Ora che Bethesda è di Microsoft, John Carmack è disposto a tornare

Dopo la recente operazione Xbox + Bethesda, uno dei programmatori più influenti della storia dei videogiochi potrebbe presto tornare al lavoro sui suoi franchise. Parliamo di John Carmack, lead programmer di iconici titoli quali Wolfenstein 3D, DOOM, Quake e relativi sequel
di Pasquale Fusco pubblicata il 23 Settembre 2020, alle 11:41 nel canale VideogamesDooMBethesdaMicrosoft
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEppure stiamo per entrare in una nuova fase nello sviluppo grafico dei giochi, e in questa nuova fase, almeno all'inizio, le "ultime novitá" e l'esperienza recente potrebbero contare meno della buona vecchia immaginazione e voglia di sperimentare.
Molta della tecnologia potrebbe diventare obsoleta (perlomeno nei tripla A) nel giro di pochi anni, magari un Carmack che decidesse di sviluppare ora un "vero" motore next gen potrebbe tirare fuori il coniglio dal cilindro.
Non sto dicendo che farebbe faville anche oggi: si è visto Otherside, ex Origin, cos'ha combinato
E si è visto in Daikatana
Ma un fuoriclasse in un gruppo solido, può fare meraviglie
Ed il lato artistico con Carmack lo lascerei stare: c'erano Hall, McGee, lo stesso Romero, l'altro Carmack ed altri che hanno pensato a ciò che non era pura tecnica
Carmack è uno che può trovare il modo di aggirare i limiti di un motore grafico, come pochi altri saprebbero fare perché oltre allo studio ed all'applicazione c'è il puro genio
Certo va affiancato e direzionato e non può essere messo in condizione di decidere solo lui
Credo ebbe il genio di creare un titolo cosi' innovativo che sposto' in parte l'attenzione dalle game console ai PC con la loro potenza bruta con processori e hardware (schede video a parte) ben piu' potenti delle game console e Wolf3D e Doom furono un esempio storico e perfetto di un totale cambio di rotta globale che videro il PC prendersi la scena anche nel gaming. Le console faticarono per anni e anni a far girare una versione light di Doom mentre il PC cambio' marcia e con l'avvento di cpu sempre piu' potenti e le prime schede 3D con API comuni, divenne sempre piu' una piattaforma di riferimento.
Ma piu' negli anni si e' avvicinati al "fotorealismo" (per cosi' dire poi in realtà discutibile) e piu' sara' difficile immaginare che si possano creare condizioni storiche "simili". Forse questo momento tra global illumination e VR potrebbe anche esserci un momento storico ma considerando quante persone siano oggigiorno necessarie a sviluppare un videogame, anche avere il miglior artista del mondo potrebbe non bastare.
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