Possibili azioni legali contro gli sviluppatori che esagerano con gli acquisti in-app

L'Office of Fair Trading (OFT) del Regno Unito ha avvertito gli sviluppatori di videogiochi che dovranno affrontare conseguenze legali in caso di implementazione aggressiva degli acquisiti in-app.
di Rosario Grasso pubblicata il 27 Settembre 2013, alle 15:01 nel canale VideogamesL'organo regolatore con sede a Londra ha pubblicato i risultati di un'indagine pensata per verificare se i più giovani ricevono pressioni indebite per l'acquisto di contenuti aggiuntivi all'interno dei giochi free to play o basati su app.
L'Oft ha concluso che esistono delle pratiche scorrette perché suscettibili di violare il diritto di tutela dei consumatori. Alcuni dei giochi esaminati dal dipartimento governativo del Regno Unito "costringono il giocatore a lasciare deperire il proprio personaggio a meno che non ricorra ad acquisti in-app".
Altre aree di interesse dell'indagine riguardano la mancanza di informazioni trasparenti sui costi in-app, l'inoltro di dati personali a terzi, e il venir meno della distinzione tra spese in valuta virtuale e spese con denaro reale.
In risposta a questi dati, l'Oft ha pubblicato otto principi che gli sviluppatori di videogiochi dovranno seguire per evitare procedure legali. Secondo tali linee guida, i pagamenti in-app non dovrebbero essere autorizzati a meno che il titolare del conto di pagamento dia il consenso all'accesso al conto. I principi saranno comunque ultimati solamente alla fine di un processo di consultazione che terminerà il prossimo 21 novembre.
"È un'industria innovativa che è cresciuta considerevolmente negli ultimi anni", ha detto Cavendish Elithorn, direttore esecutivo dell'Oft. "Dobbiamo, pertanto, assicurarci che i consumatori vengano trattati nel modo corretto e che i bambini siano protetti. Il modo in cui gli esponenti del settore hanno lavorato con noi dal momento in cui abbiamo lanciato l'indagine è incoraggiante. Abbiamo già riscontrato alcuni cambiamenti significativi nel loro atteggiamento".
"Questi principi forniscono un quadro chiaro su come i produttori di contenuti dovrebbero comportarsi. Una volta che saranno finalizzati ci aspettiamo che l'industria li segua, o saremo costretti a ricorrere alle vie legali".
21 Commenti
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Hai letto la notizia? non credo. Non è rivolto a coloro che spendono soldi in acquisti in-app che purquanto deprecabili imho rimangono legittimi, è per difendere le fasce più deboli dallo sfruttamento.
Se tuo figlio ha un tamagochi o silimilare sul cellulare, e se smette di comprargli la pappa a pagamento diventa scheletrico e piange, non ti sembra sia una forzatura psicologica enorme? E' meglio evitare gli eccessi e REGOLAMENTARE gli acquisti in-app per evitare deviazioni patologiche del fenomeno.
diamo pure la colpa a chi crea un videogioco con meccanismi idioti o perversi così noi genitori ci sentiamo la coscienza pulita e possiamo fare i paladini. Magari utilizzando la carta di credito per farli stare buoni davanti ad uno schermo, console, smartphone, televisione o quel che è
molto spesso i primi immaturi sono proprio i genitori, c'è da temere seriamente per il quoziente intellettivo e capacità di maturazione delle generazioni che nasceranno tra una decina d'anni
il mercato c'è ed esiste solo se c'è domanda, se la domanda cessa il mercato si adegua e cambia
100 leggi e cavilli non potranno mai sostituire il buonsenso, almeno questa è la mia idea
Hermes
diamo pure la colpa a chi crea un videogioco con meccanismi idioti o perversi così noi genitori ci sentiamo la coscienza pulita e possiamo fare i paladini. Magari utilizzando la carta di credito per farli stare buoni davanti ad uno schermo, console, smartphone, televisione o quel che è
molto spesso i primi immaturi sono proprio i genitori, c'è da temere seriamente per il quoziente intellettivo e capacità di maturazione delle generazioni che nasceranno tra una decina d'anni
il mercato c'è ed esiste solo se c'è domanda, se la domanda cessa il mercato si adegua e cambia
100 leggi e cavilli non potranno mai sostituire il buonsenso, almeno questa è la mia idea
Hermes
Non c'è bisogno di aspettare 10 anni, già oggi i bambini con meno di 10 anni sono rintronati da videogame e televisione. Conosco un bambino di 6 anni che si è rifiutato di giocare col mio galeone Lego (regalatomi quando avevo la sua età, bei tempi!) dicendo che è noioso e che preferisce i videogiochi. Io, che di anni ne ho 22, compro ancora costruzioni del Lego quando mi capita e dipingo miniature...
È triste dirlo, soprattutto perchè sono un appassionato di tecnologia, ma sotto una certa età videogiochi e tecnologia in generale sono dannosi e andrebbero fortemente limitati se non aboliti. Mia opinione, ovvio.
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