La BBC lancia un microcomputer gratuito per indirizzare le nuove generazioni verso la programmazione

Sì, infatti. Forse mi sono spiegato male, ma intendevo proprio il Basic strutturato, in risposta a chi lo definiva una "cavolata".

Il mio primo incontro con il Basic strutturato fu con il TurboBasic della Borland, 1987/88 circa.

L'Amiga era davvero avanti. Peccato che tutti quelli che conoscevo e che ce l'avevano lo usassero come videogioco o, al massimo, come macchina da demo grafici/musicali per strappare gli oooohhhh di meraviglia ai loro amici. Che spreco.

Ho capito. Il Turbo Basic lo conosco, ma l'ho usato poco, perché all'epoca ero già "infognato" col Turbo Pascal.

Sì, l'Amiga è stata una grande macchina, che mi ha consentito di fare tante cose, e... sperimentare. E come me altri sono riusciti a diventare bravi programmatori, grafici (Deluxe Paint!), musicisti (ProTracker et similia), animatori (Disney Animation Studio o lo stesso Deluxe Paint), per non parlare poi della schiera di grafici 3D (Sculpt 4D, Imagine, Lightwave, Caligari TrueSpace, Cinema4D, Real3D, Alladin 4D, POV-Ray, Blender, sono tutti usciti dalla "fabbrica" Amiga).

Da programmatore, all'epoca era molto interessante perché l'hardware era abbastanza limitato da consentire di sperimentare di tutto: dal giochino banale a quello AAA che spremeva come un limone la macchina, alla scrittura di driver, rimpiazzamento di parti del s.o., filesystem, ecc. Bei tempi!

Credo che siano inscindibili: alla fine se ne vale la pena o meno dipende dal fatto che quel che offrono ti piaccia o meno.



Be' l'abbonamento diventa giustificato se c'è qualcosa che ti piace, che siano i canali BBC, ITV o quel che sia.



Per me la televisione italiana è inguardabile. I film italiani generalmente non mi piacciono (soprattutto quelli contemporanei), i film stranieri preferisco vedermeli in lingua originale e le produzioni italiane... be', diciamo che dovrebbero pagarmi loro per vedere tali schifezze.



Non ne sarei così sicuro, sai... gli italiani (onesti) pagano un bel po' di tasse e in cambio hanno servizi sul pessimo andante con il governo fa un bel magna magna, eppure le rivolte non ci sono. D'altro canto - forse proprio per questo - l'italiano non vuole pagare punto, al di là della qualità delle trasmissioni; ma questo, per l'appunto, non ha niente a che fare con la qualità dell'offerta.



Alla fine però l'italiano (sempre quello che paga le tasse) il suo bel "risparmio" sul canone se lo vede, insieme ad altri bei soldini, andare in fumo in altre tasse che lo compensano ampiamente.