Il CEO di Riot Games denunciato per molestie sessuali
Il CEO di Riot Games Nicolo Laurent è stato citato in giudizio dall'ex dipendente Sharon O'Donnell. La donna sostiene che Laurent abbia commesso ripetuti atti di molestie sessuali nei suoi confronti e non solo.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Febbraio 2021, alle 15:01 nel canale VideogamesRiot Games (League of Legends, Valorant) e il CEO Nicolo Laurent sono stati denunciati dall'ex dipendente Sharon O'Donnell per presunte molestie sessuali. Nella causa, segnalata da VICE Games, si legge che Laurent avrebbe approcciato la O'Donnell (allora sua assistente esecutiva) in modo spinto, chiedendole di "venire (usando il termine 'cum' che non ha bisogno di traduzioni, ndr) a casa sua mentre sua moglie era via", parlandole delle sue dimensioni e dicendole "che sua moglie era gelosa delle belle donne", oltre a usare altri atteggiamenti ammiccanti.
La O'Donnell ha ricoperto il ruolo di assistente esecutiva di Laurent fino al luglio dello scorso anno, quando è stata licenziata. Il mese scorso la donna ha depositato la causa presso la Corte Superiore dello Stato della California nella contea di Los Angeles. La donna ha detto che Laurent ha iniziato a molestarla da subito, fino alla fine dell'impiego, commentandone l'aspetto fisico, dicendole di essere più femminile e suggerendo alle dipendenti di sesso femminile di gestire lo stress da COVID facendo figli.
L'uomo avrebbe inoltre parlato alla donna delle dimensioni del suo membro, chiedendole di prendersi cura di lui quando erano soli e "venire" a casa sua quando la moglie non era presente, "implicando così che avrebbero dovuto fare sesso", si legge nella causa. La querelante ha aggiunto di aver rifiutato le attenzioni del CEO e per questo è stata punita sul lavoro e alla fine licenziata. La O'Donnell ha inoltre aggiunto di non essere stata pagata per tutte le ore lavorate, inclusi gli straordinari, e di non aver ricevuto pause per mangiare.
Nicolo Laurent, CEO di Riot Games
Riot Games sta indagando sulle affermazioni, ma al momento Laurent rimane saldo alla guida della software house. "Poiché alcune delle affermazioni riguardano un leader esecutivo, un comitato speciale del nostro Consiglio di amministrazione sta supervisionando le indagini, che sono condotte da uno studio legale esterno", ha detto un portavoce. "Il nostro CEO ha promesso la sua piena collaborazione e supporto durante questo processo e ci impegniamo a garantire che tutte le affermazioni vengano esaminate a fondo e risolte in modo appropriato".
L'azienda però precisa i termini della separazione dalla O'Donnell. "La querelante è stata licenziata dalla società più di sette mesi fa sulla base di molteplici reclami ben documentati da una varietà di persone", ha aggiunto il portavoce. "Qualsiasi affermazione contraria è semplicemente falsa".
Ovviamente non si possono sparare sentenze, c'è una causa e bisogna lasciar appurare la verità a tribunali e avvocati, anche se non è la prima volta che accuse di discriminazione sessuale coinvolgono Riot Games. Nel 2018 Kotaku descrisse in un lungo articolo la cultura discriminatoria in azienda e nel 2019 più di 100 dipendenti di Riot si licenziarono per protestare contro l'uso dell'arbitrato forzato per risolvere le cause per molestie sessuali.
Nel dicembre dello stesso anno il Los Angeles Times riferì che Riot Games avrebbe pagato 10 milioni di dollari per risolvere una causa (prima collettiva e poi gestita singolarmente) per discriminazione di genere intentata da 1.000 dipendenti di sesso femminile.
"Le dipendenti donne, inclusa la querelante, sono discriminate, molestate e trattate come cittadini di seconda classe. Ci sono pochissime donne dirigenti in Riot", si legge nella causa della O'Donnell.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"Le dipendenti donne, inclusa la querelante, sono discriminate, molestate e trattate come cittadini di seconda classe. Ci sono pochissime donne dirigenti in Riot", si legge nella causa della O'Donnell.
se discriminazione è "non mi danno ruoli dirigenziali"
In Francia infatti non si può fare. È considerato reato penale provarci con donne in giro per la città, fermarle, provarci e fare i cascamorti. C'è stato tutto un dibattito negli ultimi anni su questo tema oltralpe
Per fortuna che eravate presenti e avete visto tutto in prima persona!
Non voglio sostenere che non possano essere avvenute, ma in un sistema di diritto presumo che si debba dimostrare la colpevolezza.
Inoltre è una tutela anche per le donne.
Immaginate un datore di lavoro che ogni volta che assuma una donna, debba avere il dubbio di dover sostenere una causa di questo tipo semplicemente perchè l'ha licenziata per motivi che non c'entrano nulla con degli abusi o molestie sessuali.
[B][U]Fermare[/U] [/B]una sconosciuta per strada per farle i complimenti? Direi che può già rientrare nel discorso delle molestie, provarci e fare i cascamorti? dipende da quanto siano appropriati modo e contesto.
In un bar: Ciao, sei molto carina ti posso offrire qualcosa da bere? = [COLOR="SeaGreen"]OK.[/COLOR] (alla peggio fai una figuraccia)
In una chiesa: Ciao hai delle belle tettone, vuoi venire a casa con me? = [COLOR="Red"]NON OK.[/COLOR]
È un discorso (giustamente) molto complesso, per questo ci sono fior di professionisti che lo trattano, banalizzarlo con questi discorsi da anziani non è la maniera giusta di affrontarlo.
Poi il discorso delle molestie sul posto di lavoro può essere usato senza dubbio come ricatto inventandosi delle cose quando non si ottiene ciò che si vuole dal proprio capo, non ho idea se sia questo il caso ma può succedere e come.
in quanto allo stare attenti al modo di porsi con il gentil sesso quando mi capitò sott'occhio questa notizia scrollando su fb sono rimasto di sasso https://www.ilmattino.it/spettacoli...zi-5062008.html
In un bar: Ciao, sei molto carina ti posso offrire qualcosa da bere? = [COLOR="SeaGreen"]OK.[/COLOR] (alla peggio fai una figuraccia)
In una chiesa: Ciao hai delle belle tettone, vuoi venire a casa con me? = [COLOR="Red"]NON OK.[/COLOR]
È un discorso (giustamente) molto complesso, per questo ci sono fior di professionisti che lo trattano, banalizzarlo con questi discorsi da anziano non è la maniera giusta di affrontarlo.
Poi il discorso delle molestie sul posto di lavoro può essere usato senza dubbio come ricatto inventandosi delle cose quando non si ottiene ciò che si vuole dal proprio capo, non ho idea se sia questo il caso ma può succedere e come.
Questo (parte in grassetto) è un grosso problema.
Io non posso sapere se quanto contestato sia vero o semplicemente una forma di ricatto.
Presumo che certe situazioni non siano estemporanee, ma si protraggano per molto tempo.
Quindi possibile che non si riesca banalmente a registrare un mero audio di certe conversazioni? (esistono anche mini-registratori).
Io non voglio fare discorsi maschilistici, però presumo che anche il presunto colpevole abbia diritto ad essere considerato innocente.
in quanto allo stare attenti al modo di porsi con il gentil sesso quando mi capitò sott'occhio questa notizia scrollando su fb sono rimasto di sasso https://www.ilmattino.it/spettacoli...zi-5062008.html
A me se una donna mi dice che sono incinto, non mi offendo... in effetti potrei essere di 4 o 5 mesi...
Come al solito in ogni cosa si arriva alle estremizzazioni.
Da oggi... se una donna ti chiede: "Come sto?"... iniziate a chiamare l'avvocato e la vostra banca...
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".