Report: prezzi dei giochi ingiustificatamente alti

Report: prezzi dei giochi ingiustificatamente alti

Uno studio commissionato dal governo australiano evidenzia come i prezzi dei giochi e di altri prodotti IT siano troppo alti.

di pubblicata il , alle 10:31 nel canale Videogames
 

L'inchiesta promossa dall'esecutivo australiano esamina i costi al pubblico del software e dell'hardware in rapporto a ciò che avviene nelle altre nazioni e giunge alla conclusione che i prezzi sono "ingiustificatamente alti".

Secondo il rapporto, il problema diventa più grave se si parla di acquisti digitali. "Soprattutto quando si parla di contenuti distribuiti digitalmente, il Comitato giunge alla conclusione che molti prodotti sono più costosi in Australia a causa delle peculiari strategie di prezzo adottate dai principali produttori e dai detentori di copyright. I consumatori considerano queste strategie di prezzo come una tassa".

In termini di giochi digitali, secondo il rapporto, che ha messo in confronto i prezzi di oltre 70 titoli, c'è uno scarto dell'84% rispetto al prezzio medio praticato in altre nazioni. Per quanto riguarda i giochi scatolati, invece, sono stati confrontati i prezzi del retailer EB Games australiano con quelli della controparte americana. Su 20 giochi presi in esame, molti di questi sono risultati più costosi in Australia di una cifra oscillante tra il 40 e il 90%. Solamente Skyrim ha un prezzo al pubblico uguale tra Stati Uniti e Australia.

"Mentre il Comitato riconosce il diritto delle imprese a fissare liberamente i prezzi all'interno di un'economia di mercato, fa comunque una serie di raccomandazioni con lo scopo di affinare la concorrenza nei mercati australiani di prodotti IT", conclude il rapporto. "Il Comitato spera che queste misure contribuiscano ad aumentare la pressione verso il ribasso dei prezzi, migliorando l'accesso sia per le imprese australiane che per i consumatori ai prodotti IT".

Secondo dati pubblicati nello scorso anno, l'industria dei videogiochi australiana ha registrato vendite per 1,5 miliardi di dollari nel corso del 2011.

21 Commenti
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gd350turbo31 Luglio 2013, 10:41 #1
Cosa vuoi che siano 70 euro ( 140.000 lire di 10 anni fa ) per un gioco tipo BATTLEFIELD 4 !
Oltretutto pagati per un preordine diversi mesi prima dell'uscita del gioco !
Per me siamo alla follia totale !

(Se preseguiamo di questo passo, a breve annuncieranno che riscaldando l'acqua, la medesima aumenta la sua temperatura !)
DaRkNeSs_Fx31 Luglio 2013, 10:53 #2
imho dovrebbero abbassare un pò i prezzi..
Paganetor31 Luglio 2013, 10:58 #3
prima si vuole il libero mercato, poi se i prezzi sono alti ci si lamenta... parlando di videogiochi e non di pane o latte, poi, direi che possono anche metterli a 500 euro a gioco. A me spiacerebbe, perché smetterei di giocare, ma sopravviverei..
Paganetor31 Luglio 2013, 11:08 #4
se è per quello, in Italia non c'è lavoro per cui lo stato alza le tasse per ottenere gli stessi introiti e il sistema implode
gd350turbo31 Luglio 2013, 11:15 #5
Originariamente inviato da: Paganetor
prima si vuole il libero mercato, poi se i prezzi sono alti ci si lamenta... parlando di videogiochi e non di pane o latte, poi, direi che possono anche metterli a 500 euro a gioco. A me spiacerebbe, perché smetterei di giocare, ma sopravviverei..


Ah sul mio sistema sono presenti tre giochi, che in totale mi saranno costati meno di 100 euro...

Quindi anche 1000 euro !
GmG31 Luglio 2013, 11:16 #6
Basta non prendere i giochi al day one

Saints Row: The Third
Saints Row 2
Risen 2: Dark Waters
Sacred 2 Gold

Dead Island GotY
SR3 Full Package (SR3 DLC)

Risen
Metro 2033
Sacred Citadel

Tutto x 4,5 $ (ora 4,92)

whack31 Luglio 2013, 11:30 #7
Quello che è emerso dall'inchiesta è qualcosa di diverso da "i giochi costano troppo".
Quello che dicono gli Australiani è che un gioco in Australia costa il 30/40% in più rispetto agli USA. Il che può avere scusanti per il gioco in scatola (trasporto, dogana etc...) ma non certo per il gioco in digital delivery. Io ricordo quando steam introdusse l'euro come valuta, quando passatvi da dollari ad euro in pratica dal sito web scompariva il simbolo del dollaro a sinistra del prezzo e compariva quello dell'euro a destra, un cambio un po' svantagioso per gli utenti. Steam all'inizio convenia sempre (e non solo durante le promozioni) perché si pagava in dollari e col cambio ci si guadagnava!
Paganetor31 Luglio 2013, 11:51 #8
Be', se è per quello si può ampliare il ragionamento anche al PIL pro capite e alla capacità di acquisto: 60 euro in Italia (o in Australia, o in America) sono ancora ragionevoli, mentre in India magari no... per cui ci si calibra sulla base della ragionevolezza del prezzo... "fin dove posso spingermi col prezzo prima che il cliente mi mandi a quel paese?"
gd350turbo31 Luglio 2013, 11:52 #9
Originariamente inviato da: Paganetor
Be', se è per quello si può ampliare il ragionamento anche al PIL pro capite e alla capacità di acquisto: 60 euro in Italia (o in Australia, o in America) sono ancora ragionevoli, mentre in India magari no... per cui ci si calibra sulla base della ragionevolezza del prezzo... "fin dove posso spingermi col prezzo prima che il cliente mi mandi a quel paese?"


Motivo per cui sullo store orgin indiano i prezzi sono circa la metà del corrispondente italiano...
biffuz31 Luglio 2013, 11:56 #10
Il titolo è fuorviante, e la metà dei commenti è chiaro segno che molti leggono solo quello. Correggetelo. O forse "Prezzi troppo alti in Australia" non attira abbastanza click?

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