PlayStation: dopo il video prontamente rimosso da Sony, l'attrice di Aloy si dice preoccupata

Ashlyn Burch, l'attrice che interpreta Aloy nel famoso videogioco Horizon di Guerrilla Games, si è detta preoccupata dopo aver visto la demo del personaggio alimentato dall'intelligenza artificiale
di Vittorio Rienzo pubblicata il 17 Marzo 2025, alle 16:46 nel canale VideogamesSonyPlaystation
Alcuni giorni fa vi abbiamo parlato di un video condiviso su YouTube che ritraeva la protagonista di Horizon, videogioco di Guerrilla Games, alimentata dall'intelligenza artificiale. Con un video condiviso su X l'attrice Ashly Burch, interprete di Aloy, si è detta preoccupata, seppur non dalla demo in questione.
Innanzitutto, nel videomessaggio, Burch chiarisce di essere stata contattata direttamente da Guerrilla. Lo studio le ha spiegato che la presentazione apparsa erroneamente in rete non è riferita ad alcun progetto in sviluppo e che non è stato utilizzato nulla delle performance dell'attrice, né la voce né le espressioni facciali.
"Detto questo, sono preoccupata, e non preoccupata per Guerrilla o Horizon o per la mia performance o per la mia carriera in particolare. Sono preoccupata per questa forma d'arte". L'attrice, infatti, ricorda che il SAG-AFTRA è ancora in sciopero in attesa di ottenere maggiori tutele per i lavoratori del mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento.
"Non mi preoccupa l'esistenza della tecnologia. Non mi preoccupa neanche il fatto che le aziende vogliono utilizzarla, perché ovviamente lo faranno, hanno sempre un forte interesse nel progresso tecnologico. Immagino video come questi che sfruttano la performance di qualcuno, come la voce, i movimenti o il volto. Se dovessimo perdere questa lotta, quella persona non avrebbe alcuna possibilità di opporsi. Non avrebbe alcuna protezione, nessun modo per reagire" ha continuato la Burch.
Per quanto l'attrice si mostri tranquilla, la tensione nel suo discorso è palpabile. La paura è che il suo, come molti altri ruoli nel settore, vengano man mano soppiantati dall'IA. La preoccupazione maggiore, però, è che non solo subentri l'intelligenza artificiale, ma che le performance dei professionisti vengano sfruttate per l'addestramento senza alcun riconoscimento agli interpreti.
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