Pokemon Go, condannato il primo responsabile di morte in Giappone

Il 23 agosto un agricoltore aveva investito e ucciso una donna di 72 anni con il suo autocarro, proprio mentre guidava al celebre videogioco sviluppato da Niantic.
di Rosario Grasso pubblicata il 31 Ottobre 2016, alle 16:00 nel canale VideogamesNintendo
50 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque finisco qua, che discussioni del genere, fatte da persone che, scusa se te lo dico, non sanno niente dell'argomento mi annoiano.
Mi scusi, sig. Luminare.
Grazie, ma non penso di esserne affetto. Al contrario del Luminare che si annoia a parlare con noi comuni mortali.
E comunque non ho mai detto di essere un giurista, o esperto in chissà che. Ho detto che se usi un cellulare stai volontariamente facendo una cosa che potrebbe portarti ad ammazzare qualcuno. E per me è un'aggravante.
Se poi nei salotti buoni dicono che uno che ti ammazza un figlio non può farsi 30 anni (ma anche solo 15, dai, che già se li becchi in Italia è strano davvero) di carcere perché va recuperato, allora mi dispiace, sarò sempre in disaccordo.
Sinceramente, indipendentemente dalla pena, io li metterei sullo stesso piano, la cosa che putroppo conta, è che è morta una persona perchè un'altra era distratta dal cellulare, che poi fosse su pokemon, facebook, video mandato dall'amico, mi sembra del tutto irrilevante.
Grazie dottore.
Non vedo perché dobbiamo perennemente fare i filosofi. Ma facciamo così: illuminaci tutti e facci sapere cosa pensano i luminari. Quali pene sarebbero adeguate secondo gli esperti? Visto che ora va di moda dire che 30 anni sono troppi, poveri.
Quanti poi ne sconti effettivamente in caso di condanna, dipende dalle norme del codice di procedura penale e da quelle dell'ordinamento penitenziario.
te lo dico io per esperienza: zero
poi, ci sono tanti altri fattori da considerare:
esempio:
se uccidi una persona per distrazione sulle strisce pedonali ma procedevi entro i limiti di velocità è un conto, ma se invece procedi in città a 200KM orari e uccidi una persona sulle strisce credo sia un altro paio di maniche.
Avete mai fermato l'auto in divieto per pochi secondi, magari per sbrigare una commissione veloce? Sappiate che nel caso un autoveicolo urti il vostro ed a causa dell'impatto, qualcuno dovesse restare ferito od ucciso, vi aspetta la detenzione.
Ma sono sicuro che qui, nessuno abbia mai preso una contravvenzione.
assolutamente no: diciamo che l'utilizzo di uno smartphone alla guida deve essere considerato un aggravante. lo stranuto o il riflesso del sole non deve farti finire in galera, ma lo smartphone si. e penso sia quello che è successo in giappone: considerarlo un aggravante.
*
Condiviso, l'uso dello smartphone, non quello che ci fai con lo smartphone.
sembra di sì effettivamente... anche se sul non trovare lavoro una volta usciti non ho trovato riferimenti, e anzi la recidiva più bassa al mondo indicherebbe il contrario (non credo che tutti gli altri si suicidino).
poi magari è molto difficile trovare lavoro, non è che in Italia sia facile per un ex carcerato, no?
La prima volta che ho messo piedi in Giappone è stato nel 1999, lavoro per un'azienda giapponese storica e conosco bene certi meccanismi.
Difficilmente si viene licenziati e ci sono comunque casi e casi, ad esempio:
1) Lavori per un'azienda che va in crisi e decide di tagliare o chiudere; in questo caso ti trovi un altro lavoro, niente di più facile.
Certo ci sono poi giapponesi che vanno in crisi esistenziale ma diciamo che è il caso migliore!
2) Se l'azienda è sana e non fai grosse cazzate, sei sempre tutelato. Questo in linea di massima, in Giappone esistono due tipi di aziende:
quelle in white list e quelle nella black list.
3) Lavori in un'azienda presente nella white list (dove lavoro io per fortuna). Vieni pagato bene, tutti gli straordinari sono retribuiti (di solito c'è un tetto massimo di 80 ore mensili ma qualche mio collega ne arriva a fare anche 150 in un mese) ed anche se fai qualche cazzata ti proteggono sempre.
4) Lavori in un'azienda in black list, sei paragonabile ad uno schiavo e se fai una mezza cazzatta sei fuori senza diritto di replica. Difficilmente riuscirai a trovare un lavoro, quanto meno nello stesso campo perché le aziende si parlano tra di loro e richiedono sempre il working history all'ex responsabile del candidato. Ci sono persone che dignitosamente sono passate a lavorare in uno studio professionale di una grande azienda a scaricare merce per i 7/eleven. Altre spariscono e vivono come barboni, altri ancora si buttano sotto un treno.
5) Sin da piccolo non sei stato in grado di seguire il percorso formativo migliore, per cui ti arrangi con mille lavori e non ti fai nessun problema e pippa mentale. Di solito queste persone vivono da sole e non hanno famiglia.
Ora nella migliore dell'ipotesi il tipo condannato, quando uscirà e sarà fortunato ed avrà la forza di farlo, farà un lavoro dove non dovrà essere a contatto con le persone, magari buttato in qualche magazzino ad imballare pacchi.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".