Ordine Psicologi: videogiochi trend che è qui per rimanere
Alla Casa della Psicologia di Milano abbiamo avuto modo di intervistare Luca Mazzucchelli, Vice Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia, con cui abbiamo affrontato i temi dei benefici e delle controindicazioni legati ai videogiochi.
di Rosario Grasso pubblicata il 01 Dicembre 2015, alle 10:44 nel canale Videogames
12 Commenti
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Da non videogiocatore (che qui sono un pesce fuor d'acqua) permettetemi di sbalordirmi se non inorridire davanti a tale affermazione, ammesso che sia vera...
Quindi numeri alla mano un italico su due si dedica per propria libera scelta ai videogiochi?
In questo numero lordo sono inclusi bambini in età prescolare, vecchi (e noi siamo un paese di vecchi), persone disagiate (e non sono poche), persone oberate da tutt'altri problemi (molte purtroppo).... e quant'altro...
Se scremiamo questa parte di popolazione che oggettivamente non ha, non ha ancora o non ha più requisiti ed opportunità per videogiocare, otteniamo un netto di quanto secondo voi?
Secondo me un numero che si avvicina a quello indicato dal Mazzucchelli come videogiocatori attivi: insomma quasi tutta la popolazione attiva è dedita ai videogiochi?
Ma dove stiamo andando? verso un'umanità zombificata che vive nell'irreale? A me francamente fa un po' paura.
Datemi addosso finchè volete, non mi offendo, ho solo espresso il mio pensiero, magari prevenuto, ma i numeri sono numeri!
ciò nonostante il gioco è sempre stato presente in qualsiasi cultura e rimane un ottimo strumento (ovviamente se adeguatamente usato) per l'apprendimento attivo e il potenziamento mentale quindi non capisco proprio di cosa tu abbia da ridire...
scacchi, go, dama, giochi di carte, enigmistica, modellismo, giochi militari, etc...
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