Manhunt 2: negli USA coinvolta la politica

Il dibattito su Manhunt 2 trascende negli Stati Uniti le divisioni politiche. Si polemizza sulla revisione della classificazione sulla censura da parte dell'organo locale ESRB.
di Rosario Grasso pubblicata il 26 Novembre 2007, alle 11:12 nel canale Videogames
91 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info[...] usano ancora la pena di morte come nel medioevo, e poi si preoccupano della violenza di un videogioco.
Booooooooooooooooooooooooooooooooh!?!?!
Perchè non lo sapevi? Gli americani, precisamo: i vari mandati governativi e paragovernativi e mettiamoci anche il sottogoverno, detto "ombra" o "illuminati", si sentono il diritto di fare tutto ciò che vogliono: lanciare bombe atomiche (2a guerra mondiale + le migliaia di test nucleari), condurre esperiementi genetici di qualunque natura, avvelenare la popolazione con sostanze chimiche, condurre "guerre preventive" (per lo più inventate) e chi più ne ha più ne metta.
Potrei dire certe cose ma evito, essendo ot inoltre non vorrei turbare la sensibilità su chi è allo scuro di certi fatti.
replicato allo stesso modo di voi altri.
ma oggi, con il senno del poi credo che tale ustruzionismo sia giusto, la nostra società è degenrata e sempre più violenta .
I giovaio tra i 14/18 vivono emulando non il fratello grande ma la Tv o il Personaggio del gioco preferito.
Mi vergogno quasi a dirlo ma credo che gli psicologi tanto bistrattati che demonizzavano tv violenta e videogiochi additandoli come diseducativi non hanno torto, basta dare un occhiata al mondo in cui viviamo e la strada che la nostra società sta prendendo
replicato allo stesso modo di voi altri.
ma oggi, con il senno del poi credo che tale ustruzionismo sia giusto, la nostra società è degenrata e sempre più violenta .
I giovaio tra i 14/18 vivono emulando non il fratello grande ma la Tv o il Personaggio del gioco preferito.
Mi vergogno quasi a dirlo ma credo che gli psicologi tanto bistrattati che demonizzavano tv violenta e videogiochi additandoli come diseducativi non hanno torto, basta dare un occhiata al mondo in cui viviamo e la strada che la nostra società sta prendendo
*
Detto questo penso che finchè non ci sarà uno studio comprovato da più parti che dimostri che la violenza nei videogiochi è correlata alla violenza del mondo reale non ha senso censurare i videogame.
Comunque con la grafica attuale i videogame hanno un livello di realisticità e coinvolgimento spaventosi, vedi COD4, magari in futuro uccidere una persona nel mondo virtuale ripetendo dei gesti come sollevare un'accetta o impugnare una pistola (vedi controller wii) potrebbe in qualche caso che considero comunque sporadico sfociare in una mania di violenza anche nella realtà...
Detto questo penso che finchè non ci sarà uno studio comprovato da più parti che dimostri che la violenza nei videogiochi è correlata alla violenza del mondo reale non ha senso censurare i videogame.
Comunque con la grafica attuale i videogame hanno un livello di realisticità e coinvolgimento spaventosi, vedi COD4, magari in futuro uccidere una persona nel mondo virtuale ripetendo dei gesti come sollevare un'accetta o impugnare una pistola (vedi controller wii) potrebbe in qualche caso che considero comunque sporadico sfociare in una mania di violenza anche nella realtà...
quoto
replicato allo stesso modo di voi altri.
ma oggi, con il senno del poi credo che tale ustruzionismo sia giusto, la nostra società è degenrata e sempre più violenta .
I giovaio tra i 14/18 vivono emulando non il fratello grande ma la Tv o il Personaggio del gioco preferito.
Mi vergogno quasi a dirlo ma credo che gli psicologi tanto bistrattati che demonizzavano tv violenta e videogiochi additandoli come diseducativi non hanno torto, basta dare un occhiata al mondo in cui viviamo e la strada che la nostra società sta prendendo
Ma non diciamo fesserie per favore. Gioco ai videogioichi fin da bambino, giocando ai generi più violenti e non mi è mai saltato in mente di emulare un personaggio o situazione particolare.
La violenza che pervade la società va estirpata dalle fondamenta, ma non è ne sul cinema ne sui videogiochi, che sono solamente un intrattenimento, e chi ne viene influenzato, ha gia dei problemi a livello mentale, altrimenti ci sarebbero milioni e milioni di pazzi furiosi che imiterebbero i vari Doom, Quake...
Nella nostra società manca del tutto una consapevolezza su cosa è realmente giusto e cosa è realmente sbagliato. Divertirsi ad uccidere dei poligoni non è sbagliato, e neppure guardare un film basato su di un serial killer.
Mi spiace ma chi pensa che questi siano la causa non ha ancora capito qualla vera, che è molto più subdola.
La violenza che pervade la società va estirpata dalle fondamenta, ma non è ne sul cinema ne sui videogiochi, che sono solamente un intrattenimento, e chi ne viene influenzato, ha gia dei problemi a livello mentale, altrimenti ci sarebbero milioni e milioni di pazzi furiosi che imiterebbero i vari Doom, Quake...
Nella nostra società manca del tutto una consapevolezza su cosa è realmente giusto e cosa è realmente sbagliato. Divertirsi ad uccidere dei poligoni non è sbagliato, e neppure guardare un film basato su di un serial killer.
Mi spiace ma chi pensa che questi siano la causa non ha ancora capito qualla vera, che è molto più subdola.
Straquoto.
replicato allo stesso modo di voi altri.
ma oggi, con il senno del poi credo che tale ustruzionismo sia giusto, la nostra società è degenrata e sempre più violenta .
I giovaio tra i 14/18 vivono emulando non il fratello grande ma la Tv o il Personaggio del gioco preferito.
Mi vergogno quasi a dirlo ma credo che gli psicologi tanto bistrattati che demonizzavano tv violenta e videogiochi additandoli come diseducativi non hanno torto, basta dare un occhiata al mondo in cui viviamo e la strada che la nostra società sta prendendo
La violenza, anche la più estrema (ed anche la virtuale), credo che faccia sempre "presa" nelle menti deviate, ma sono menti già deviate di loro, il punto è se sia giusto mettere tutti nel calderone ed applicare la censura indiscriminatamente, colpendo anche le persone "nella media" (come altri decine di milioni come me) per paura di quelle "deviate".
Se la sera camminare in un determinato posto è ritenuto pericoloso, io mi aspetterei che le autorità di polizia si adoperassero per permettere a tutte le persone ben intenzionate di passeggiare in assoluta tranquillità, non mi aspetterei invece che mi si dicesse "state tutti a casa che è meglio e non uscite", questa non è giustizia, questa è resa.
Mi sembra così banale, mha.
Poi magari in America fai 16 anni e ti prendi un 2000cc sotto al culo con cui andare a far danni per strada, e a 18 anni entri in armeria per prenderti una Desert Eagle (per difesa, eh...)... però a Manhunt non ci puoi giocare neppure ai 30... giusto
Come studente di Psicologia dico che su molte cose possono anche avere ragione: imitazione, oggetto fortunato, oggetto transizionale[quest'ultimo alla larga..]..hanno ragione!
Però come è stato già detto non deve essere lo stato ad educare, ma la famiglia e la comunità!Hanno creato il bollino "VM18"?che venga rispettato!
So che se un bambino fa i capricci perchè vuole un gioco è difficile farlo calmare, però diamine!
Personalmente credo che Manhunt1\2 non siano titoli per ragazzini, quindi che non debbano giocarci per nessun motvo!
L'educazione è frutto di fattori complessi e molteplici, parte anche dai negozianti: "VM18?sei piccolo!"
Per tutelare i bambini ed i ragazzi dalla tecnologia bisogna che anche le persone adulte la conoscano!Oramai l'ADSL è un realtà tangibile ed alla portata dei più: una ricerca su google per vedere di che diamine tratta sto gioco?"[QUALSIASI gioco!]
Gli Americani sono questo: fumo fumo fumo fumo di libertà e belle parole..su tante cose sono degli ipocriti, per altrettante altre sono lungimiranti!
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".