Microsoft rende open source la trilogia di Zork: un passo storico per la preservazione videoludica

Microsoft rende open source la trilogia di Zork: un passo storico per la preservazione videoludica

Microsoft ha reso open source sotto licenza MIT il codice dei tre Zork originali, garantendone preservazione e studio a lungo termine. L'iniziativa, frutto della collaborazione tra Xbox, Activision e l'Open Source Programs Office, non mira a modernizzare i giochi, ma a conservarli come risorsa storica ed educativa per sviluppatori e appassionati.

di pubblicata il , alle 11:01 nel canale Videogames
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In un'epoca in cui la preservazione dei videogiochi è diventata una sfida cruciale, soprattutto tra uscite digital-only e titoli "games as a service", arriva una notizia capace di far sorridere archivisti, appassionati e sviluppatori.

Microsoft ha annunciato di aver reso open source il codice dei tre capitoli originali della saga Zork pubblicandoli sotto licenza MIT, una delle più permissive e longeve nel panorama dello sviluppo software. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra l'Open Source Programs Office di Microsoft, il team Xbox e Activision, oggi parte dell'ecosistema Microsoft.

Si tratta di un evento di grande importanza per la comunità videoludica, poiché la licenza MIT garantisce che il codice resterà accessibile, modificabile e studiabile da chiunque, senza il rischio di takedown futuri. È un approccio decisamente più stabile e sicuro rispetto alla situazione precedente: nel 2019 infatti alcuni codici Infocom erano comparsi su GitHub, ma tecnicamente restavano ancora sotto copyright di Activision.

Qual è l'obiettivo di Microsoft con l'apertura open-source di Zork

Microsoft ha chiarito che l'obiettivo non è modernizzare Zork ma preservarlo e mantenerlo come risorsa educativa: "Lo scopo non è creare una versione aggiornata, ma conservare un luogo di esplorazione e apprendimento", spiegano i membri del team nel post ufficiale. La trilogia non solo rappresenta un pezzo di storia del medium, ma costituisce anche un modello di design narrativo e puzzle design che continua a ispirare l'interactive fiction contemporanea.

Il primo Zork, sviluppato originariamente negli anni '70 e pubblicato negli anni '80, segnò una tappa fondamentale per i giochi basati su parser testuale. L'ingegnosità del suo linguaggio naturale e la complessità delle interazioni possibili rivoluzionarono il genere, al punto che molte delle sue soluzioni tecniche resero più semplice la diffusione del gioco su una vasta gamma di computer domestici negli anni 90.

Oggi esistono ancora numerosi interpreti della Z-Machine, e i giochi originali sono disponibili legalmente attraverso piattaforme come Good Old Games. Tuttavia, la scelta di rendere il codice open source sotto una licenza solida assicura che questi titoli potranno sopravvivere anche a futuri cambiamenti normativi, aziendali o tecnologici.

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