Nintendo non licenzia, anzi: aumenterà i salari dei dipendenti del 10%
Nonostante una revisione al ribasso delle previsioni di vendita, Nintendo ha annunciato un aumento dei salari del 10%. Una scelta intrapresa da molte aziende giapponesi per affrontare l'avanzata dell'inflazione.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 08 Febbraio 2023, alle 13:25 nel canale VideogamesNintendoSwitch
Nonostante una trimestrale non proprio entusiasmante che ha visto le vendite di Switch calare del 23% rispetto all'anno precedente, Nintendo ha annunciato un aumento dei salari per i suoi dipendenti. Una scelta per certi versi controcorrente in un momento di grandi licenziamenti nel mondo delle Big Tech statunitense e che scaturisce da richiesta del primo ministro Fumio Kishida impegnato a combattere l'incalzante inflazione.
Anche l'economia giapponese, infatti, sta attraversando un periodo difficile fatto di salari stabili ormai da anni, ma con un'inflazione che avanza costantemente dopo un periodo di deflazione, ovvero una diminuzione generalizzata dei prezzi, che genera un aumento del potere d'acquisto della moneta.
Sono questi i motivi per cui molte società del Sol Levante hanno iniziato ad adeguare la retribuzione dei propri dipendenti. Nel caso di Nintendo, questa maggiorazione arriva a fronte di previsioni non troppo ottimistiche: nell'anno fiscale che terminerà a fine marzo, le vendite di Switch si fermeranno a 18 milioni sui 19 milioni inizialmente preventivati. Nintendo si aspetta anche vendite di giochi per 205 milioni, in calo rispetto ai 210 milioni stimati.
"È importante per la nostra crescita a lungo termine garantire la nostra forza lavoro" ha dichiarato Shuntaro Furukawa, presidente di Nintendo durante un briefing sugli utili. In effetti, l'aumento dei salari garantisce maggiore solidità all'assetto societario scongiurando un'emorragia di dipendenti in caso di offerte di lavoro più interessanti. Inoltre, una retribuzione maggiore attira nuovi talenti. Aspetti fondamentali in un settore che si fonda sulla creatività.
Per quanto riguarda i prezzi dei suoi prodotti, per ora Nintendo non prevede di applicare alcun aumento, ma non li esclude a priori. Furukawa, infatti, ha sottolineato che un aumento dei costi di software e console potrebbe arrivare nel caso in cui la situazione lo richiedesse.
13 Commenti
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È una battuta?
probabilmente hanno attuato politiche diverse, e hanno evitato di assumere a destra e a manca nei periodi di piena.
Tanto di cappello ai risultati, e al messaggio. Come fai notare tu, non è da tutti, oggi.
È anche vero che il Giappone a livello economico ha anche altre stranezze, come il debito pubblico che fa impallidire perfino quello italiano
Comunque secondo me la Nintendo può aumentare gli stipendi per un motivo molto più basico: vende i suoi giochi ad un salasso, non li fa mai calare di prezzo e ne vende a badilate. Te credo che ha i soldi per aumentare gli stipendi
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Grazie mille per link articolo.
Se non sbaglio riassumendo l'articolo in Giappone uno dei motivi importanti del motivo per cui resta bassa l'inflazione, e' anche perche' tutti hanno rispetto del prossimo e si impegnano a tenere invariati i prezzi di ogni cosa (o il piu' bassi possibile) e la domanda della gente si piega e varia in base alle esigenze familiari/personali del momento cercando comunque di continuare come al solito andando dove si puo' risparmiare, altrimenti non acquistano fine.
Nel resto del Mondo appena un mosca vola i prezzi aumentano, noi acqistaiamo comunque e via con la solita giostra dove tutto sale, ci si lamenta e poi per altro motivo risale ancora..
[...]
Ero incerto perché sebbene non sia molto informato sulla situazione economica del Giappone, ero anche sicuro di aver letto recentemente che ultimamente l'inflazione era ai massimi dagli anni '80 [https://www.repubblica.it/economia/2023/01/11/news/giappone_inflazione_stipendi_uniqlo_40-383035996/"][U]qui[/U][/URL]]; ed in effetti anche adesso non è alta, ma dall'articolo sembra sostanzialmente il contrario, ovvero che l'aumento degli stipendi sia una reazione all'incremento dell'inflazione, e non dovuto al fatto che sia generalmente bassa.
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