La software house di TimeSplitters dichiara bancarotta

Procedono comunque i lavori su TimeSplitters 4. Free Radical Design è adesso in amministrazione controllata.
di Rosario Grasso pubblicata il 29 Dicembre 2008, alle 15:23 nel canale VideogamesProcedono comunque i lavori su TimeSplitters 4. Free Radical Design è adesso in amministrazione controllata.
di Rosario Grasso pubblicata il 29 Dicembre 2008, alle 15:23 nel canale Videogames
46 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChi ci rimette sono sempre i piccoli produttori, in tutti i campi. Sia nel campo della musica, film, giochi, industria, e tutto il resto.
Sono le grandi aziende che contano, e che hanno sempre appoggi un po' ovunque.
A me sembra un mercato sempre + omogeneo, che spazza via tutte le piccole realtà
E sinceramente, non venitemi a chiedere di pagare un film che prendo dalla rete, già visto e pagato al cinema, oppure di non rippare un film di cui pago il noleggio.
I giochi? Quando li trovo dai 35-40€ in giù li compro. Senno amen
La musica? Il costo della musica in Italia rispetto agli altri paesi mi sembra esagerato. Pochi anni fa sotto natale ad un virgin megastore all'estero presi a poco + di 10€ album che qui (con la scusa del doppio album) stavano sui 20-25€...
Io sostanzialmente concordo con te chiosando che la multinazionale che vedrà il proprio fatturato indentato di diverse centinaia di migliaia di dollari o pochi milioni di euro non andrà in rovina facilmente, chi ci rimette sono, al solito, i pesci piccoli. Piccoli sviluppatori, ma sopratutto, stipendiati che guadagnano tuttaltro che bene come modellatori ed animatori, disegnatori, programmatori e via dicendo.
Sul discorso di scaricare i film pagati a cinema si può discutere alla noia, cos come il terrorismo psicologico degli spot anti pirateria, ma tant'è.
Edit: Buon anno nuovo ragazzi.
Questo , a casa mia , si chiama sottovalutare molto il problema perche' non si tiene conto che al giorno d'oggi esiste la larga banda.
Il fatto che la maggior parte dei produttori stiano andando tutti sul multi platform ti dice niente ?
La pirateria non c'entra propio nulla su questo frangente.
Il fatto che la maggior parte dei produttori stiano andando tutti sul multi platform ti dice niente ?
A casa mia significa che non hai capito il mio post
Ti rispondo volentieri perché immagino che tu non sappia com'era il mercato dei videogame negli anni 80, pero prima vorrei ricordare una cosa a tutti, [ot] in quegli anni e nei successivi i ragazzi erano "affamati" di videogame, oggi sta scemando l'interesse generale, che non vuol dire che non piace piu giocare, ma che una volta si giocava per il gusto di giocare, ora se non si gioca a 2048 per 1920 a 32 bit di profondità a 90 frame al secondo il gioco e` scadente[/ot], ma ritorniamo a noi.
Anni 80 uno prendeva un gioco a 40 o 50 mila lire prendeva a 10 mila lire i floppy, a seconda di quanti floppy erano ti faceva il prezzo, di solito un gioco costava 3-4 mila lire tu giocavi e finivi il gioco e il suddetto pirata si pagava i giochi avvenire (che di solio comprava originali, quindi le case vendevano) che ti rivendeva ed era una catena cosi.
Anni 2000 uno si scarica 1000 giochi all'anno con la "famosa" ADSL di cui 990 sono una cazzata e 10 belli, i 990 si e no li installa e li lancia e magari al primo o secondo crash li disinstalla, i 10 ci gioca e gli piacciono pero sono castrati in multiplayer (sui server originali ovviamente), bene scommettiamo che sto tipo appena li trova a 29 o 19 euro ne compra almeno 3-4-5 l'anno?, secondo te quale delle due e peggiore come situazione?, nel primo caso NON esisteva il multiplayer quindi non c'e nemmeno la possibilita che li ricompri in futuro, oggi e` uno degli input maggiori per considerare l'acquisto di un videogame.
Se la Blizzard avesse fatto WoW scadente probabilmente non l'avrebbe considerato nessuno, invece............
Se la Square facesse giochi "ad cazzum" sarebbe già fallita, invece.........
la pirateria infastidisce relativamente poco se loro vendono un gioco su 5 o 6 copie reali in circolazione già sono contenti il problema sono i prezzi generali ora la gente normale non ha dai 50 hai 70 euro da investire in un gioco perchè prima ha cose ben più importanti a cui pensare l'appassionato compra originale ed informandosi prima sa cosa gli piace e cosa no il non appassionato punta sui mercati paralleli ovvero giochi masterizzati, usati e nuovo in linee economiche.
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