NBA 2K20: più reale ma con gli stessi bug. La recensione

Come ogni anno si presenta l'appuntamento con il più classico videogames di simulazione della pallacanestro: NBA 2K20. Il gioco si presenta sempre più reale durante il gameplay ma continua portarsi dietro alcuni bug.
di Riccardo Donati pubblicata il 26 Novembre 2019, alle 17:21 nel canale Videogames2K Games
Come ogni anno 2K Sports e 2K Games realizzano il videogioco più amato dagli appassionati di basket, parliamo di NBA 2K20 che si rinnova e porta una realisticità maggiore a dispetto di alcuni bug, ma che nel complesso offrono la migliore esperienza che si può richiedere da un gioco così complicato.
NBA 2K20
- NBA 2K20: di cosa si tratta?
- NBA 2K20: come si comporta a livello grafico?
- NBA 2K20: esperienza di gioco, come di comporta?
- Modalità di gioco:
- Considerazioni finali
NBA 2K20: di cosa si tratta?
NBA 2K20 è un simulatore di basket sviluppato da Visual Concept e pubblicato da 2K Sport, basato principalmente sul basket NBA e, novità di quest’anno, WNBA, ossia il campionato femminile americano. Come ogni anno il gioco è incentrato per la maggior parte sulla National Basketball Association e le varie modalità avranno il campionato maschile come ambientazione.
Rilasciato il 6 Settembre 2019, NBA 2K20 anticipa la stagione NBA che si prospetta molto interessante soprattutto per la qualità presente nella West Conference. Disponibile sulla maggior parte delle piattaforme: Microsoft Windows, Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One e adornato dalle applicazioni Android e iOS per aggiungere alcune feature.
NBA 2K20: come si comporta a livello grafico
Il gioco di 2K si basa ad un livello medio-alto di requisiti grafici permettendo di giocare comunque in Full-HD anche con una discreta componentistica.
Riguardante il PC i requisiti di sistema sono i seguenti
Requisiti MINIMI
- SO: Windows 7 64 bit, Windows 8.1 64 bit o Windows 10 64 bit
- Processore: Intel® Core™ i3-530 @ 2.93 GHz/AMD FX 4100 @ 3.60 GHz o superiore
- RAM: 4 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA® GeForce® GT 450 1GB/ATI® Radeon™ HD 7770 1GB o superiore
- DirectX: Versione 11
- Spazio su disco: 80 GB liberi
- Scheda audio: compatibile con DirectX 9.0x
- Gamepad analogico doppio: consigliato
Requisiti CONSIGLIATI
- SO: Windows 7 64 bit, Windows 8.1 64 bit o Windows 10 64 bit
- Processore: Intel® Core™ i5-4430 @ 3 GHz/AMD FX-8370 @ 3.4 GHz o superiore
- RAM: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA® GeForce® GTX 770 2GB/ATI® Radeon™ R9 270 2GB o superiore
- DirectX: Versione 11
- Spazio su disco: 80 GB liberi
- Scheda audio: compatibile con DirectX 9.0x
- Gamepad analogico doppio: consigliato
Con un monitor a risoluzione 2k e un hardware di circa 3-4 anni fa (come quello utilizzato per la prova) è possibile videogiocare a tutto schermo ma con livello di dettaglio BASSO; questa configurazione non è comunque esente da qualche lag, ma probabilmente tutto ciò è pesantemente condizionato dal refresh rate alto del display.
NBA 2K20: esperienza di gioco, come di comporta?
Il gioco di 2K offre probabilmente l’esperienza di gioco migliore per quanto riguarda un simulatore di pallacanestro, ma non è tutto oro ciò che luccica. Il titolo americano si porta dietro da diverse generazioni alcuni bug dovuti alla complessità delle meccaniche di gioco.
Durante un game non sarà impossibile trovare movimenti di questo genere, alcuni contatti non verranno “gestiti” dal motore del videogioco e verranno ignorati causando intrecci tra i vari giocatori come vedete in foto.
Sicuramente rispetto allo scorso anno il gioco è maggiormente equilibrato, infatti nel titolo precedente il gioco si presentava sbilanciato verso il reparto difensivo e questo rendeva il gioco offensivo particolarmente complicato e poco reale. Quest’anno il gameplay è più lento, ma rende molto più reali le azioni di gioco, offrendo una sensazione di immersività all’interno della partita.
A dire la verità anche quest’anno è presente uno squilibrio che si denota soprattutto nella modalità “La mia CARRIERA”, la difesa è davvero complicata ed è difficile seguire nei movimenti il giocatore da difendere, soprattutto negli spostamenti laterali dove l’attaccante riesce a batterci l' 85% delle volte.
Ho riscontrato anche alcuni bug grafici all’interno del gioco, per lo più sempre nella modalità “La mia CARRIERA”, non so a cosa sia dovuto e se è un problema riscontrato solo da me, ma il parco e le diverse vicende che accadono in quella modalità sono “scure” e storpiano tutti i colori della scena.
A livello grafico non ci sono differenze evidenti, l’aspetto dei giocatori, i palazzetti e i tifosi sono gestiti come negli anni precedenti. Probabilmente il dettaglio del viso per alcuni player è migliorato, ma già da NBA 2K18 questo aspetto era arrivato ad un limite, offrendo una qualità molto reale.
Un plauso va sicuramente alle nuove grafiche e alle nuove animazioni pensate per questo NBA 2K20; è stato aggiunto anche nella modalità CARRIERA un “template” che ci aggiorna in tempo reale sul punteggio e i punti segnati dai giocatori in campo.
Un problema che ho riscontrato soprattutto nell’ultimo periodo è la lentezza dei caricamenti, che portano spesso ad errori del gioco che ci costringono a uscire dalla modalità in cui stiamo giocando per poi doverci rientrare. Dovrebbe essere un errore riguardante la rete (04d8c39c), che però non ho avuto/riscontrato durante un utilizzo normale del computer.
Modalità di gioco:
Come ogni anno ci sono le 3 solite modalità, nel "La mia LEGA" sono comunque presenti divese varianti di gioco. Le più giocate sono probabilmente le prime due anche se personalmente preferisco la gestione della LEGA e della sqadra presente nella terza categoria.
La mia CARRIERA
Questa è la modalità più attesa ogni anno, la più personalizzabile e la più vicina a noi. Come ogni anno bisogna creare il proprio giocatore e scegliere in che ruolo giocare e le caratteristiche in cui spicchiamo maggiormente. L’editor è stato aggiornato e renderà più facile valorizzare gli attributi che preferiamo maggiormente.
Il gioco ci offre anche la possibilità di utilizzare la scansione del viso tramite l’app per identificarci maggiormente nel nostro giocatore ma la funzione è ancora troppo acerba e con il mio volto non ha funzionato.
Dopo aver fatto le vostre scelte ecco che sarete catapultati nel mondo del collage, capitani dei Bay City Flames e protagonisti nel campionato NCAA. Verso metà partita un nostro compagno, Porter Rose, subirà un brutto infortunio, ma il Coach e, in seguito, noi daremo nuova forza e coraggio alla squadra per continuare la partita.
A fine match, il report dell’infortunio di Porter, segna crociato rotto e rotula spostata e lo costringerà a rimanere fuori dai giochi per parecchio tempo. Questo porta il collage e il Coach a toglierli la borsa di studio, ma il nostro giocatore non accetterà questa scelta e ne farà una che potrà compromettere la propria carriera.
Nella partita successiva infatti per protesta verso il college non scenderà in campo, compromettendo anche il risultato finale della partita che non ha visto sul parquet il principale protagonista. Questo comportamento non è visto bene dai dirigenti NBA e quindi le previsioni del Draft vedono passare il nostro giocatore da una delle possibili prime scelte ad essere fuori dalle 60 chiamate a disposizione.
Se non fosse per Isa, la nostra consulente scolastica, avremmo buttato via anche la nostra carriera collegiale, lasciando la scuola a 3 mesi dal diploma, ma prenderemo solo una breve pausa per tornare nella nostra città natale. La mia scelta è ricaduta su New York, dove incontro una stella NBA: Kemba Walker. Vista la mia condizione attuale mi offrirà l’aiuto del suo agente (sceglieremo se accettarlo o meno).
L’incontro con il nostro futuro agente non sarà uno dei migliori, sarà schietto e ci dirà cosa si pensa di noi sulle panchine NBA: sono tutti preoccupati sul nostro atteggiamento, sicuramente maturo ma non ben visto dalle società. Dovremo a malincuore anche allontanare Isa su richiesta dell'agente e questo potrebbe rovinare i rapporti con lei.
Affronteremo la preparazione al draft insieme ad una promessa francese, soprannominata AW, che a differenza nostra non ha particolari preoccupazioni sulla propria scelta al draft visto il talento espresso in precedenza.
Sarà una preparazione fisica e mentale molto dura, ma il nostro giocatore avrà la possibilità già di pensare a sponsor e altre collaborazioni che arrivano tramite Mav, spalla destra di LeBron James e amico del nostro agente. Gli sponsor ci saranno offerti da alcuni personaggi di spicco NBA: Mitchell, KAT, Josh Jackson e gireremo anche un film con Kuzma, Ingram e Lonzo Ball.
Fino ad ora abbiamo chiesto alcuni consigli al nostro agente, ma lui ci lascia molta libertà di scelta su tutto ciò che viene proposto, nonostante questo possa compromettere in parte la nostra preparazione al Draft Combine.
La Summer League sarà per noi un trampolino di lancio; allenati dal nostro vecchio coach del collage cerchiamo di metterci in mostra, ma il nostro minutaggio è pari a 0 fino a che non verranno chiarite le questioni con il nostro allenatore.
Alla fine della vicenda LeBron James ci dà il benvenuto nella NBA e siamo pronti a dare faville sul nuovo palcoscenico.
Come avete potuto notare, soprattutto se siete appassionati del basket oltreoceano, manca una parte chiave nel racconto, ossia il Draft. Il gioco non ci mostrerà infatti che scelta siamo stati, ma ci mostra direttamente con la nuova casacca.
A mio parere questa è una parte fondamentale, visto che il racconto fino ad ora si era basato al raggiungimento di una posizione ottimale tra le scelte del Draft. Abbiamo solo la possibilità di scegliere tre destinazioni preferite e poi penserà il gioco a far tutto. Negli anni passati questa parte del gioco era quella più esaltata, quest’anno invece è stata completamente saltata.
La mia SQUADRA
Questa è la modalità per eccellenza di chi vuole giocare multiplayer, il gioco permette di creare la propria squadra tramite i pacchetti che otterremo e le aste che ci porteremo a casa.
All’interno sono presenti a sua volta diverse modalità di gioco online e offline che permettono di ottenere crediti e pacchetti per migliorare la squadra e ottenere carte sempre più forti.
Continuo a sostenere che il matchmaking della parte online sia ancora parecchio squilibrato e lo è da qualche anno, la differenza delle squadre che si trovano contro all’inizio è abissale e sarete costretti a giocare parecchio offline per accumulare crediti da poi spendere per creare una squadra più forte. Credo che questa sia una delle ragioni del perchè io preferisca le altre modalità e dopo poco mi ritrovo a non giocare più a La mia SQUADRA.
La mia LEGA
Anche quest’anno vengono riproposte le classiche modalità per avere il pieno controllo sulla propria squadra. Poco da dire visto che rimangono praticamente identiche a quelle degli scorsi anni; sono comunque le modalità che probabilmente preferisco.
Considerazioni finali
NBA2K20 è sicuramente un titolo di tutto rispetto che continua ad avere grande seguito con il passare degli anni. Migliora sempre la qualità e quest'anno ha fatto un balzo in avanti anche per quanto riguarda la realisticità del gameplay.
I bug non sono esenti e contnuano a riproporsi, purchè con minore frequenza, ogni anno che passa. Ci aspettiamo un miglioramento particolare sotto questo aspetto l'anno prossimo, così da avere anche una parte grafica perfettamente "funzionante" (ad esempio il quartiere in "Il mio GIOCATORE") unita ad un gameplay quasi al top.
1 Commenti
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