John Romero racconta ad Hardware Upgrade la storia di Wolfenstein, DooM e Quake

John Romero racconta ad Hardware Upgrade la storia di Wolfenstein, DooM e Quake

Al Milan Games Week abbiamo avuto l'onore di intervistare John Romero, colui che è passato alla storia come il creatore di DooM. Ma non solo.

di pubblicata il , alle 12:23 nel canale Videogames
 

Tutti conoscono John Romero come fondatore di id Software e come designer di alcuni giochi che hanno fatto la storia degli sparatutto in prima persona come Wolfenstein 3D, Hexen, Doom e Quake. La sua idea di gioco, supportata dalle conoscenze tecniche di John Carmack, ha contribuito a rendere quello degli shooter un genere cruciale nel mondo dei videogiochi.

Al recente Milan Games Week abbiamo avuto l'onore di intervistare John Romero e ne abbiamo approfittato per farci raccontare qualche aneddoto sulla genesi di Wolfenstein, DooM e Quake, ma anche del rapporto lavorativo con John Carmack. Si è parlato del futuro dei videogiochi, e non è mancata una domanda sul punto dolente della carriera di Romero, Daikatana. Già in passato avevamo avuto l'opportunità di intervistare John Carmack.

Montaggio e riprese di Dorin Gega

[HWUVIDEO="2200"]romero[/HWUVIDEO]
8 Commenti
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cudido26 Ottobre 2016, 12:33 #1
Invece di fare interviste, un livello per doom, giochi brutti e cose inutili di questo tipo farebbe meglio a rimettersi con American McGee e rifare un nuovo Quake e per nuovo Quake intendo il successore di Quake UNO.

jepessen26 Ottobre 2016, 12:35 #2
Originariamente inviato da: cudido
Invece di fare interviste, un livello per doom, giochi brutti e cose inutili di questo tipo farebbe meglio a rimettersi con American McGee e rifare un nuovo Quake e per nuovo Quake intendo il successore di Quake UNO.


Meno male che ci sei tu a dirgli cosa deve fare...
cignox126 Ottobre 2016, 13:25 #3
A me piacerebbe qualcosa alla pari di Quake 1.

Non so voi, ma quando si appariva in un nuovo livello, con tutti quei suoni sinistri (vento, gocce in lontananza, il respiro dei mostri) si accapponava la pelle.

Da questo punto di vista, davvero pochi sono i titoli che sono riusciti ad eguagliarlo...
paolodekki26 Ottobre 2016, 15:11 #4
Originariamente inviato da: cignox1
A me piacerebbe qualcosa alla pari di Quake 1.

Non so voi, ma quando si appariva in un nuovo livello, con tutti quei suoni sinistri (vento, gocce in lontananza, il respiro dei mostri) si accapponava la pelle.

Da questo punto di vista, davvero pochi sono i titoli che sono riusciti ad eguagliarlo...


è vero, caspita... quanta ambientazione. peccato abbiano abbandonato il filone lovercaftiano per un più classico stile fantascientifico.
Vertex26 Ottobre 2016, 15:29 #5
Originariamente inviato da: cudido
Invece di fare interviste, un livello per doom, giochi brutti e cose inutili di questo tipo farebbe meglio a rimettersi con American McGee e rifare un nuovo Quake e per nuovo Quake intendo il successore di Quake UNO.


Anche volendo non potrebbe comunque usare quel nome, perché di proprietà di Zenimax...e poi a dirla tutta, Romero non voleva che Quake diventasse un fps. Inizialmente infatti dovevano creare un gioco d'azione fantasy, dove il protagonista non usava armi da fuoco ma armi bianche dotate di poteri magici. Poi, in seguito al ritardo da parte di Carmack nel completare il nuovo engine, andarono sul sicuro e convertirono il tutto nel fps che conosciamo. Alcuni dei dissapori tra Carmack e Romero nacquero proprio in seguito a quella scelta.
cudido27 Ottobre 2016, 13:54 #6
Originariamente inviato da: jepessen
Meno male che ci sei tu a dirgli cosa deve fare...


E' che il capellone non legge i miei commenti sennò avrebbe più soldi lui che tutta la apple
paolodekki27 Ottobre 2016, 13:57 #7
Originariamente inviato da: cudido
E' che il capellone non legge i miei commenti sennò avrebbe più soldi lui che tutta la apple


ahahahaah! forse un tag e una traduzione gli farebbe comodo
Maxt7527 Ottobre 2016, 15:59 #8
Purtroppo certe cose sono irripetibili perché uniscono il gioco, al tempo in cui è uscito. Parlate di Quake, il primo. Mi servirebbe un libro per descriverlo. Era un altro periodo, avevo un altra età e tutto era diverso. Semplicemente unico, bellissimo. Irripetibile appunto, nel suo insieme.

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