezionata glissando su tutto il contesto. Comunque sostituisci giochi con "opere interattive" e dagli lo stesso status di tutti gli altri media. Il resto sono solo tuoi pregiudizi e paure.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".