Microsoft, dopo l'acquisizione, i tagli: 1.900 licenziamenti in vista nella divisione gaming
Non si fermano i tagli in casa Microsoft che stavolta vedono allontanarsi 1.900 dipendenti della divisione Gaming. Tra questi non mancano nomi illustri come Mike Ybarra, storico CEO di Activision Blizzard.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 25 Gennaio 2024, alle 18:00 nel canale VideogamesMicrosoftActivisionBlizzard
Dopo la mega acquisizione di Activision Blizzard King da 69 miliardi di dollari, Microsoft ha annunciato il taglio di 1.900 posti di lavoro nella divisione gaming. Tra questi appaiono nomi illustri che hanno servito per lungo tempo all'interno della neo acquisita software house.
Ad annunciare il proprio allontanamento su X (Twitter), ad esempio, ci ha pensato Mike Ybarra, presidente di Blizzard, che lascerà la società insieme al suo Chief Designer Officer, Allen Adham. Tuttavia, i tagli colpiscono l'intera divisione e in particolar modo Zenimax e Xbox, oltre alla succitata Activision Blizzard. In una lettera ai dipendenti, Phil Spencer, capo di Xbox, l'ha definita una "scelta dolorosa".
Tuttavia, va considerato che i licenziamenti da parte di Microsoft, in questo caso, sono una conseguenza quasi naturale. Come ha spiegato Phil Spencer nella sua lettera, i tagli servono a eliminare le aree di sovrapposizione in seguito a un'acquisizione o fusione, il che significa che molti ruoli o organi prima distinti tra le due aziende, possono essere sostituiti da un'unica entità per entrambe. È chiaro che in questi casi i licenziamenti sono inevitabili.
"Mentre andiamo avanti nel 2024, la leadership di Microsoft Gaming e Activision Blizzard si impegna ad allinearsi su una strategia e un progetto esecutivo con una struttura dei costi sostenibile che supporterà l'intera nostra attività in crescita. Insieme, abbiamo stabilito le priorità, identificato le aree di sovrapposizione e ci siamo assicurati di essere tutti proiettati sulle migliori opportunità di crescita".
Se da un lato, però, i tagli di Microsoft hanno radici profonde, dall'altro si sommano a un trend in costante aumento, soprattutto nel settore videoludico. Il 2023 ha segnato una profonda ferita per il settore della tecnologia, ma il 2024 pare si sia aperto in modo ancor più brutale: solo nel mese di gennaio sono state decine le società che hanno annunciato licenziamenti per oltre 4.000 posizioni tra cui Riot Games, Discord, Twitch e Unity.
14 Commenti
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E con i costi che aumentano, si aspettano che i paesi del 2° e 3° mondo pensino al gaming?
E poi ormai i giochi li farà la IA dallo sviluppo alla generazione procedurale dei livelli e a breve anche il motore grafico. Per cui si licenzia, non c'è bisogno di umani. Fa tutto l'IA
Aspettiamoci contenuti di qualità infima, ritardi abissali, e un florilegio di IA come se piovesse.
Ma tranquilli, è solo un altro ciclo. Anch'esso muterà.
Non so se in meglio, ma muterà.
E poi ormai i giochi li farà la IA dallo sviluppo alla generazione procedurale dei livelli e a breve anche il motore grafico. Per cui si licenzia, non c'è bisogno di umani. Fa tutto l'IA
Uno che ha letto solo il titolo. Si parla di Activision Blizzard appena acquisita. E praticamente solo COD devasta economicamente parlando tutti i "capolavori" sony (che poi chiamare spiderman capolavoro ce ne vuole)
E intanto..
"dicono" che la disoccupazione USA è a livelli bassissimi...Mi sa di "campagna elettorale" DEM ...
Mi sa di "campagna elettorale" DEM ...
Non c'entra niente con i livelli di disoccupazione.
Si parla di una società appena acquisita da un altra che già opera nello stesso settore.
Era praticamente ovvio che avrebbero licenziato tutti quelli in ruoli ridondanti.
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