RDR2 e Assassin’s Creed: dati sul completamento rivelano quante poche persone finiscono i giochi

Invogliare i giocatori a completare la storia dei titoli single player è sempre stata una sfida piuttosto ardua per gli sviluppatori. Che sembrano ancora avere delle difficoltà a vincerla...
di Rosario Grasso pubblicata il 01 Febbraio 2019, alle 19:21 nel canale VideogamesRockstar GamesUbisoft
71 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNel mercatino c'è pieno di gente che compra al day one e dopo 10 giorni ha terminato il gioco e vende per incassare quando la quotazione del titolo sta ancora alta. Questo vuol dire che ha seguito la story line principale in fretta e furia e manco ci si è messo a esplorare il resto, perchè uno degli obiettivi non è sviscerare il gioco, ma incassare al più presto fintanto che il nuovo sta ancora a 70 euro.
Per me questo è il non-gioco, però ognuno ha i suoi gusti, per carità...
Secondo me dipende dal gioco.
Un Bioshock, Halo, Half Life, Gears of War sì, devono avere una bella storia, o per lo meno qualcosa che ti dica "gioco per vedere che succede dopo o come va a finire".
The Witcher 3 o RDR2, invece, che tutti esaltano per la storia, mentre per me è la parte più debole, non sono strutturati per avere una trama da seguire dall'inizio alla fine. Perché hanno troppe storie intermedie (stesso problema degli Elder Scrolls e degli ultimi Assassin's Creed, anche se essendo main story corte, sono meno dispersive).
Se un gioco ha attività secondarie più meccaniche (collezionabili, mini giochi) può anche avere una trama lunga e complessa, ma se lo riempi di sotto-trame da giocare mentre fai quella principale, diventa tutto un casino. Skyrim puoi anche decidere di finirlo e poi fare il resto, in TW3 e RDR2 no, sei costretto a fare la trama per sbloccare nuove aree, e questo lo trovo veramente dispersivo. Più che altro perché, a differenza di giochi simili più vecchiotti (tipo un Baldur's Gate) le attività/quest secondarie sono spesso estremamente banali e non aggiungono nulla al gioco (vedi i contratti da Witcher).
Poi chiaro che è una cosa soggettiva, ad esempio in Assassin's Creed 1 la trama per me è seguibilissima nonostante quasi ti costringa a fare numerose attività secondarie, perché queste sono tutte integrate nell'obiettivo finale (scalare tutti i punti alti sblocca attività, aiutare i cittadini sblocca opportunita di fuga o di furtività, borseggiare, interrogare o origliare sblocca informazioni aggiuntive sul tizio da uccidere) e allora sai che fai tutto per assassinare il nemico e mentre lo fai scopri informazioni aggiuntive su di esso e sulla trama.
RDR2 sinceramente m'ha rotto perché le missioni le ho trovate banali e con tempi morti eccessivamente lunghi, alla fine la noia sorpassava l'interesse per vedere gli sviluppi della trama.
Nel mercatino c'è pieno di gente che compra al day one e dopo 10 giorni ha terminato il gioco e vende per incassare quando la quotazione del titolo sta ancora alta. Questo vuol dire che ha seguito la story line principale in fretta e furia e manco ci si è messo a esplorare il resto, perchè uno degli obiettivi non è sviscerare il gioco, ma incassare al più presto fintanto che il nuovo sta ancora a 70 euro.
Per me questo è il non-gioco, però ognuno ha i suoi gusti, per carità...
Oddio, se come fanno in molti anche qui, si considera un gioco alla stregua di un film o di un libro, è esattamente così che dovrebbero essere giocati: li compri, finisci la storia/campagna, li rivendi. Tanto sono veramente pochi i giochi (soprattutto i tripla a) che hanno una campagna che dura più di 10-20 ore.
Se invece vuoi "giocare" allora è un discorso diverso, devi fare tutte le attività secondarie, scoprire ogni segreto, ottenere tutti (o quasi) gli achievements, ecc. E questo è quello che richiede tempo, e il motivo per cui gli sviluppatori ci mettono tutta 'sta roba è per permettere di giocare a lungo, se a uno piace il gioco.
Io in questo momento mi sto ri-facendo tutti gli AC, gli Halo e i GoW, leggendomi di questi ultimi due anche i libri (comic book e altro se li trovo). Proprio perché mi interessa molto la storia di fondo (per gli AC quella di Desmond in realtà, quindi teoricamete fino ad AC III) e per approfondirla non si possono non leggere i libri: Senza leggere The Fall of Reach, Halo CE ha poco senso, idem senza leggere la trilogia dei Forerunners e quella Kilo-five, ha poco senso Halo 4.
Però questo richiede tempo, e meno uno ne ha quotidianamente, più la cosa si protrae per mesi. E nell'era del binge watching non è il massimo.
Un Bioshock, Halo, Half Life, Gears of War sì, devono avere una bella storia, o per lo meno qualcosa che ti dica "gioco per vedere che succede dopo o come va a finire".
The Witcher 3 o RDR2, invece, che tutti esaltano per la storia, mentre per me è la parte più debole, non sono strutturati per avere una trama da seguire dall'inizio alla fine. Perché hanno troppe storie intermedie (stesso problema degli Elder Scrolls e degli ultimi Assassin's Creed, anche se essendo main story corte, sono meno dispersive).
Se un gioco ha attività secondarie più meccaniche (collezionabili, mini giochi) può anche avere una trama lunga e complessa, ma se lo riempi di sotto-trame da giocare mentre fai quella principale, diventa tutto un casino. Skyrim puoi anche decidere di finirlo e poi fare il resto, in TW3 e RDR2 no, sei costretto a fare la trama per sbloccare nuove aree, e questo lo trovo veramente dispersivo. Più che altro perché, a differenza di giochi simili più vecchiotti (tipo un Baldur's Gate) le attività/quest secondarie sono spesso estremamente banali e non aggiungono nulla al gioco (vedi i contratti da Witcher).
Poi chiaro che è una cosa soggettiva, ad esempio in Assassin's Creed 1 la trama per me è seguibilissima nonostante quasi ti costringa a fare numerose attività secondarie, perché queste sono tutte integrate nell'obiettivo finale (scalare tutti i punti alti sblocca attività, aiutare i cittadini sblocca opportunita di fuga o di furtività, borseggiare, interrogare o origliare sblocca informazioni aggiuntive sul tizio da uccidere) e allora sai che fai tutto per assassinare il nemico e mentre lo fai scopri informazioni aggiuntive su di esso e sulla trama.
RDR2 sinceramente m'ha rotto perché le missioni le ho trovate banali e con tempi morti eccessivamente lunghi, alla fine la noia sorpassava l'interesse per vedere gli sviluppi della trama.
no quella frase si riferiva prorpio a giochi come tw3 e altri , ( tra l'altro in tw3 la storia è la parte migliore , perche sugli altri aspetti pecca ) la storia in un free roaming ci deve esere e deve darti lo stimolo ad andare avanti altrimenti dopo un po che vado avanti e indietro , almeno io mi stufo.
gta 5 mai finito , perche la trama fa cagare a spruzzo. inutile che mi ci mettono le scenettine comiche , da sole non mi bastano. però deve essere bella e semplice da ricordare ma con colpi di scena.
invece in altri game più diretti e immediati non freeroaming ci sta bene anche una trama cervellotica a mo di film.
questa è ovviamente la mia opinione , a me i sandbox non mi hanno mai detto nulla.
rdr 2 mi ispira un sacco come ambientazione , ma onestamente il fatto che sia un rockstar game mi impensierisce e tanto. non è che abbiano una grand regia i loro giochi. sono troppo dispersivi e ripetitivi.
ps ora sto giocando yakuza 0 , e quello è un giocone imho. anceh se ci avrei visto meglio una serie tv
edit : poi se un gioco ha un bel gameplay , un combat impegtnativo ecc ecc puoi anche non metterci la trama . per esempio dark souls mi è piaciuto un sacco , ma li si apprezzano altri aspetti ( la trama c'è , ma io non l'ho mai seguita)
Dove sembra che un gioco per essere realmente bello e ben fatto deve durare almeno 150 ore ed essere difficile
Nella vita reale, invece è tutt'altro: sono proprio questo tipo di giochi a essere penalizzati. Smezzati (nella migliore delle ipotesi) e mollati al primo passaggio ostico
Ad allungare il brodo sono sempre il crafting (fine a se stesso, perchè tanto non rimane mai essenziale per progredire verso i titoli di coda) e gli achievement/collezionabili, perchè non hanno mai risvolti pratici ai fini di espansione del lore/gameplay. Per capire veramente cosa vuol dire gameplay, ognuno dovrebbe giocarsi almeno un roguelike, dove storia e meccaniche dispersive sono ridotte al minimo.
Da un lato è vero che i giochi odierni sono troppo lunghi e dispersivi, ma solo perchè il brodo è talmente allungato che per "finire" un gioco (aka prendere gli achievement) ci vogliono centinaia di ore.
Un wasteland 2 o divinity original sin, anche nelle quest secondarie hanno situazioni nuove o dettagli interessanti. Quindi 100 ore sono giustificate. Ma tanti altri titoli sono solo una lunga serie di location senza filo conduttore e simili tra loro, senza che siano incastrate a dovere nella trama e senza che la loro esplorazione arricchisca il piacere del giocare.
Magari esistessero giochi così, io per quanto riguarda secondarie appassionanti e da ricordare, son rimasto a Vampire: Bloodlines.
Allungare il brodo dipende sempre da cosa uno apprezza in un gioco. Per intenderci, un Assassin's Creed (lo cito spesso perché lo sto giocando ora, per millarlo tra l'altro) è divertente solo se a uno piace fare fondamentalmente due cose: parkour e osservazione del mondo di gioco. In questo senso, cercare e trovare i collezionabili ha un perchè (stesso discorso per i Far Cry, devi osservare e trovare la via al collezionabile, è quello il divertimento, non recuperarli in se). Io ne ho giocati diversi senza minimappa o interfaccia, perché è il modo migliore per apprezzarne il level design (idem in TW3 e RDR2 per citare anche questi), tanto sono strutturati per fare a meno della minimappa (Nel primo AC ad esempio ti danno indicazioni, ci sono rumori, ecc).
Il combat invece è da evitare sempre e comunque, ed è quella la difficoltà del gioco, evitarlo, nonostante ci siano achievements legati al combat. Per quello non mi pesa sia banale.
Ma è sempre stato così, oltre 20 anni fa i Final Fantasy richiedevano ore di grinding, finire in tot Baldur's Gate II richiedeva centinaia di ore, i collezionabili come scritto ci sono sempre stati. D'altronde gli speedrunner finiscono qualsiasi gioco di qualsiasi epoca in pochi minuti. Fallout lo finivi in 20 minuti se andavi nella direzine giusta.
Mah, di gioci con side quest incastrata in trama non ne conosco, che spiegano il lore qualcosina in più, ma non mi sembra che se non fai le quest secondarie dei Divinity ti perdi qualcosa, non di più di fare le quest secondarie di un Elder Scrolls, che è la fiera dello "scatolone" di avventure buttate a caso.
Dove sembra che un gioco per essere realmente bello e ben fatto deve durare almeno 150 ore ed essere difficile
Nella vita reale, invece è tutt'altro: sono proprio questo tipo di giochi a essere penalizzati. Smezzati (nella migliore delle ipotesi) e mollati al primo passaggio ostico
Se non fosse che poi i ragazzi giocano 500 ore a Fortnite e gli "adulti" a DOTA2, PUBG o Overwatch.
Allungare il brodo dipende sempre da cosa uno apprezza in un gioco. Per intenderci, un Assassin's Creed (lo cito spesso perché lo sto giocando ora, per millarlo tra l'altro) è divertente solo se a uno piace fare fondamentalmente due cose: parkour e osservazione del mondo di gioco. In questo senso, cercare e trovare i collezionabili ha un perchè (stesso discorso per i Far Cry, devi osservare e trovare la via al collezionabile, è quello il divertimento, non recuperarli in se). Io ne ho giocati diversi senza minimappa o interfaccia, perché è il modo migliore per apprezzarne il level design (idem in TW3 e RDR2 per citare anche questi), tanto sono strutturati per fare a meno della minimappa (Nel primo AC ad esempio ti danno indicazioni, ci sono rumori, ecc).
Il combat invece è da evitare sempre e comunque, ed è quella la difficoltà del gioco, evitarlo, nonostante ci siano achievements legati al combat. Per quello non mi pesa sia banale.
Ma è sempre stato così, oltre 20 anni fa i Final Fantasy richiedevano ore di grinding, finire in tot Baldur's Gate II richiedeva centinaia di ore, i collezionabili come scritto ci sono sempre stati. D'altronde gli speedrunner finiscono qualsiasi gioco di qualsiasi epoca in pochi minuti. Fallout lo finivi in 20 minuti se andavi nella direzine giusta.
Mah, di gioci con side quest incastrata in trama non ne conosco, che spiegano il lore qualcosina in più, ma non mi sembra che se non fai le quest secondarie dei Divinity ti perdi qualcosa, non di più di fare le quest secondarie di un Elder Scrolls, che è la fiera dello "scatolone" di avventure buttate a caso.
Per me invece una volta che ho fatto trama e secondarie per il lore, non resta niente altro che valga la pena provare. Infatti già in new vegas, che ha un mondo di gioco molto reattivo, aiutare qualche fazione con le secondarie (tipo i kings o la crimson caravan) ha ripercussioni con tutte le fazioni o con personaggi anche relativamente importanti; nonostante diverse quest siano letteralmente vai al punto a, parla con x, torna al punto b a riferire a y. Quindi anche se sono poco varie, le faccio lo stesso perchè il lore del gioco è favoloso.
Per quanto se ne dica di bethesda, rimanendo in tema secondarie; pur non influenzando il mondo di gioco, quelle degli elder scrolls sono tra le side quest più divertenti da fare. Lì il piacere è esplorare e fare quest, anche se la trama principale non è delle migliori.
Il grinding dei giochi giappo c'è anche nei giochi occidentali, solo che è opzionale; la differenza è che adesso hai passaggi di livello, crafting, perk, obiettivi ogni tre per due, quindi ti sembra che grindare serva a qualcosa, quando in realtà è una perdita di tempo inutile.
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